Maglie come le città: così sarebbero le "City Edition" della Serie A

BOLOGNA. Solo nel centro storico del capoluogo emiliano tutti i portici misurano 38 km di lunghezza, addirittura 53 calcolando quelli fuoriporta. Nessun’altra città al mondo vanta più porticati, ecco perché quelli bolognesi rappresentano un bene culturale italiano candidato a “patrimonio dell’umanità” dell’UNESCO. Il layout della divisa rossoblù si ispira pertanto proprio alla forma dei portici -

CAGLIARI. La tradizione greca ispira la casacca dei sardi: all’interno della sua opera "De Mirabilus Mundi", lo scrittore latino Gaio Giulio Solino narra della città di Karalis fondata dall’eroe ellenico Aristeo giunto in Sardegna dalla Beozia. Sulle maniche della maglia il tricolore rende invece omaggio al titolo vinto nel 1970 -

CHIEVO. Verona è la città di "Romeo e Giulietta", tragedia di William Shakespeare composta tra il 1594 e il 1956. Ecco perché sulla divisa gialloblù, in trasparenza, è riportata la scena III dell’atto V ovvero la narrazione della morte dei due amanti -

CROTONE. Anche la maglia dei calabresi pensata da Cascella presenta un testo su una banda trasversale, in questo caso le parole di "Ma il cielo è sempre più blu" del compianto Rino Gaetano. Un illustre cittadino di Crotone le cui note accompagnano le partite dei rossoblù con l’inno del club e l’omaggio dei tifosi -

FIORENTINA. Nel caso dei viola il design della divisa riprende il modello delle stagioni tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio. I colori principali sono il bianco e il rosso ovvero le tonalità attribuite alla città di Firenze, peraltro utilizzate dalla società toscana fino al 22 settembre 1929 -

GENOA. L’idea grafica percorre l’intera storia del club ligure, vestito da una camicia completamente bianca attraverso le sue prime divise. La maglia ricorda pertanto le prime casacche del Genoa con un riferimento al primo Scudetto, vinto esattamente 120 anni fa -

INTER. Il modello pensato per i nerazzurri riprende in trasparenza la facciata del Duomo di Milano, simbolo del capoluogo lombardo. Sulla manica sinistra è stato invece introdotto il biscione, riferimento già utilizzato dall’Inter nella divisa da trasferta della stagione 2010/2011 -

JUVENTUS. Il Museo Egizio di Torino è un’eccellenza a livello mondiale per antichità e rilevanza dei reperti custoditi, secondo per importanza solo a quello del Cairo. La maglia dei campioni d’Italia è stata quindi "mummificata" per l’occasione dal grafico Cascella: chissà cosa ne pensa Max Allegri -

LAZIO. È invece l’aquila, simbolo del club biancoceleste, ad ispirare la casacca della Lazio attraverso una texture a piume d’aquila sulle maniche. Un omaggio anche ad Olympia, mascotte della formazione di Simone Inzaghi -

MILAN. Se all’Inter è stato attribuito il Duomo di Milano, i rossoneri sposano per volere di Cascella la modernità e l’avanguardia dei piloni dello stadio di San Siro, uno dei templi del calcio italiano facilmente riconoscibile anche su scala mondiale. Giudicate voi il risultato complessivo della maglia -

NAPOLI. Cosa è stato pensato per la capolista della Serie A? Nient’altro che l’abbraccio con i propri tifosi, omaggio sincero per un pubblico caloroso e devoto alla propria squadra. La divisa presenta quindi una texture che testimonia la passione dei sostenitori azzurri con tanto di vessillo dedicato a Maradona -

ROMA. I giallorossi di Eusebio Di Francesco vestono invece la storia con una maglia da "battaglia": il design della divisa riprende la forma dell’elmo di un gladiatore, innovazione sicuramente gradita dai tifosi che pretendono uno spirito da guerrieri per Nainggolan e compagni -

SAMPDORIA. Più volte celebrata a livello internazionale per bellezza e tradizione, la maglia dei blucerchiati rende omaggio all’Acquario di Genova. Inaugurato nel 1992, il secondo più grande in Europa per superficie dopo quello di Valencia. Ecco perché la fascia traversale bianco-rosso-nera viene trasformata in un’onda -

SASSUOLO. Sono invece i tre colli dello stemma cittadino, provvisto di due narcisi sporgenti, a caratterizzare il design della maglia degli emiliani ovvero una delle realtà più sorprendenti in Italia nelle ultime stagioni -

SPAL. Decisamente gradevole l’idea pensata per gli emiliani grazie al Palazzo dei Diamanti, progettato nel 1492 e oggi uno dei monumenti più celebri di Ferrara e del Rinascimento Italiano. Ecco perché il design riprende il disegno della facciata del Palazzo, patrimonio UNESCO dal 1995 in quanto città rinascimentale -

TORINO. Il 4 maggio 1949 la tragedia di Superga interrompeva la favola del Grande Torino, squadra memorabile nella storia del calcio italiano. La divisa rende omaggio proprio al glorioso gruppo granata tutt’oggi indimenticato per valore e risultati sportivi -

UDINESE. Il gonfalone della città di Udine, che risponde ai colori bianco e nero con ricami dorati, ispira la divisa dei friulani letteralmente trascinati dall’avvento di Oddo in panchina -

HELLAS VERONA. Chiudiamo con la maglia dei gialloblù che rievoca il punto più alto nella storia del club: il 12 maggio 1985, allenato da Osvaldo Bagnoli, l’Hellas conquista un incredibile Scudetto contro ogni pronostico piazzandosi davanti a Torino ed Inter. Il design della divisa riprende proprio la casacca memorabile indossata da Galderisi e compagni -