Mkhitaryan e la sua esperienza a Roma: "Sto benissimo qui e spero di rimanere, l'obiettivo è giocare in Champions League e vincere qualche titolo. La Serie A è un campionato in crescita, ho visto tantissimi calciatori forti. In Italia c'è una mentalità che mi piace, vanno pazzi per il calcio"
La prima stagione di Henrikh Mkhitaryan alla Roma è stata condizionata da qualche problema muscolare di troppo. Quando ha giocato, però, il fantasista armeno ha mantenuto un rendimento altissimo: 6 gol e 3 assist in 13 presenze in Serie A. Mkhitaryan è arrivato la scorsa estate in prestito dall'Arsenal e, in attesa di capire quando si ripartirà, già pensa a un possibile futuro ancora in giallorosso: "Dal primo giorno a Roma mi sono trovato bene, con la città e con la squadra – le sue parole in un'intervista all'Ambasciata italiana in Armenia – Sarebbe bello restare qui, l'obiettivo è andare in Champions e giocare per vincere dei titoli. Dalla mia carriera ho già ottenuto molto, ma voglio ancora di più per l'anno prossimo. Non so quanti anni mi sono rimasti, ma sono sicuro che facendo del mio meglio posso raggiungere i miei obiettivi. Alla fine tutti pensano a cosa hai fatto per le squadre in cui hai giocato e cosa hai vinto. Quindi per me è molto importante lasciare un ricordo positivo, vincere qualcosa e fare bene".
"Serie A campionato in crescita, ci sono tanti calciatori forti"
Mkhitaryan ha giocato in Ucraina, in Germania e in Inghilterra: "L'Italia ha le sue particolarità – prosegue – Alcuni sottovalutano la Serie A, ma è interessante giocare qui. Forse non è come 20 anni fa, ma sono sicuro che questo campionato stia ricominciando a crescere e anche la scelta del prestito dell'anno scorso parla da sé. Sono felice di essere qui, giocare in Italia è davvero incredibile. Avevo sentito molto sul fatto che i tifosi fossero pazzi in senso buono, ma non credevo fosse davvero così. Sono contento di giocare per la Roma e per questi tifosi, non è un segreto che il successo di ogni giocatore dipenda anche dai compagni e da una collaborazione efficace tra loro. Una buona prestazione non dipende solo da te, ma da tutta la squadra perché non si vince da solo. Il calcio è uno sport di squadra e qui a Roma sono rimasto impressionato da tanti giocatori, di un livello che non avevo visto in Germania, Inghilterra e Ucraina. Non farò i nomi ma ho visto grandi talenti, che potranno raggiungere livelli altissimi".
"In Italia vanno pazzi per il calcio"
Sull'ambientamento in Italia, aggiunge: "Gli italiani, come mentalità, sono simili agli armeni ed è una buona cosa perché qui mi sento bene. Mi sono accadute tante cose divertenti, la prima quando sono arrivato. Ero seduto in aereo e l'assistente di volo mi ha chiesto se avessi firmato per la Roma e gli ho risposto che stavo andando in Italia per vedere se firmare o meno. Quando sono sceso c'erano già tanti giornalisti, ho chiesto all'addetto stampa se fosse normale tutta quella gente per un giocatore che ancora non ha firmato. Mi ha risposto che in Italia si va pazzi per il calcio, che quindi mi sarei dovuto preparare per cose del genere. Questo dice molto: ero in una situazione in cui io stesso non sapevo se avrei firmato o meno con la Roma, ma tutti già lo davano per scontato".