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Tutti i centravanti dell'era Preziosi, che dal 2003 ha sempre avuto attaccanti di livello in quasi tutte le stagioni. Da Diego Milito a Sanabria, preso in prestito con diritto di riscatto a 20 milioni. L'ultima intuizione porta il nome di Piatek, scoperto a Ibiza di fronte a un piatto di aragoste. Dopo 19 gol in 21 partite è volato al Milan per 35 milioni di euro. Storie di bomber e plusvalenze
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Tutti i centravanti dell'era Preziosi, che dal 2003 ha sempre avuto attaccanti di livello in quasi tutte le stagioni. Da Diego Milito a Sanabria, preso in prestito con diritto di riscatto a 20 milioni. L'ultima intuizione porta il nome di Piatek, scoperto a Ibiza di fronte a un piatto di aragoste. Dopo 19 gol in 21 partite è volato al Milan per 35 milioni di euro. Storie di bomber e plusvalenze
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DIEGO MILITO (94 presenze, 60 gol) - Il primo bomber di Preziosi. Arrivò a gennaio 2004 come uno dei tanti argentini che sbarcano in Italia. In molti falliscono, lui no: 60 squilli in due stagioni e mezza, soltanto una in Serie A (2008-09). Dopo un esilio di 3 anni al Saragozza, il Principe torna in Italia per ricominciare dalla promozione in A del 2005. Vice-capocannoniere dopo Ibrahimovic, poi il passaggio all’Inter nel 2009. Vincerà il Triplete con Mourinho nel 2010 segnando in tutte le gare decisive. Toglietegli tutto, tranne Genoa, Milano e la pasta al pesto
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MARCO BORRIELLO (73 presenze, 31 gol) - Preziosi lo prende per 2 milioni di euro dopo un’annata storta (poche partite, un solo gol, la squalifica per doping di 3 mesi). Un affarone. Segna 19 gol, anche se potevano essere di più: “Ad aprile firmo un contratto importante con il Milan e lì mollo un po’, perdendo la classifica cannonieri. Uno dei più grandi rimpianti della mia carriera”. Donadoni lo convoca per l’Europeo del 2008 ma non lo fa giocare. Dopo Milan, Roma e Juve tornerà nel 2013 segnando altri 12 gol. L’ultima parentesi - gennaio-giugno 2015 - è negativa: 0 squilli. Ma il Genoa gli è rimasto nel cuore
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HERNAN CRESPO (21 presenze, 7 gol) - Il Crespo di Genoa non è quello di Parma o della Lazio, ma Preziosi lo prende a zero facendo leva sulla sua esperienza per giocare l’Europa League. Uno score di tutto rispetto nonostante i pochi mesi in Liguria: 7 gol in 21 partite, salvo poi tornare a Parma a gennaio, chiudendo la carriera nella squadra che l’ha lanciato. Al cuor non si comanda
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LUCA TONI (18 presenze, 7 gol) - Un Campione del Mondo al Ferraris. Luca Toni arriva a Genoa dopo aver sfiorato lo Scudetto con la Roma l’anno precedente, e nonostante giochi solo 6 mesi riesce a segnare 7 reti (4 in Coppa Italia e 3 in campionato). A gennaio vola alla Juve ma non rende come dovrebbe, dopo qualche partita negli Emirati Arabi torna alla Fiorentina, ma tutti lo danno tutti per finito. Nel 2015, a 38 anni, vincerà il titolo di capocannoniere con il Verona (22 reti). Vecchio a chi?
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RODRIGO PALACIO (100 presenze, 38 gol) - Più un numero 11 che un centravanti classico, tant’è che al primo anno in Italia segna solo 7 gol (e 9 nel secondo). Punta mobile, veloce, rapida. Nell’ultima stagione si scatena: 19 reti come Borriello, un codino diventato storia, il feeling con la Gradinata Nord e poi il passaggio all’Inter in estate. Pupillo di Preziosi: “Palacio è stato uno dei più grandi giocatori del Genoa”
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CIRO IMMOBILE (34 presenze, 5 gol) - L’unica nota stonata in una schiera di bomber. Immobile lo è, sia chiaro, con la Lazio ha segnato 82 reti in 115 partite e ha una media alla Beppe Signori, ma con il Genoa non è mai scattata la scintilla. Parte bene, poi cala, e a fine stagione lascia il Ferraris con soli 5 gol segnati. Difficoltà comprensibili: era il primo anno in Serie A dopo le 28 reti segnate con il Pescara la stagione precedente. L’anno successivo, a Torino e con Ventura, sarà il capocannoniere della Serie A con 22 reti. Gli strani casi del calcio
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ALBERTO GILARDINO (52 presenze, 21 gol) - Il numero 11 che gioca da 9. Ogni gol è una scossa elettrica, da Parma a Firenze. ‘Gila’ arriva al Genoa nel 2012 ma in 6 mesi segna solo 4 gol. Tappa a Bologna, 13 squilli e ritorno. Nel 2014 ne sigla 15 con una mano rotta per sei mesi, più una spalla lussata. Per tutta la stagione insegue un posto ai Mondiali in Brasile ma Prandelli non lo vede: “Mi sentii stanco”. A luglio vola in Cina, forse un po’ deluso
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ALESSANDRO MATRI (16 presenze, 7 gol) - Mitra-Matri arriva a Genoa nel 2014 dopo un’annata altalenante tra Milan e Fiorentina (5 gol stagionali). Gasperini lo lancia dall’inizio e lui ripaga la fiducia: 7 gol in 16 partite, soltanto a Cagliari nel 2011 aveva iniziato così bene, ma a gennaio tornerà alla Juve giocando giusto 5 partite, sostituito da Leonardo Pavoletti. Andrà comunque bene
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LEONARDO PAVOLETTI (47 presenze, 25 gol) - Il “Pavo” arriva a Genova con 11 presenze e soltanto un gol in A. Scetticismo generale, musi lunghi, ma Pavoletti diventa “Pavoloso” e inizia a trascinare Gasperini, conquistando i tifosi grazie alla sua grinta: 6 gol in 10 partite al primo anno, 14 nel secondo (di cui tre alla Samp in due derby) e 3 nell’ultimo, prima di volare a Napoli. Mettetegli un cross e farà gol di testa, Genova lo sa
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GIOVANNI SIMEONE (37 presenze, 14 gol) - Il figlio del Cholo sbarca in Italia per 3 milioni, Preziosi fiuta l’affare e lo porta al Ferraris dopo averlo visionato per mesi. Un’altra intuizione vincente: il Cholito sigla 12 reti ma resta solo un anno, prima di volare alla Fiorentina per 18 milioni. Una plusvalenza da vedere e rivedere
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KRZYSZTOF PIATEK (21 presenze, 19 gol) - Il suo esordio ha parlato per lui: poker al Lecce in Coppa Italia alla prima presenza con il Genoa. Wow. Debutto in campionato e gol, gol, gol. In 19 giornate ne segna 13, più altre 5 in Coppa Italia. Gattuso l’ha soprannominato “Robocop”, per i tifosi rossoneri è già meglio di Higuain, sostituito proprio dal Pistolero. Perché Piatek è così, una macchina da gol venuta da Cracovia per sconvolgere campionato e fantacalcio. Il Milan l’ha preso per 35 milioni più bonus, Leonardo gli ha dato la numero 19 perché il 9 “deve ancora meritarselo”. Non ci vorrà molto, soprattutto dopo 3 reti nelle prime 3 partite
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ANTONIO SANABRIA (2 presenze, 2 gol) - L’ultimo arrivato. Maglia numero 9 e già due reti in due partite, con soli due tiri in porta. Scoperto da Sabatini, da ragazzino segnò 70 reti prima di volare a Barcellona. Dopo aver reso grande il Betis proverà a farlo anche con il Genoa, l’ultimo bomber di Preziosi parla spagnolo. To be continued...
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PS: MAURO BOSELLI (7 presenze, 2 gol) - Un piccolo amarcord per i tifosi genoani, a cui non servono altre informazioni per spiegare chi è Mauro Boselli. Per tutti gli altri: argentino, classe ’85, oggi gioca nel Corinthians, arrivò al Ferraris nel 2011 e segnò soltanto 2 reti. La prima all’Inter, inutile, la seconda in un derby contro la Samp al 96esimo minuto. Un sinistro vincente che contribuirà alla retrocessione in B dei blucerchiati. Il suo soprannome spiega tutto: il “retrocessore”. L’ultimo dell’elenco, ma tutt’altro che irrilevante
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PPS: GORAN PANDEV (86 presenze, 14 gol) - L'uomo della Coppa Italia, 4 vittorie di fila dal 2009 al 2012. Mai nessuno come lui. Passano gli anni, passano gli allenatori, ma lui è sempre lì. Dopo aver vinto con Lazio, Inter e Napoli ha scelto Genova come ultima tappa della sua carriera. A quasi 36 anni ha ancora qualcosa da dire, e diversi gol da segnare