
Il viaggio tra i “bidoni” che hanno giocato nel nostro campionato è arrivato alla puntata numero quattro. Quante promesse mancate e meteore: da Pericard a Farinos, da Stojak a Saadi Gheddafi e tanti altri ancora. Ve li ricordate tutti?

Puntata numero quattro del nostro viaggio tra i giocatori flop che hanno vestito maglie di squadre di Serie A. Calciatori che sono arrivati in Italia con tante aspettative e sono presto ripartiti dopo aver fatto parlare di sé in negativo. Quanti di questi ricordate? -
I flop della Serie A, le puntate precedenti
FRANCISCO FARINOS. Dopo aver fatto faville con la maglia del Valencia, con cui ha disputato la finale di Champions League della stagione 1999-00, il centrocampista spagnolo nell’estate del 2000 arriva all’Inter. Per averlo, Massimo Moratti sborsa 36 miliardi di lire. Tante attese, tutte tradite. In nerazzurro resta due stagioni e mezzo, totalizzando 33 partite e segnando un gol. Nel gennaio 2003 va al Villarreal in prestito, per poi tornare all’Inter in estate. Ma la sua seconda parentesi a Milano non è diversa dalla precedente: 16 partite, un gol. A fine anno viene ceduto al Maiorca -
I flop della Serie A, le puntate precedenti
DAMIR STOJAK. Secondo alcuni doveva essere il nuovo Enrico Chiesa. Invece, nella sua fugace parentesi al Napoli, si è rivelato un autentico “bidone”. L’attaccante serbo, che i tifosi azzurri battezzarono il “boia biondo”, sbarca al San Paolo nel gennaio del 1998 dopo aver fatto bene in patria con la maglia del Vojvodina. A Napoli gioca il girone di ritorno della stagione 1998-99 con 13 partite e 2 gol. Poi va via, ma torna nel 2000, anno della retrocessione in B, quando gioca una gara e va pure in rete. Non abbastanza per esser confermato, però -
I flop della Serie A, le puntate precedenti
VINCENT PERICARD. Giovane, tante speranze e la prospettiva di un futuro roseo. La cosa curiosa dell’ex attaccante francese, classe 1982, è che quando la Juventus di Luciano Moggi lo acquistò, nell’estate del 2000, dovette sgomitare per la concorrenza del Barcellona e dei Glasgow Rangers. Un colpo (l’ennesimo) dell’ex dirigente bianconero? Assolutamente no. In due anni a Torino Pericard gioca appena uno spezzone di partita in Coppa Italia contro la Sampdoria e uno scampolo di gara di Champions. Nel 2002 lascia i bianconeri e comincia a peregrinare per la Premier League, senza mai entusiasmare -
I flop della Serie A, le puntate precedenti
SAADI GHEDDAFI. Il figlio dell’ex dittatore libico è sempre stato un appassionato di calcio. Classe 1973, dopo aver giocato in patria come attaccante, nel 2003 l’eccentrico presidente del Perugia, Luciano Gaucci lo tessera. Con gli umbri gioca pochi minuti in una gara di fine stagione contro la Juventus, sua squadra del cuore. Poi va all’Udinese, dove colleziona una presenze e infine alla Sampdoria, senza mai vedere il campo. Si è ritirato nel 2007 -
I flop della Serie A, le puntate precedenti
MARTIN DAHLIN. Svedese di sangue venezuelano, l’attaccante arriva alla Roma nell’estate del 1996. Prima di sbarcare a Trigoria aveva segnato tanto sia con la maglia del Malmoe che con quella, ben più pesante e prestigiosa, del Borussia Moenchengladbach. Nella capitale, però, fa da semplice comparsa. In panchina c’è Carlos Bianchi, che gli concede appena 3 presenze. A gennaio ritorna al Moenchengladbach senza la soddisfazione di aver segnato una rete. Un flop totale -
I flop della Serie A, le puntate precedenti
SAVIO. Ugandese naturalizzato tedesco, classe 1989, l’attaccante è molto legato all’Italia. Fa le giovanili nel Brescia, con cui esordisce in A e trova i primi gol. Poi va al Wes Ham per poi tentare di esplodere con la Fiorentina. La Viola lo compra nel 2009, pagandolo 3 milioni di Euro più il cartellino di Da Costa, ma sarà un investimento a perdere. Con la maglia dei toscani non gioca mai. Nel 2010 per lui comincia un periodo di continui trasferimenti che lo portano, tra gli altri, anche al Bologna e alla Juve Stabia. Tutti flop. Adesso è svincolato -
I flop della Serie A, le puntate precedenti
MAURO FORMICA. Tra i tanti colpacci dell’era Zamparini al Palermo, ci sono stati anche molti flop. Tra questi, il centrocampista argentino. Dopo essersi fatto notare da vari osservatori europei con la maglia dei Newell's, arriva in rosanero nel gennaio 2013 in uscita dal Blackburn. Si pensava che in Sicilia potesse esplodere, ma farà un buco nell’acqua, assieme a tutta la squadra, che alla fine di quella stagione retrocederà in Serie B. Il suo score in Italia: 8 presenze, appena un gol -
I flop della Serie A, le puntate precedenti
FRANCO RAMALLO. Per acquistarlo, nell’estate del 2001, il Torino sborsa la bellezza di 14 milioni di Euro. L’attaccante si era fatto notare nel Peñarol e in granata doveva essere la spalla di Marco Ferrante. Bei propositi. Peccato che la realtà dirà altro. Franco all’inizio rimarrà ai margini della squadra perché la società non si fidava delle sue potenzialità. Non solo. Il Toro non gli pagherà nemmeno lo stipendio, non dandogli la possibilità di affittarsi una casa. Ad andare in suo soccorso, il difensore della Juventus, Paolo Montero, che lo ospiterà nel suo appartamento. Poi comincia a giocare. Ma senza entusiasmare: dal 2001 al 2005, 40 presenze e 4 gol -
I flop della Serie A, le puntate precedenti
MARCUS ALLBACK. Svedese alto e con buon fiuto del gol, lo spilungone biondo arriva al Bari di Eugenio Fascetti nell’estate del 1997 a 24 anni. L’allenatore, esperto nel lanciare e valorizzare i giovani, prova a fidarsi di lui. Ma senza esser ripagato. È un flop e a fine stagione viene ceduto in patria all’ Örgryte, squadra che lo aveva visto esplodere all’inizio della sua carriera -
I flop della Serie A, le puntate precedenti
JOHAN VONLANTHEN. Colombiano naturalizzato svizzero, l’attaccante è stato una meteora nel Brescia nella stagione 2004-05. Di lui agli esordi si diceva un gran bene. Tanto che le Rondinelle lo presero dal PSV per tentare di evitare la B. Arriva al Rigamonti nel gennaio 2005 ma sin da subito si capisce che società e tifosi non possono riporre in lui troppe speranze. Chiude la sua parentesi a Brescia con 9 presenze e 0 gol e la squadra retrocessa. Insomma, un disastro. Tanto da esser subito ceduto al Nac Breda -
I flop della Serie A, le puntate precedenti
THOMAS HITZLSPERGER. Tedesco classe 1982, centrocampista, era sopranominato The Hammer (il martello) per la potenza del tiro. Potenza e tiri che nessun tifoso della Lazio ha mai visto. Arrivato nella Capitale dallo Stoccarda nel gennaio 2010, mette insieme appena 6 presenze e un gol. Poi, a fine stagione fa le valigie e va al West Ham. Si è ritirato nel 2013, ma il suo nome è tornato a girare un anno dopo, quando ha fatto coming out ed ha dichiarato la sua omosessualità -
I flop della Serie A, le puntate precedenti
COSTINHA. Eccentrico lo era di sicuro. Per tanti aveva pure talento. Al punto che l’Atalanta, nel 2007, lo comprò per fare il salto di qualità. Attese tradite, malgrado avesse nel palmares una Champions League e una Coppa Intercontinentale e una Coppa Uefa vinte con il Porto. Di lui a Bergamo ricordano solo che arrivava agli allenamenti con una fiammante e appariscente Lamborghini gialla. Con la maglia della Dea giocherà appena 54 minuti all’esordio contro il Parma. Poi, basta. Scomparso. Ma l’esperienza in Serie A resterà per sempre nel suo dna: “Piuttosto che farmi giocare hanno comprato Zanetti e De Ascentiis. Dio ha voluto mandarmi a Bergamo per farmi capire come non si deve fare questo mestiere”, ha detto -
I flop della Serie A, le puntate precedenti
HECTOR TAPIA. Ex attaccante del Perugia, è stato una delle tante scommesse perse di Luciano Gaucci. Cileno, classe 1977, arriva in biancorosso, a 23 anni, nella stagione 2000-01. Le premesse erano buone, dato che aveva fatto bene in patria sia con il Colo Colo che con l’Universitad Catolica. Ma la parentesi a Perugia si è rivelata un fallimento: 4 presenze e 0 gol e ritorno all’amato Colo Colo -
I flop della Serie A, le puntate precedenti
SIYABONGA NOMUETHE. È stato in Italia dal 2001 al 2005, vestendo le maglie dell’Udinese, della Salernitana e dell’Empoli. Sudafricano, è un laterale dotato di buona tecnica. Malgrado ciò da noi è stato un flop. I suoi unici gol (2), li ha segnati con la maglia granata in Serie B. Oggi, a 40 anni suonati, gioca ancora: dal 2015 è tesserato con l’AmaZulu, in patria -
I flop della Serie A, le puntate precedenti
KERLON. Le premesse c’erano tutte. Ma sono state rumorosamente tradite. Era soprannominato “Foquinha”, per la capacità di saltare gli avversari palleggiando con la testa. In più per tanti era il nuovo Ronaldinho. Attaccante classe 1988, arriva al Chievo Verona nel 2008-09 e mette insieme 4 spezzoni di partita senza mai incidere e segnare. Poi viene tesserato dall’Inter, che non lo farà mai giocare in nerazzurro. In definitiva un flop. Ha giocato, tra gli altri, nel campionato maltese e slovacco. Altro che nuovo Dinho… -
I flop della Serie A, le puntate precedenti
JOHNNIER MONTANO. Il colombiano era una promessa del calcio mondiale, tanto che nel 2001 era stato inserito nella lista dei migliori calciatori stilata da Don Balón. Centrocampista, in Italia ha giocato con Parma, Hellas Verona, Piacenza, con cui segna il suo unico gol in A, e ancora Parma negli anni che vanno dal 1999 al 2004. Tante speranze, tutte tradite. Oggi ha 34 anni e gioca in Perù, nello Sport Boys, squadra di seconda divisione -
I flop della Serie A, le puntate precedenti
HAZEM HEMAM. Il soprannome che si è sempre portato dietro è di quelli che pesano e spaventano: lo Zico delle Piramidi. L’ex centrocampista egiziano, però, non aveva nulla a che vedere con il talento brasiliano. In Italia Emam lo porta l’Udinese, squadra da sempre sensibile ai talenti extra europei. Ma con lui i Pozzo sbagliano. Un folp. Dal 1996 al 1998 colleziona solo 11 presenze e un gol. Poi torna in Friuli nella stagione 2000-01 ma non vede mai il campo -
I flop della Serie A, le puntate precedenti
ELI LOUHENAPESSY. Olandese di professione regista, è cresciuto nell’Ajax prima di esser acquistato dall’Udinese nella stagione 1997-98. In Friuli, però, non troverà mai spazio. E i prestiti al Genoa, al De Graafschap e alla Salernitana non saranno tanto diversi. Lascia i bianconeri al termine del contratto, nel 2002. Eli però, non dimenticherà l’Italia, dato che è poi tornato per giocare in squadre di serie minori come Carrarese, la più prestigiosa, Pozzuolo del Friuli, e San Daniele del Friuli -
I flop della Serie A, le puntate precedenti