Antonio Conte compie 50 anni: le frasi celebri dell'allenatore dell'Inter
L'allenatore nerazzurro spegne 50 candeline. Dopo una grande carriera da calciatore, il salentino si è conquistato il successo anche in panchina. Grazie ai trofei, ma anche ad alcune frasi diventate celebri: dal "non puoi mangiare con 10 euro a un ristorante da 100" all'ultima su "i grattacieli non si costruiscono in pochi giorni"
CONTE FA 50 ANNI, LA SUA CARRIERA IN TROFEI
L'allenatore nerazzurro spegne 50 candeline. Dopo una grande carriera da calciatore, il salentino si è conquistato il successo anche in panchina. Grazie ai trofei, ma anche ad alcune frasi diventate celebri: dal "non puoi mangiare con 10 euro a un ristorante da 100" all'ultima su "i grattacieli non si costruiscono in pochi giorni"
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Il suo primo anno sulla panchina della Juve, Conte riporta subito i bianconeri in alto: "Impossibile essere vincenti senza essere antipatici, almeno in Italia. Le gelosie e le invidie sono inevitabili, soprattutto ad alti livelli. Non succederà mai, difficile vedere un vincente simpatico"
Con i primi successi, torna a farsi forte 'il rumore dei nemici'. E Conte dice: "La Juve l'ho lasciata antipatica e l'ho trovata simpatica. Voglio che torni antipatica presto. Io se perdo muoio"
Conte traccia la strada dopo due settimi posti consecutivi: "Non è che ti svegli la mattina e dici: oggi vinco. C’è un percorso da rispettare e non ci sono scorciatoie"
Testa bassa e pedalare per crescere e proteggere l'ambiente da influenze esterne: "La critica innalza perché non vede l'ora di abbattere"
Qualcuno si chiede perché Conte non faccia giocare Elia, vice-campione del mondo con l'Olanda, e l'allenatore salentino risponde così: "La storia è bella, ti giri e non te la tocca nessuno. Ma il futuro lo costruisci nel presente. Io non sono quello che ha vinto gli scudetti, sono uno che per la prima volta allena una grande. Con me, se non hai stimoli, non giochi neanche se l'ultima volta sei stato il migliore in campo"
Su quale base ricostruire la nuova Juve? Sulla mentalità. Conte dice: "I presidenti dovrebbero esonerare in settimana, dopo un allenamento, perché è lì che vedi se l'allenatore ha in mano il gruppo, non la domenica quando gli umori si alzano e si abbassano come un titolo in borsa"
Dura insegnare calcio? La ricetta di Conte è semplice: "Ai giocatori dico sempre che la palla va indirizzata, non colpita. Non mi piace vederla sparacchiare alla viva il parroco, a cominciare dai portieri"
Non mancano le discussioni arbitrali e Conte, dopo essersi lamentato la settimana prima, fornisce un'altra massima: "Più vai in vetta e più sono forti le folate di vento"
Quando, invece, tocca a lui ricevere le critiche sa bene come difendersi: "Siamo coperti di vaselina, ci scivola tutto addosso"
C'è solo un modo, secondo Conte, per lasciare un ricordo indelebile: "Chi vince scrive, chi arriva secondo ha fatto un buon campionato ma non ha fatto la storia"
La Juve è a un passo dal tornare a vincere lo scudetto. Conte sa come gestire il momenti di ipotetica tensione: "Per vincere ci vuole testa, cuore e gambe. Non in quest'ordine preciso"
La fame di Conte non conosce limiti. E, a pochi giorni dalla vittoria del primo scudetto, in un'intervista a Sette dice: "Voglio continuare a crescere, a stupire me stesso e gli altri. La Juventus non è un punto di arrivo. Tutto per me è un punto di partenza"
Nel marzo 2013, alla vigilia di Inter-Juve, Conte chiarisce le cose ed esprime una sorta di profezia: "Sono l'allenatore della Juve e il suo primo tifoso ma sono soprattutto un professionista: il giorno in cui dovessi lavorare per l'Inter, come per il Milan o la Roma o la Lazio ne diventerei allo stesso modo il primo tifoso e farei di tutto per vincere. Forse qualcuno questo non l'ha capito, oppure fa gioco insistere sul mio tifo per la Juve per rendermi ancora più odioso agli altri. Ma deve essere chiaro che io sono un professionista"
Il duello scudetto con il Napoli va avanti e Conte risponde a una battuta di Benitez: "Dice che metto sempre le mani avanti? Sempre meglio metterle davanti che dopo dietro, perché poi fa male..."
L'allenatore senza i giocatori non è nulla. E Conte lo ribadisce in una conferenza stampa di Europa League: "Non mi piace mai parlare di successi singoli, mi piace sempre parlare di successi di squadra perché è la squadra che vince, se vince la squadra vinco anch'io"
Sulle ambizioni europee della Juve, Conte si esprime con un'altra frase diventata cult: "Non si può mangiare con 10 euro in un ristorante da 100 euro"
Come si gestisce uno spogliatoio? Conte ha la soluzione: "Il perdono fa parte del compito dell'allenatore, altrimenti su 25 calciatori ne salveresti 10"
Conte diventa Ct dell'Italia e, a Europeo in corso, sa bene quali corde toccare per alimentare l'entusiasmo: "Penso che sia molto importante indossare il nostro colore, è la cosa più bella, e sarà molto bello anche per i nostri giocatori vedere i nostri tifosi colorati d'azzurro. È giusto essere orgogliosi: l'azzurro è un colore bellissimo e di potenza"
Appena arrivato all'Inter, Conte offre subito il primo diktat alla squadra: "Mi ha fatto piacere che i ragazzi abbiano provato fino all'ultimo ad evitare la sconfitta: non deve mai piacerci, nemmeno nelle partite amichevoli e ai rigori. L'atteggiamento è quello di non starci fino alla fine"
L'obiettivo è riportare l'Inter in alto, ma Conte predica calma e pazienza: "Vogliamo tornare ad essere competitivi, Ci vorrà un po' di tempo, nessun grattacielo è stato costruito in pochi giorni"
