
Cristiano Ronaldo compie 35 anni, cosa facevano gli altri grandi del calcio alla sua età?
Nove partite di fila in gol in campionato. Diciannove centri in Serie A e ventidue in stagione. Più un palmares da trentun trofei in carriera: auguri CR7! Trentacinque anni e non sentirli. Ma cosa facevano gli altri grandi del calcio alla sua età? Tra campioni eterni ancora in campo a lungo, viaggi oltreoceano, giovani allenatori e un giovane… attore! Su Sky Sport Uno, dalle 21, programmazione interamente dedicata a CR7

Trentacinque candeline per Cristiano Ronaldo, che festeggia con la Juve prima in classifica il proprio compleanno. Il segreto del suo successo anche a questa età? Lo aveva detto lo stesso portoghese negli ultimi Globe Soccer Awards: "Nessun segreto, solo duro lavoro. Un tempo l'età ideale per giocare a calcio era tra i 30 e i 32 anni, ora ci sono giocatori di alto livello anche a 40".
E per quanto ancora continuerà a stupire? Ecco qualche esempio del passato: cosa facevano altri trentacinquenni capaci di scrivere la storia del gioco?

DIEGO ARMANDO MARADONA - A trentacinque anni è il momento del suo grande ritorno al Boca Juniors, nel periodo immediatamente successivo alle due brevi parentesi da allenatore col Club Deportivo Mandiyú e col Racing. Nel 1995, anno anche del Pallone d'Oro alla carriera, la Bombonera è stracolma per il suo ritorno.
50 GOL PER RONALDO NELLA JUVE: LA CLASSIFICA DEI MIGLIORI STRANIERI
Sessantamila persone, tutte per lui. Giocherà col Boca fino al 1997 chiudendo lì la sua storia da giocatore, in un Superclásico contro il River.
CARNEVALE DI VIAREGGIO, CR7 COME "IRON-MAN"
PELÉ - Nel suo caso il trentacinquesimo compleanno fu festeggiato lontano dal Brasile, nell'avventura che farà conoscere anche all'America il mondo del "soccer". Nel 1975 il suo passaggio ai New York Cosmos, nell'antenata della MLS, la North American Soccer League, la NASL.
CR7, 200 MILIONI DI FOLLOWER SU INSTAGRAM: LA TOP 10
Pelé fu apripista per tanti altri campioni che decisero di intraprendere il viaggio oltreoceano.
RONALDO-LAPO, NASCONO GLI OCCHIALI GRIFFATI CR7
GEORGE BEST - Pelé good, Maradona better, George Best - recita quell'adagio per cui il "quinto Beatle" fu il migliore della storia del calcio. La Coppa dei Campioni con lo United era lontana, i problemi di alcolismo molto più vicini. In America - a trentacinque anni coi San Jose Earthquakes - Best tornò a giocare e segnare (qui in uno scatto proprio con Pelé). Fu una delle sue ultime parentesi da calciatore.

JOHAN CRUIJFF - Il suo, come per Maradona, fu un altro ritorno. Dal grande Ajax di Rinus Michels al Barcellona, sempre col maestro in panchina. Poi gli anni in America a - a trentacinque anni - di nuovo con la maglia dei lancieri. Dove vincerà altri due campionati.

MICHEL PLATINI - Non solo campo, a trentacinque anni c'è anche chi aveva già intrapreso la carriera da allenatore. È il caso di Le Roi, alla guida della Francia proprio in quel periodo della sua vita. Quella squadra fallirà però la qualificazione al Mondiale 1990, e uscirà nei gironi dell'Europeo 1992.

GIANLUIGI BUFFON e ALESSANDRO DEL PIERO - Discorso molto simile per altre due bandiere del calcio italiano. Del Piero (nel 2009) stava iniziando la sua diciassettesima stagione da bianconero. Buffon, più giovane di quattro anni, stava invece per festeggiare (nel 2013) il secondo scudetto consecutivo dell'era Conte, proprio nella prima stagione della Juve senza Del Piero. Tra i due avverrà il passaggio di consegna della fascia.

ROBERTO BAGGIO - Uno dei colpi grossi delle "piccole". Dopo Juve, Milan e Inter ecco il Brescia, a trentacinque anni. Il codino e le magie infinite. Chiuderà lì la sua carriera.

ERIC CANTONA - Non poteva che essere speciale il suo momento da trentacinquenne. Lui, King Eric, uno dei giocatori più carismatici e anticonformisti della storia del gioco. Col pallone aveva già chiuso da qualche anno, e aveva già intrapreso la carriera da attore, recitando in un film francese.

FRANK RIJKAARD - Altro campione che ha iniziato presto ad allenare. A trentacinque anni uno degli ex "tulipani" del Milan inizia la carriera come vice di Hiddink sulla panchina della nazionale olandese. Guiderà la squadra fino alla semifinale dell'Europeo del 2000, eliminato da un mostruoso Francesco Toldo ai rigori.

RUUD GULLIT - Storia molto simile quella per l'amico Ruud, compagno negli anni d'oro del Milan. Se Van Basten aveva già smesso di giocare, e avrebbe iniziato ad allenare solo qualche anno dopo - Gullit fece entrambe le cose… contemporaneamente. Fu infatti proprio a trentacinque anni che divenne player-manager del Chelsea, una tradizione molto forte in quegli anni in Inghilterra.

RONALDO - E il fenomeno? A trentacinque anni ci fu il suo addio al calcio giocato, nel Corinthians. Annunciato tramite una conferenza stampa, anche in questo caso, con ben più di una lacrima.

ZLATAN IBRAHIMOVIC - Impossibile non citare anche uno come lo svedese, sempreverde del gioco nonostante l'età. A trentacinque anni la sua prima stagione nello United, chiusa con 28 gol, l'Europa League in bacheca e quell'infortunio al crociato che gli fece saltare la finalissima.

DINO ZOFF - E che dire invece di una leggenda del calcio come lui? A trentacinque anni era ancora in attività, ma non solo: vincerà altri quattro scudetti con la Juve e un Mondiale… a quarant'anni. Mica male.