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"Di Canio Premier Special: Made in Italy", due puntate sugli italiani in Premier

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La Premier Made in Italy nella doppia puntata del "Di Canio Premier Special", disponibile on demand e in onda da giovedì 16 su Sky Sport Uno alle 17.30, su Sky Sport Football alle 18.15. La seconda parte sarà in onda su Sky Sport Football alle 19.30 del 23 marzo

30 ANNI DI FOOTBALL NEL "DI CANIO PREMIER SPECIAL"

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Trent’anni di Premier League, trentuno campionati compreso quello in corso, e una caratteristica che l’ha resa il torneo più attraente del mondo: il miglioramento costante. Attenzione, però: miglioramento che su alcuni fronti non è partito subito. La Premier League nata dalla trasformazione e nuova denominazione della First Division era una struttura con stadi rinnovati, per gli obblighi previsti dal celebre Rapporto Taylor seguito alla tragedia di Hillsborough del 1989, e con maggiori introiti, grazie al decisivo contratto televisivo iniziale con Sky UK, ma sul campo ne era una semplice prosecuzione. Affascinante per la presenza di squadre, giocatori e allenatori di grande nome, ma con un numero ridottissimo di non britannici o irlandesi in campo e un numero ancor più ridotto di stranieri in panchina.

I primi stranieri nel campionato inglese

C’erano state eccezioni viste quasi come bizzarrie, ad esempio quella di Jozef Vengloš, preso dall’Aston Villa nel 1990, subito dopo la fine del suo biennio alla guida della Cecoslovacchia: primo allenatore nato al di fuori del Regno Unito o dell’Irlanda, appunto, a guidare un club della massima divisione, ma era durato solo un anno e aveva a malapena salvato il club dalla retrocessione. È dunque appropriato, citando il massiccio arrivo di calciatori italiani a partire dal 1995, parlare di innovazione, di svolta, di cambiamento, che singoli arrivi precedenti, come quello di Jürgen Klinsmann al Tottenham nel 1994, non erano stati in grado di imprimere proprio perché isolati. È il tema di ‘Premier Made in Italy’, la doppia puntata del Di Canio Premier Special, disponibile on demand e in onda in primo passaggio giovedì 16 su Sky Sport Uno alle 17.30, su Sky Sport Football alle 18.15. La seconda parte, che illustrerà invece la seconda fase di questo fenomeno, ricostruendo il percorso degli allenatori italiani, sarà in onda su Sky Sport Football in primo passaggio alle 19.30 del 23 marzo

La prima puntata analizza l'impatto dei calciatori italiani in Premier

Gli italiani arrivarono in massa nel 1996, ma c’era già stata una gustosa anteprima nell’estate precedente: Ivano Bonetti, il centrocampista che dal Brescia andò al Grimsby Town, in seconda divisione: pioniere davvero, visto che Grimsby, o meglio Cleethorpes, è cittadina di pescatori davvero fuori mano e fuori dai giri. Assieme a lui, ma al Nottingham Forest in Premier League, Andrea Silenzi, il centravanti proveniente dal Torino. Un biennio di poco successo, con un prestito al Venezia a metà, ma la soddisfazione di aver aperto una strada e di aver assaporato una mentalità del tutto diversa, anche se a volte difficile da assorbire. Problema che si presentò l’estate successiva a Gianluca Vialli, Fabrizio Ravanelli, Roberto Di Matteo, Benny Carbone, Gianfranco Zola (a novembre) e Di Canio stesso, che però iniziò la sua carriera britannica al Celtic. Fu un’operazione di mutuo soccorso, come ammettono i diretti interessati intervenendo nella puntata iniziale: provenienti da una serie A in quegli anni al massimo della potenza a livello continentale, con club all’avanguardia su tanti fronti, i nostri calciatori portarono con sé metodi di preparazione e gestione personale più efficaci di quelli utilizzati in loco, andando incontro anche a perplessità e resistenze, mentre dagli inglesi impararono, anche qui con momenti di incomprensione che Di Canio descrive con notevole efficacia, a sdrammatizzare il risultato, a vivere il calcio nella sua essenza primordiale, quasi candida. Quando diceva "la vittoria è una gioia e non dev’essere un sollievo, com’era stato in Italia", Gianluca Vialli, il compianto, amatissimo Gianluca, diceva proprio questo: non c’erano, in quegli anni, le scorie polemiche e acide che avevano sempre accompagnato il calcio in Italia e che ora - purtroppo - si sono trasferite anche in Inghilterra, per effetto del web e dei social media.

Seconda puntata dedicata agli allenatori italiani nel campionato inglese

Motivatori e innovatori per spirito, esperienza e anche necessità personale (Ravanelli e il Middlesbrough si allenavano di fatto in un parco, e non ne beneficiava nessuno), i calciatori italiani come gruppo sono stati importanti nel cambiare alcuni aspetti della Premier League, e a ruota sono arrivati, a partire dal 2000 con Claudio Ranieri, gli allenatori. Era già, l’inizio di questo secolo, un periodo meno pionieristico, un periodo in cui i tecnici stranieri avevano proseguito lungo la strada del cambiamento, a partire da Arsène Wenger (Arsenal, dal 1996), ed è curioso però notare come il primo italiano ad andare in panchina sia stato, ancora, Gianluca Vialli: player-manager, giocatore-allenatore, come da certa tradizione inglese. Era subentrato a Ruud Gullit a metà febbraio 1998 e in due anni e mezzo aveva vinto cinque trofei: Coppa di Lega, Coppa d’Inghilterra, Charity Shield (ora detto Community Shield), Coppa delle Coppe e Supercoppa europea. Fino alla vittoria di André Villas-Boas in Europa League, nel maggio del 2011, Vialli fu l’allenatore più giovane (33 anni e 308 giorni) a conquistare un trofeo europeo.

La presenza 'italiana' in Premier prosegue

Ecco allora, nella narrazione di Di Canio, in uno studio modellato come un salotto con vista Roma e vista Londra contemporanee, il passaggio dai calciatori pionieri agli allenatori insieme pionieri e vincenti: Carlo Ancelotti, Roberto Mancini, Antonio Conte, Maurizio Sarri. Fino al Conte bis dal novembre 2021 e all’arrivo, di grande impatto, di Roberto De Zerbi un anno dopo. Come per i calciatori, attualmente Angelo Ogbonna, Gianluca Scamacca e Willy Gnonto, un percorso che non smette di creare narrazioni e curiosità.   

Di Canio Premier Special-Made in Italy: la programmazione

Giovedì 16 marzo

  • Ore 17.30 e 00.30: Parte 1 su Sky Sport Uno 
  • Ore 18.15 e 23.00: Parte 1 su Sky Sport Football

Disponibile on demand

Giovedì 23 marzo

  • Ore 19.30 e 23.30: Parte 2  su Sky Sport Football