Koulibaly risponde a De Laurentiis: "Basta africani? A Napoli non la pensano come lui"
BOTTA E RISPOSTADurante la conferenza stampa di presentazione al Chelsea, Kalidou Koulibaly ha risposto ad Aurelio De Laurentiis che ieri sera, in diretta a Smart Talk, ha espresso la sua opinione sui calciatori africani nel campionato di Serie A
Il Chelsea ha presentato ufficialmente Kalidou Koulibaly alla stampa nella conferenza di oggi. Tra i tanti temi affrontati, all'ex Napoli è stato chiesto un commento su quanto detto da Aurelio De Laurentiis in diretta a Smart Talk, trasmissione di Wall Street Italia, nella serata di ieri. Il presidente del Napoli è stato chiaro: "Basta africani, se non rinunciano a giocare la Coppa d'Africa. Noi paghiamo gli stipendi per mandarli in giro a giocare per gli altri". Il difensore senegalese ha risposto così: "Innanzitutto io do e chiedo rispetto per tutte le nazionalità. Come capitano del Senegal, penso non sia giusto parlare così di una nazionale africana. Rispetto quello che pensa, se crede che la squadra possa giocare senza africani è un suo diritto. Ma sono sicuro che al Napoli ci sono tante persone che non la pensano come lui. Ho grande rispetto per la città e per i tifosi e non penso che quello che ha detto De Laurentiis sia quello che pensi la città di Napoli, ma sia solo un’opinione".
"Era il momento giusto per lasciare il Napoli"
Koulibaly, poi, ha parlato anche della Premier League e della nuova avventura che lo aspetta. "È vero che è da molto tempo che la Premier League mi voleva. Credo in Dio e in queste cose, il momento era adesso. Forse prima nessuno era pronto e il Napoli non voleva che venissi. Non sono un giocatore a cui piace combattere con il proprio club per andarsene. Ho molto rispetto per il proprietario e per i tifosi ma credo che questa volta fosse il momento giusto per lasciare il Napoli".
La scelta del Chelsea
Il difensore ha spiegato alla stampa perché ha scelto di venire al Chelsea. "E’ stato l’unico club che voleva davvero che venissi. Abbiamo avuto il primo contatto nel 2016 quando Antonio Conte è venuto qui e voleva che venissi. Non è successo, ma sono sempre stato legato al Chelsea e questa volta le stelle erano ben allineate, quindi sono venuto qui e sono davvero felice di unirmi al Chelsea e alla Premier League”. La differenza tra Premier e Serie A è la velocità. "Qua tutto è più veloce. In Serie A hai tempo per pensare i movimenti, qui no. Tutto è nuovo, devo adattarmi velocemente". Ma le premesse sono le migliori. Koulibaly ha aggiunto: "Spero di restare per lungo tempo, i compagni hanno grande fiducia in me. C’è un grande staff e una grande società. Sono molto felice di essere qua. Sono pronto a dare tutto".
La telefonata a Terry per la maglia numero 26
Infine, un aneddoto sulla scelta del numero di maglia. "Quando mi hanno detto che numeri c’erano liberi non l’hanno menzionato. Ho chiesto del 26, mi hanno detto che nessuno l’aveva più portato dopo Terry. Allora ho chiesto a Gianfranco Zola se poteva mettermi in contatto con lui, perché so quello che ha fatto per questo club e volevo chiedergli il permesso. Quando l’ho chiamato pensava fosse uno scherzo telefonico: ho dovuto farlo parlare col team manager perché si convincesse che ero davvero io. Sono felice che mi abbia dato la sua benedizione”.