Il Crotone che insegue ancora il sogno salvezza troverà sulla sua strada la Juve "costretta" a vincere per conquistare lo scudetto: il piccolo Davide... Nicola contro il gigante bianconero. Un copione che nel calcio si ripete e che in passato ha anche regalato sorprese
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Davide contro Golia: ovvero storie di missioni impossibili che a volte terminano nel modo più inaspettato. È ciò che si augura il Crotone, dato praticamente per spacciato a gennaio e protagonista di un’incredibile rimonta da aprile ad oggi, che gli ha permesso di arrivare a giocarsi la salvezza contro la Juventus. Piccolo dettaglio: ai bianconeri serve la vittoria per chiudere la pratica scudetto… -
Lo stesso Vrenna, presidente del Crotone, ha parlato di sfida tra Davide e Golia, nonostante l’ultimo mese dei calabresi, alla loro prima esperienza in Serie A, sia da “big”: 17 punti nelle ultime 7 partite (erano stati 9 in tutto il girone d’andata). In una ipotetica classifica di quest’ultimo periodo, il Crotone sarebbe al primo posto insieme al Napoli, davanti a Roma (16), Lazio (13) e Juventus (12) -
Di scontri "impari" di questo genere è ricca la storia del calcio: favole che a volte sono andate a buon fine e altre no. La Roma, che farà da spettatrice tifando per l’impresa di Davide... Nicola, ricorda bene uno scudetto sfumato proprio a causa dello sgambetto di una “piccola”, nel 1986. In quel caso era il Lecce, addirittura già retrocesso, che battendo 3-2 i giallorossi alla penultima giornata spiana la strada verso lo scudetto alla Juventus -
Negli ultimi anni, complice l’approdo in A di tante nuove realtà “minori”, gli scontri tra Davide e Golia si sono moltiplicati. E non sono mancate le sorprese. Nella stagione 2011-2012, il Novara neopromosso contribuì all’esonero di Gasperini, da poco allenatore dell’Inter, battendo a sorpresa i nerazzurri per 3-1 -
Anche il Milan ha il suo storico tabellone da incubo. Su quello di San Siro, il 7 novembre 1982, si legge Milan-Cavese 1-2, risultato che macchia in modo indelebile il prestigio del club rossonero, quell’anno in Serie B. I campani sono la classica vittima sacrificale al cospetto di una squadra che ha come unico obiettivo la pronta risalita in A, eppure, quel pomeriggio, accade qualcosa di impronosticabile -
Nel 1993-1994 il calcio italiano applaudì la cavalcata dell’Ancona, club di Serie B capace di arrivare fino alla finale di Coppa Italia. Si trovò di fronte la Sampdoria, riuscendo anche a imporre lo 0-0 all’andata. Al ritorno, però, il Golia blucerchiato frantumò i sogni del piccolo Ancona con un perentorio 6-1 -
Storie così, nella FA Cup inglese, riempiono gli almanacchi. Nel 2013 fu il Wigan a stupire tutti, sollevando la coppa a Wembley dopo aver battuto il ricchissimo e fortissimo Manchester City -
In quella stessa edizione avevamo seguito con passione anche l’impresa del piccolissimo Oldham, club di terza serie capace di eliminare il Liverpool vincendo 3-2 e di imporre il replay all’Everton nel turno successivo (2-2 e poi 3-1 per i Toffees) -
Il 2013 fu l’anno di Davide, nelle coppe inglesi, dato che in finale di Football League Cup arrivò il Bradford City, club di quarta divisione. Contro lo Swansea, all’ultimo atto, non ci fu partita (5-0), ma resta l’elenco dei Golia incontrati e stesi lungo il suo cammino verso la finale: Arsenal ai quarti, Aston Villa in semifinale -
Due anni dopo, il Bradford tornerà a far parlare di sé eliminando due club di Premier in FA Cup: prima il Chelsea di Mourinho, vincendo 4-2 dopo essere stato sotto 0-2, poi il Sunderland -
Arrivato ai quarti di finale la sfida è del genere “Davide contro… Davide”. Il Bradford incrociò infatti un’altra sorpresa, il Reading, e la sua cavalcata si fermò sul più bello. Quella del Reading, fino a quel momento meno ricca di vittime illustri, si concluse al turno successivo, non prima di aver portato però l’Arsenal ai tempi supplementari -
Restando in FA Cup, nel 1988 era stata la “crazy gang” del Wimbledon a sovvertire ogni pronostico battendo in finale il grande Liverpool di Kenny Dalglish -
Prima del fischio d’inizio si scommetteva su quanti gol avrebbero potuto fare i Reds: finirà 0-1 per quelli “piccoli” (ma cattivissimi: in quella squadra c’erano Vinnie Jones e Dennis Wise a terrorizzare gli avversari) -
Favole simile dalla Spagna: nel 2009 il Real Madrid toccò uno dei punti più bassi della propria prestigiosa storia facendosi umiliare dall’Alcorcon, club di terza serie e con un budget 400 volte più piccolo di quello dei Galacticos. Nell’andata dei sedicesimi di Coppa del Re finisce addirittura 4-0 (con doppietta del “tifoso” madridista Borja), con un Real sì rimaneggiato ma che in attacco schiera comunque Raul, Van der Vaart e Benzema. L’1-0 per i blancos al ritorno non riesce a cancellare quello che passerà alla storia come “Alcorconazo”: il 27 ottobre 2009, invece, diventa data storica nella piccola Alcorcon, alle porte di Madrid -
In Germania, nel 2004, si prese le prime pagine l’Aachen, club che allora militava nella B tedesca e che in Coppa di Germania arrivò a un passo dal sogno dopo aver eliminato il Bayern Monaco nei quarti (2-1) e il Borussia M’gladbach in semifinale (1-0). Il brusco risveglio di Davide in finale contro il Werder Brema, al termine di una partita comunque combattuta (3-2) -
Chi non ha mai sentito parlare della “favola del Calais”? Succede nel 2000, in Coppa di Francia, quando una squadra di dilettanti, il Calais appunto, arriva a giocarsi la finale dopo aver eliminato, tra gli altri, Strasburgo e Bordeaux. Il bomber che fa il magazziniere, un operaio a centrocampo, l’attaccante-maestro di scuola: sono loro gli eroi che si ritrovano a sfidare il Nantes (con un Paese intero che tifa per il lieto fine) e perdono 2-1 per un rigore al 90° -
Memorabile, al momento della premiazione, il bel gesto di Landreau, il portiere-capitano del Nantes, che invita Becque, capitano del Calais, a sollevare insieme a lui la coppa -
Stessa competizione, stesso epilogo: nel 2012, il “Davide” Quevilly, squadra di terza divisione, cade in finale contro il Lione (1-0) dopo aver eliminato Olympique Marsiglia e Rennes -