Juve, tutti i giocatori che non ricordavi avessero giocato con i bianconeri. LE FOTO
Ha giocato nella Juve, ma davvero? Meteore e dimenticati. Giovani in rampa di lancio poi sbocciati altrove o altri che non hanno mai trovato fortuna in bianconero. Chiusi da una concorrenza spietata o non all’altezza della squadra più “scudettata” in Italia. Ecco 25 nomi di quei calciatori di cui molti hanno perso le tracce… e la memoria
Simone Perrotta, Max Vieri e Dario Knezevic. Tre giocatori e appena venti presenze. Meteore? A tutti gli effetti: nella lunga lista di quei 25 giocatori che forse solo i tifosi bianconeri più sfegatati saranno in grado di riconoscere. Un mix tra chi ha salutato Torino con in eredità un pessimo ricordo e chi, quel ricordo, non è nemmeno mai riuscito a lasciarlo.
ANDREA MASIELLO. Lì in mezzo tra Ibra, Cordoba e e Cruz. Oggi faro della difesa di Gasperini nell’Atalanta ma ben guardando indietro al passato anche bianconero, in Primavera e dal 2003 al 2005. Due stagioni senza spazi, una sola presenza (quella contro i nerazzurri) ma anche due “Viareggio” in bacheca. Passerà all’Avellino in prestito nel 2005. Dunque Siena, Genoa e Bari prima di Bergamo.
LUCIO. Campione di tutto con l’Inter, e pilastro della squadra del “triplete” di Mourinho. Arriverà nella Juve tra agosto e dicembre del 2012. Non lo ricordate in bianconero? Nessun guaio: a Torino il brasiliano ha giocato appena quattro partite per un totale di poco più di 300 minuti. Oggi è tornato in patria nella serie D nazionale nel Brasiliense.
ALBERTO BRIGNOLI. E chi se lo scorda quel gol? Benevento ancora a zero punti in A e in corsa per bruciare tutti i record negativi possibili del campionato italiano. Milan avanti 2-1 ma il clamoroso colpo di testa del portiere goleador regala il primo storico punto proprio all’ultimo istante. Sì, anche Alberto Brignoli è un ex Juve: in bianconero nel 2015, non scenderà mai in campo e verrà subito girato in prestito alla Samp.
ANTONIO CANDREVA. Erano gli anni bui della Juve, quelli dei settimi posti in campionato e che ora sembrano davvero lontani anni luce. Tra i tanti “dimenticati” forse Candreva è uno dei bianconeri più noti. A Torino tra gennaio e giugno del 2010: venti partite e una sonora bocciatura. Si riscatterà alla Lazio prima di passare all’Inter.
ELJERO ELIA. Alla caccia di esterni per il 352 di Antonio Conte, la Juve punterà forte sull’olandese tutta velocità e dribbling che nel 2011-12 deluderà però clamorosamente, pur vincendo a fine anno lo scudetto. Quattro giocate e una sola da titolare: totale 150 minuti… circa una partita e mezzo.
ARMAND TRAORÉ. Dieci partite nel 2011 non gli valsero la riconferma, e nelle varie “flop 11” dei tifosi spesso sulla fascia sinistra compare proprio il suo nome. Arrivato dall’Arsenal e figlio del suo prolifico vivaio, se ne tornerà all’ovile in meno di dodici mesi. Oggi è in Turchia al Caykur Rizespor.
OLOF MELLBERG. Una stagione da titolare e tanti saluti anche al vichingo arrivato dall’Aston Villa. In maglia bianconera due gol e uno segnato contro nel 2013, quando era passato al Copenaghen. Nel frattempo Olof ha intrapreso la carriera da allenatore. Nel 2017 ha allenato, reggetevi forte, l’Idrottsförening Brommapojkarna.
ALBIN EKDAL. Di lui ci si ricorda per una clamorosa tripletta all’Inter con la maglia del Cagliari. Dopo tre stagioni all’Amburgo è tornato in Italia nella Samp, e nel frattempo con la Svezia ci ha anche eliminato dal Mondiale 2018. In bianconero? Tre partite nel 2008-09 e un ricordo molto lontano.
JORGE ANDRADE. Dopo le sue prestazioni con Porto e Deportivo il centrale portoghese sembrava investimento sicuro per i bianconeri. In due anni gioca però la miseria di cinque partite: colpa di due infortuni che lo tengono out praticamente per tutta la sua avventura bianconera. Riproverà a giocare a Malaga e Toronto, fallendo le visite mediche e ritirandosi a soli 32 anni.
SERGIO ALMIRON. Sette avventure in Italia per l’argentino, di cui ci si ricorda per lo più con le maglie di Empoli e Catania. Alla Juve tra il 2007 e il 2008 giocherà appena nove partite di campionato, sparendo ben presto dai radar di Claudio Ranieri.
CIRO IMMOBILE. Oggi segna per la Lazio. Ieri nel Toro. L’altro ieri? Juventus. Dopo il Sorrento Ciro di Torre Annunziata passa nelle giovanili bianconere con cui anche lui vince due volte il “Viareggio”. In prima squadra cinque presenze, di cui una in Champions League.
IAGO FALQUE. L’esplosione nel Genoa, il flop nella Roma e poi il presente nel Toro. Un passato nelle giovanili juventine c’è anche per Iago Falque che, però, in prima squadra non ha mai esordito. Nel 2010 passerà in prestito al Villarreal, dunque al Tottenham.
ANTONIO NOCERINO. I tifosi del Milan nel 2012 gli dedicarono addirittura un coro personalizzato, come si fa per i grandi fuoriclasse. Soprannominato “Mister X” dopo l’estate di mercato, in rossonero nella sua stagione magica andò addirittura in doppia cifra coi gol ma, alla fine, il campionato lo vinse proprio quella Juve per cui giocò anche lui, nel 2007-08.
ANTONIO MIRANTE. Zero presenze nella sua prima avventura del 2003. Sette gettoni, con nove gol subiti, nella Juve bis del 2007 in Serie B. Verrà ceduto l’estate successiva alla Samp.
DARIO KNEZEVIC. Uomo copertina della carrellata dei “dimenticati” bianconeri, il croato aveva fatto bene nel Livorno spingendo la Juve a prenderlo in prestito nel 2008. Appena tre partite e Dario dovette percorre la stessa strada dell’estate precedente, ma in senso inverso.
LANDRY BONNEFOI. Contro il Milan non era in campo per provare a scrivere la storia col suo piccolo Dudelange, avversario dei rossoneri nel girone di Europa League. Lui che ha un passato bianconero anche se con zero presenze all’attivo. In Italia “giocherà” anche col Messina.
ABDOULAY KONKO. Giovanili italiane a metà tra Genoa e Juve prima del grande salto (nel vuoto) del 2003. Coi bianconeri dei grandi il terzino francese non convincerà mai fino in fondo, finendo per due anni di fila in prestito a Crotone.
FABIAN CARINI. Meteora sia della Juve che dell’Inter, l’uruguaiano nel 2004 passerà all’Inter nello scambio che porterà Fabio Cannavaro a vincere due scudetti (poi revocati) in bianconero. In Serie A tra Torino e Milano la miseria di quattro presenze, ma anche la bellezza di due scudetti vinti: 2002 Juve, 2007 Inter.
JUAN ESNAIDER. Alla Juve come vice Del Piero, col difetto di non riuscire nemmeno per sbaglio a buttare la palla in gol. Più che dimenticato e basta l’argentino fu uno dei giocatori che tutti i tifosi bianconeri provarono a cancellare dalla memoria. Nel 99-00 sedici partite e zero reti.
MAX VIERI. Bobo? Certo, attaccante anche della Juve e di cui tutti si ricordano. Max (in foto a destra)? Il fratello di cui molti non conoscono il passato a tinte bianconere. Preso nel 2000 dal Brescello, andrà in prestito ad Ancona e Verona senza mai esordire in A.
ANDREAS ISAKSSON. Due stagioni nella Juve di Carlo Ancelotti a inizio carriera: zero partite giocate. Ci eliminò con la sua Svezia dall’Europeo del 2004.
SUNDAY OLISEH. Arrivato dall’Ajax e poi subito partito in direzione Borussia Dortmund. Amarcord d’altri tempi pagato ben 21 miliardi di lire, ma deludente nonostante ben 19 gettoni conquistati nel 1999-2000.
SIMONE PERROTTA. Futuro campione del mondo con accanto chi, Deschamps, lo era diventato con la sua Francia da pochi mesi. Nel 1998 Perrotta è juventino: cinque partite prima di essere ceduto al Bari. Da lì in poi l’esplosione col Chievo e la consacrazione nella Roma.
ZORAN BAN. Chi? Sì, più o meno reazione prevedibile. Tra il 1993 e il 1994 giocò appena due volte con la Juve. Nel 2004 rispunterà in Italia col Foggia.
SALVATORE ARONICA. Bianconero tra il 1996 e il 1998 con appena una sola presenza in campionato. Giovane e arrivato dal piccolissimo Bagheria vicino a Palermo, Aronica si farà le ossa tra C1 e B nel Crotone. Nel suo futuro ci saranno poi Messina, Reggina e Napoli a segnarne la carriera.
