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Stankovic: "Triplete Inter, la differenza l'hanno fatta gli uomini prima dei campioni"

Serie A

L'ex centrocampista ospite di #CasaSkySport: "La serata della rimonta di Kiev è stata decisiva. Negli ultimi due mesi avevamo 13-14 giocatori e si giocava ogni 3 giorni, ma in testa avevamo solo la finale di Madrid". E sul'arrivo in Italia rivela: "Prima della Lazio ero vicino alla Roma". Lotta scudetto: "Inter più vicina alla Juve con Conte. Simone Inzaghi allenatore modello"

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"Stiamo tutti bene, affrontiamo questa situazione con grande rispetto. Stiamo a casa, non c'è altro modo. Per ora è giusto non giocare e non allenarsi". A #CasaSkySport Dejan Stankovic, una vita tra Lazio e Inter in Serie A e un presente da allenatore della Stella Rossa, si racconta tra passato e presente.

"Lazio 1999/2000 e Inter 2009/2010? Squadre tostissime"

Uno scudetto con la Lazio nel 2000, lo storico Triplete con l'Inter 10 anni dopo. A chi gli chiede cosa scegliere, risponde così: "Sono due belle squadre, tostissime, ma c'è un decennio di differenza - racconta - ma più passa il tempo e più capisco cosa abbiamo fatto di bello con l'Inter del Triplete. La Juventus, che gioca forte e ha investito tantissimo, non è riuscita ancora a ripetere un'impresa del genere". Quel Triplete ha origini nella stagione precedente: " Avevamo vinto campionato ed eravamo usciti dalla Champions League contro il Manchester United. La serata della rimonta di Kiev è stata decisiva. Negli ultimi due mesi avevamo 13-14 giocatori e si giocava ogni 3 giorni. Mou ha tirato tutto da noi come giocatori, ma la differenza l'hanno fatta gli uomini nello spogliatoio. In testa avevamo solo la finale di Madrid".

"Derby di Milano diverso da tutti"

Dall'altro capo del telefono c'è Billy Costacurta, che lo stuzzica ricordandogli una vittoria del Milan in rimonta per 3-2 nel 2004. "Fu il mio primo derby di Milano e segnai il gol del vantaggio - spiega Stankovic - poi nel secondo tempo venne fuori il Milan e passarono dallo 0-2 al 3-2. Il mio derby preferito è quello vinto 4-0 della stagione 2009/2010. Il derby di Milano è tra avversari e non tra nemici. Io ho giocato anche quello tra Stella Rossa e Partizan a Belgrado, da tifoso e giocatore-capitano, e quello tra Roma e Lazio. Credo che quello di Milano sia un signor derby". Pochi dubbi sulla scelta del gol più bello in nerazzurro: "Quello contro lo Schalke nella Champions 2010/2011 è il più strano, poi l'ho segnato esattamente nove anni fa: era il 5 aprile 2011. Il ko contro lo Schalke fu una grande delusione, quell'anno perdemmo tutto in pochi giorni, dopo andammo ko 3-0 nel derby ma avevamo tanti infortuni e uomini contati".

"A 18 anni ero vicino alla Roma e al PSG"

Nella chiacchierata con #CasaSkySport Stankovic rivela anche un retroscena di mercato: "Quando avevo 18 anni, ero vicino a Paris Saint-Germain, Glasgow Rangers e Roma. Poi sono andato alla Lazio". Oggi in campo ci va suo figlio Filip, classe 2002, che para e lo fa con la Primavera dell'Inter: "Sta facendo la sua strada, ascolta i consigli e ha avuto la fortuna di stare un mese e mezzo con la prima squadra. L'unico suggerimento che potevo dargli è di ascoltare tanto, in quel gruppo c'è tanto da imparare. Sono felice per lui".

"Ammiro la Lazio di Simone Inzaghi"

Dallo scorso 21 dicembre Stankovic allena la Stella Rossa. Con tanti modelli: "Mi hanno allenato Eriksson, Mancini, Zaccheroni, Mihajlovic, Mourinho e da ognuno ho cercato di prendere il meglio sulla base della mia visione del calcio. In campo servono carattere, qualità e rispetto". Per Roberto Mancini, ospite lunedì 6 aprile di #CasaSkySport, c'è un aneddoto speciale: "Mi sentivo protetto con lui. Alla Lazio e all'Inter mi chiamavano figlio di Mancio. Ti metteva pressione, ma è giusto così. Cosa gli chiederei? A Europei rinviati, come preparerà l'appuntamento con l'Italia?". Spazio anche per la corsa scudetto: "Il gap tra Inter e Juve è diminuito tantissimo, come si sperava con l'arrivo di Conte in panchina. Con altri 1-2 giocatori in più di altissimo livello, l'Inter può essere una seria candidata a vincere lo scudetto. Manca un pezzettino. Alla Lazio Simone Inzaghi sta facendo un grandissimo lavoro: è un ragazzo splendido, ora è un modello di allenatore giovane. Mi piacerebbe che la mia squadra giochi come la sua Lazio".