A segno per la prima volta con la Roma nell'andata dei sedicesimi di Europa League, il 22enne spagnolo ha raccontato il suo momento personale al Mundo Deportivo: "Sono molto felice, questa squadra è il mio presente e voglio essere importante. L'arrivo? Mi ha convinto la fiducia di Fonseca". Presente e passato per Perez che è tornato sul suo ex club: "Parlano tanto di canterani, però…"
Serata da protagonista con la Roma per Carles Perez, new entry di gennaio che si è preso la scena in Europa League. Non può che essere il 22enne spagnolo l’uomo in più tra i giallorossi, lui che si è appena riscoperto decisivo nell’andata dei sedicesimi di finale: suo il gol decisivo segnato al Gent, 1-0 finale nella prima gara da titolare disputata con i giallorossi. "È stato importante per me - ha raccontato Perez al Mundo Deportivo -, ero fiducioso ma non sicuro di segnare. Sono molto felice di aver aiutato la squadra a ritrovare la vittoria dopo alcune partite. Ho sfruttato la mia prima opportunità da titolare: avevo già la fiducia dell’allenatore e dei compagni. Il mio unico obiettivo è quello di lavorare sempre, ringrazio ancora il club". Chiacchierata nella quale non poteva mancare un riferimento alla società dove è cresciuto ed è emerso nel grande calcio: il Barcellona.
Perez: "Parlano tanto di cantera, ma alla fine…"
Interpellato dal Mundo Deportivo, l’attaccante della Roma ha risposto sull'addio con i blaugrana: "È difficile spiegarlo, perché non so nemmeno io cosa sia successo. Non mi hanno dato le spiegazioni che avrebbero dovuto darmi. L'allenatore mi disse che non contava su di me, perché in attacco aveva parecchi calciatori. E me lo ha detto 10 giorni prima della chiusura del mercato, quando era già arrivato da un po'. Ma il Barça è il mio passato, il mio presente è la Roma e voglio essere importante qui". Non poteva passare inosservato il recentissimo trasferimento di Braithwaite: "Al Barcellona si vuole sempre vincere, ma non si ha pazienza con i canterani. Sono un ragazzo che ha dato tutto, sin da quando ero piccolo. Il mio sogno era arrivare alla prima squadra e me l'hanno tolto senza motivo. E nonostante le prestazioni che stavo avendo in campo. Parlano tanto di cantera, ma alla fine dimostrano il contrario. Non posso avere un brutto ricordo di loro, ma non mi sono piaciuti i modi né come si sono comportati. Ciò nonostante resto grato per tutto ciò che mi hanno dato: grazie a loro sono arrivato in una grande società come la Roma. Allenatori? Pimienta è una persona speciale per me, lui come Valverde che mi ha dato la possibilità di debuttare e giocare nella squadra dei miei sogni".
"Ho scelto la Roma perché…"
Se il Barcellona conserva un’opzione per riacquistarlo, Perez non si è nascosto: "Da quando sono partito non ci ho pensato. Il Barça è passato e mi concentro sulla Roma, non so cosa accadrà in futuro". Interessante la scelta della destinazione giallorossa ribadita al Mundo Deportivo: "Avevo molte offerte dalla Germania, dall’Italia, dalla Spagna. Mi ha chiamato mister Fonseca e ci ho parlato. Quando un allenatore ti telefona, è perché ha fiducia in te. Mi ha convinto con quello che mi ha detto, con ciò che mi ha trasmesso. Ho visto il club, la squadra, la città e sono rimasto impressionato. Non mi sono sbagliato e sono felicissimo di essere qui. Obiettivi personali? Migliorare come giocatore: il campionato spagnolo è diverso, voglio diventare importante alla Roma e sono totalmente concentrato sul presente: ciò che accade al Barcellona non mi riguarda, mi interessano le partite e la voglia di tornare a vincere in campionato".