
Il "closing" con i cinesi della Sino Europe Sport si avvicina e, se tutto dovesse andare secondo i piani, quello di domenica sarà l'ultimo derby di Silvio Berlusconi da presidente del Milan. Una storia trentennale di grandi successi, 28 in totale su 74 (26 dell'Inter e 20 pareggi) tra campionato e coppe. La gioia più grande, forse, rimarrà quella del 13 maggio 2003: con un pareggio i rossoneri volano a Manchester per la finale di Champions tutta italiana contro la Juventus -

L'andata, con il Milan in casa, si era conclusa 0-0. Così, il gol di Andriy Shevchenko nel ritorno pesa come un macigno, perché vale doppio, anche se il pareggio di Oba Oba Martins nel finale farà palpitare e non poco i tifosi rossoneri -

L'eroe della serata fu senza dubbio Christian Abbiati, che giocò al posto dell'infortunato Nelson Dida. La sua parata a pochi minuti dalla fine sul tiro a botta sicura di Mohamed Kallon equivalse a un pezzo di Coppa -

Poi ci penserà il rientrante Dida a completare l'opera. La squadra di Carlo Ancelotti vince ai rigori e per Berlusconi all'Old Trafford arriverà la quarta gioia in Champions -

Eppure, per il Cavaliere, l'avventura nel derby non era cominciata benissimo... Il 6 aprile del 1986, due mesi dopo l'acquisizione della società da Giussy Farina, ci pensò il giovane Giuseppe Minaudo, siciliano di Mazara del Vallo, proveniente dalle giovanili nerazzurre, a rovinare la festa al nuovo presidente. Gol al 77' per l'1-0 finale. Era l'Inter di "Spillo" Altobelli, allenata da Mario Corso -

L'allenatore rossonero era il "Barone" Nils Liedholm. Al termine di quella stagione il Milan rimarrà fuori dall'Europa, proprio alle spalle dei cugini, qualificati per la Coppa Uefa. Così Berlusconi metterà mano al portafoglio... -

Per la prima vittoria in un derby Silvio dovrà aspettare un anno esatto: il 1° marzo del 1987 Pietro Paolo Virdis segna il gol decisivo a 5 minuti dal 90', completando la rimonta dallo 0-1 (autorete di Franco Baresi) innescata dal pareggio di "Nanu" Galderisi -

Sulla panchina del Milan, intanto, si è seduto Arrigo Sacchi. E l'attaccante sardo si ripete nella stracittadina del 24 aprile 1988, mettendo al sicuro il risultato dopo l'1-0 di Ruud Gullit. Una settimana più tardi, il 1° maggio, ancora Virdis realizzerà una doppietta nello storico 3-2 del San Paolo (il terzo sigillo è di Marco van Basten) che consentirà al Diavolo di sorpassare il Napoli di Maradona e involarsi verso lo scudetto. Il primo dell'era Berlusconi e l'antipasto di una lunga serie di successi, in Italia e, soprattutto, in Europa -
Nel 1994 un altro uomo-derby si rivelerà determinante nel trionfo di Atene contro il Barcellona. Daniele Massaro segnò il gol del 2-1 contro i nerazzurri il 20 marzo e addirittura una doppietta due mesi dopo nel 4-0 ai catalani, il 18 maggio. L'allenatore era Fabio Capello -

Per trovare un'altra vittoria del Milan in campionato contro i cugini bisognerà fare un salto di 5 anni, al 23 ottobre 1999. Protagonista Shevchenko, nuovo pupillo di Berlusconi, al suo primo centro nel derby, di cui è ancora oggi il recordman con 14 reti. L'attaccante ucraino entra e pareggia i conti con Ronaldo... -

Il Fenomeno, che Marcello Lippi può finalmente schierare in coppia con Bobo Vieri, aveva sbloccato il match al 19' su rigore. Poi, alla mezzora, il brasiliano viene espulso per una gomitata ad Ayala e per gli uomini di Alberto Zaccheroni la partita si mette in discesa. All'85' sarà George Weah a far esplodere la Milano rossonera -

Si arriva così a una delle giornate più nere per l'Inter e, naturalmente, tra le più celebrate dalla sponda milanista. L'11 maggio del 2001 la squadra di Cesare Maldini - che aveva preso il posto di Zac - "demolisce" i nerazzurri guidati da Marco Tardelli con un tennistico 6-0 grazie alle doppiette di Gianni Comandini e Sheva, oltre alle reti di Federico Giunti e Serginho. Per quello che resta il risultato più clamoroso nella storia del derby -

Tra le più amate dai milanisti la stracittadina del 21 febbraio 2004. Rimonta pazzesca, da 0-2 a 3-2, per la banda di Carlo Ancelotti: a segno Jon Dahl Tomasson, Ricardo Kakà e il grande ex Clarence Seedorf. Al termine della stagione i rossoneri saranno campioni d'Italia -
Kakà sarà come un figlio per Berlusconi, forse il calciatore che ha amato di più nel suo trentennio di presidenza -

Insieme a Sheva, di cui battezzò anche il primogenito Jordan. Nato nell'ottobre del 2004, qualche mese prima del secondo derby di Champions - ai quarti - che vide ancora una volta prevalere i rossoneri. Vittoria per 2-0 all'andata (Stam e Sheva) e 0-3 a tavolino nel ritorno del 12 aprile 2005 per il fumogeno lanciato a Dida sul risultato di 1-0, siglato dal solito Shevchenko. "Ipnotizzato", poi, dal portiere del Liverpool Jerzy Dudek nella finale di Istanbul -

I rossoneri si rifaranno due anni dopo, vendicandosi con i Reds di Rafa Benitez il 23 maggio 2007 ad Atene con la doppietta di Pippo Inzaghi. E Berlusconi festeggerà con Ronaldo, acquistato a gennaio dal Real Madrid, giudicato un "traditore" dalla tifoseria interista -

Il 2 aprile del 2011 sarà il turno di un altro brasiliano, Alexandre Pato, l'allora fidanzato della figlia Barbara, a regalare un'altra gioia a Berlusconi. Due reti del "Papero" e il rigore di Cassano consegnano di fatto il 18° scudetto al Milan, allenato da Max Allegri. L'ottavo - e ultimo - per il Cavaliere -

L'ultimissimo trofeo sarà la Supercoppa italiana, per la prima volta disputata tra le due squadre milanesi. Il 6 agosto del 2011 a Pechino, tra l'altro... Quando Zlatan Ibrahimovic e Kevin-Prince Boateng ribaltarono l'iniziale vantaggio di Wesley Sneijder -

Domenica Silvio e il suo fedele "scudiero" Adriano Galliani avranno la possibilità di salutare alla grande dopo 30 anni da leggenda, ma dovranno fare i conti con l'avversaria di sempre. E pensare che qualche anno prima di acquistare il Milan Berlusconi "rischiò" di comprare proprio l'Inter... -