L'allenatore dell'Inter pronto alla sfida da ex contro la Juve: "Loro hanno già una fisionomia, noi abbiamo iniziato la rincorsa per avvicinarli. Questa partita per noi è uno step di crescita, lo è stato anche la sconfitta di Barcellona. La proposta di togliere la mia stella dallo Stadium? Becera e fatta da ignoranti"
SERIE A, 7^ GIORNATA: LE PROBABILI FORMAZIONI
Termina qui la conferenza stampa di Antonio Conte verso Inter-Juventus.
Non diamo del tifoso a chi ha chiesto di togliere dallo Stadium la mia stella: quelli non sono tifosi, sono ignoranti. Noi abbiamo la fortuna di fare uno sport che è amatissimo nel mondo. Dobbiamo essere di esempio e trasmettere valori positivi. Giochiamo a calcio, che è uno sport. Non è una guerra. A volte ci si dimentica questo. Dobbiamo tramandare valori umani e sportivi positivi. Non deve rilasciare odio e violenza. Altrimenti io sono il primo a dire basta. Questo dobbiamo fare, ma sarà sempre più difficile. Con l'esperienza che ho fatto in Inghilterra, sono tornato e sono in difficoltà. Vedo delle situazioni che mi fanno pensare: chi me l'ha fatto fare? Fino a quando la passione per questo sport supera questo tipo di situazioni va bene, ma nel momento in cui queste situazioni supereranno la passione io farò un passo indietro. Non sarà una grande perdita per il calcio, ma nemmeno il calcio sarà una grande perdita per me.
Io credo che la Juve abbia già una propria idea, una propria fisionomia e che stiamo parlando di una squadra che ne ha vinte sei e pareggiate due tra Serie A e Champions. Sono abituati a vincere, hanno in rosa giocatori che hanno vinto tanto: è già una squadra fatta, sotto tutti i punti di vista. Poi possiamo parlare di maggior possesso palla, della capacità di creare più situazioni da gol. Di certo però hai una base di giocatori già fatti. Loro aggiungono, non sostituiscono in sede di mercato. E anche quest'anno l'hanno fatto. Ogni anno hanno aggiunto un mattoncino, gli altri no. Così oggi a livello italiano si è creato un gap importante che non è facile colmare. Noi abbiamo iniziato la rincorsa per riposizionarci più vicini. Stiamo nascendo e stiamo cercando di iniziare questo percorso.
Dati alla mano, la corsa fatta nel primo tempo al Camp Nou è più o meno la stessa del secondo tempo. Nella seconda parte però abbiamo difeso andando all'indietro e non in avanti. Questo non andava fatto. Noi dobbiamo pensare a fare male nella fase di possesso e poi a difenderci andando in avanti. Però ci sta che al Camp Nou loro ti mettano lì e ti pressino. Però voglio sempre che sia una scintilla che ci spinge a salire e aggredire l'avversario. Dobbiamo essere bravi a fare questo per tutta la partita.
Io quando parlo di crescita non mi soffermo sulla singola prestazione. Noi dipenderemo molto dalla nostra crescita e da cosa faremo quest'anno. Ci sono in questa squadra dei buoni giocatori che possono diventare dei top attraverso il lavoro. Il mio compito è aiutare ogni singolo giocatore a migliorare. Migliorando il singolo, crescono obiettivi e ambizioni. Io e il mio staff ci mettiamo totalmente a disposizione. I ragazzi hanno voglia di diventare protagonisti ed essere calciatori importanti anche nel futuro. C'è solo un modo: lavorare e migliorare.
A me dispiace che Agnelli sia intervenuto in questa cosa, sinceramente. Intervenendo ha dato importanza a una proposta becera, volgare, priva di insegnamento e valori. Ha dato spazio all'ignoranza. Io questo argomento non devo nemmeno toccarlo. Dieci giorni fa avevo detto che la colpa è dei giornalisti che a volte danno spazio a situazioni becere, che insegnano zero. Anzi, così si aizzano odio e violenza. Quindi io non devo ringraziare niente e nessuno. Mi sarebbe piaciuto che questi stupidi e ignoranti non avessero alcuno spazio.
No, assolutamente no. Non confondiamo perché io sono stato il primo dopo Barcellona a dire che le decisioni che erano state prese dall'arbitro per noi non dovevano rappresentare un alibi. Se pensate di trovare qui chi cerca scuse, siete lontani anni luce. Ho solo espresso un malessere che avevo percepito dal fischio d'inizio. Il Barcellona ha vinto perché ha fatto meno errori di noi. Noi su quegli errori costruiremo qualcosa di positivo per evitare di perdere certi tipi di partite. Io parto dal presupposto che vince sempre il migliore al di là degli episodi.
Occorre fare un discorso legato a quello che vedi. C'è la possibilità di lavorare, crescere e ambire alla vittoria. Io ho parlato con i direttori quando ho scelto l'Inter e ho intravisto questo tipo di situazione. Poi tra il dire e il fare c'è tanto. Si abusa spesso della parola "vittoria". Poi occorre tramutare in fatti gli obiettivi. Vincere è un verbo abusato: pochi sanno cosa comporta la vittoria e cosa serve fare per arrivare alla vittoria.
Siamo all'inizio. Abbiamo cambiato tanto e molti dimenticano che abbiamo fatto degli acquisti ma anche delle cessioni. Per noi sarà molto importante la crescita dei ragazzi in rosa. Questi ragazzi stanno migliorando con il lavoro e possono farlo dal punto di vista tattico, tecnico, dell'autostima. Ci vorrà del tempo. Chi ha tempo non aspetti tempo. Noi abbiamo iniziato già a lavorare e lo stiamo facendo in maniera importante. Io ringrazio i ragazzi che mi hanno dimostrato grande disponibilità. Ora dobbiamo fare un percorso e capire negli anni dove andare a migliorare e crescere in tutto. Credo che però si possa dire che stiamo lavorando giorno e notte per portare la macchina a 200 all'ora. Di questo ne siamo certi.
Giocherà se darà le garanzie e sarà a posto, altrimenti giocherà un altro.
Sarà l'ultima partita di questo ciclo ed è inevitabile che alla ripresa del prossimo ciclo io mi auguro di avere a disposizione un maggiore numero di giocatori. Magari quei giocatori che sono stati un attimino in ritardo, hanno costretto gli altri a fare gli straordinari. Il nostro campionato passerà molto dalla capacità di coinvolgere tutti i giocatori in rosa per ripartire al meglio le energie, in modo da evitare che alcuni giocatori giochino 7 partite in 23 giorni. Per una squadra che è impegnata su tre fronti come la nostra è importante poter attingere a tutta la rosa. Qualcuno era in ritardo nell'idea o dal punto di vista fisico, ma siamo all'inizio. Il serbatoio è pieno e queste sono partite che danno energie a prescindere. Ci arriviamo con il giusto entusiasmo.
Ogni partita per noi è uno step di crescita, lo è stato anche la sconfitta di Barcellona. Dobbiamo capire dove dobbiamo crescere e in cosa possiamo migliorare. Abbiamo tanta strada da fare. La partita di domani è senza dubbio un altro test contro una squadra che negli ultimi otto anni ha dettato legge in Italia e fatto bene in Europa. La Juventus è stata costruita nel tempo, grande merito va a chi ci ha lavorato negli anni fino a renderla una corazzata vera e propria. Hanno lavorato bene e sono d'esempio.
Vedremo più avanti da parte nostra che tipo di ambizioni e spazio ci ritaglieremo in questo campionato. Di sicuro è una bellissima partita che tanti vorranno guardare. Da parte nostra ci devono essere la voglia e l'entusiasmo di giocare questo tipo di partita.
Inizia la conferenza stampa di Antonio Conte.
Alle 15 l'allenatore dell'Inter presenterà la partita di domani sera in conferenza stampa.