Inzaghi e Vieri avevano citato l'ex difensore del Bari per il celebre episodio della marcatura "stretta" del 1997. Al sito 'ilgallettoweb' Neqrouz è intervenuto spiegando il motivo di quel siparietto diventato famoso
Una marcatura piuttosto "stretta". Chiamiamolo colpo proibito o strizzatina, fatto sta che nella memoria di tanti appassionati quel siparietto in un Bari-Juventus dell'ottobre del 1997 non è mai stato dimenticato. E lo stesso discorso valga anche per Filippo Inzaghi, che proprio in una recente diretta Instagram, insieme a Vieri, ha ricordato quel momento: "È stata un’esperienza devastante, non mi era mai capitato. Mi aveva reso nervoso. Poi, al ritorno, avevo caricato Montero". La risposta, dunque, non si è fatta attendere. L'ex difensore marocchino, dal 1997 al 2004 nel Bari, è stato intervistato in collegamento con la testata ilgallettoweb, spiegando le sue ragioni dell'episodio: "Ho riso come un pazzo quando mi hanno mandato quel video - ha detto Rachid Neqrouz -. Perché lo facevo? Non ho mai pensato di far male a nessuno. Lo vedevo già all'Atalanta, poi anche alla Juve: segnava ogni settimana. Era fortunato e bravissimo. Segnava con la pancia, col ginocchio, col sedere, con la schiena. Era l'unico modo per farlo allontanare dall’area di rigore". Nell'estate del 1997 avvenne infatti il passaggio di Inzaghi da Bergamo a Torino. Reduce da una stagione da 24 gol in A coi nerazzurri, Inzaghi segnò in quattro delle prime cinque partite di quell'anno, prima della sesta giornata proprio a Bari. Il risultato finale? "Perdemmo 5-0 - continua Neqrouz -, ma Inzaghi non segnò, era una grandissima Juve. Montero? Ricordo bene al ritorno, c'era un corner e presi una gomitata. Inzaghi? È stato un grandissimo, ho tanto rispetto per lui, sia come calciatore che, oggi, come allenatore".