Stadio Firenze, Commisso: "La burocrazia sta uccidendo l'Italia, servono nuove leggi"

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Il presidente viola all'edizione online di Forbes: "Servono leggi che consentano agli investitori stranieri di effettuare investimenti infrastrutturali 'fast, fast, fast'. A Firenze si parla di nuovo stadio da 15 anni: nessuno ha la pazienza di aspettare così a lungo. San Siro può essere raso al suolo mentre del Franchi non si possono buttare giù nemmeno le curve"

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"La burocrazia sta uccidendo l'Italia". Sono le parole del presidente della Fiorentina Rocco Commisso sulla costruzione del nuovo impianto sportivo per la città di Firenze, in cima ai progetti del magnate statunitense sin dal suo arrivo a capo del club viola, a giugno 2019. "La Premier League ha dimostrato l'importanza di nuovi stadi e il loro impatto sulle entrate del club - sono le parole di Commisso, riportate dall'edizione online di Forbes - i top 20 club del mondo hanno entrate medie di 464 milioni, la Fiorentina è ferma a 93". 

"Sarebbe meglio abbattere subito il Franchi"

A circa un mese dalla protesta dei tifosi della Fiorentina, che avevano tappezzato con manifesti a sostegno del loro presidente alcuni dei luoghi simbolo del capoluogo toscano, Commisso torna a parlare della questione stadio. "Senza entrate ulteriori come attività commerciali, non potremo mai competere al livello più alto del calcio restando oltretutto dentro le regole del Fair Play Finanziario - è il suo campanello d'allarme - servono leggi che consentano agli investitori stranieri di effettuare investimenti infrastrutturali "fast, fast, fast". Dopo l'abolizione dell'iniziale progetto Mercafir e il no della Soprintendenza all'opzione di rinnovare il Franchi, in piedi ci sarebbe ancora una terza opzione: quella di costruire il nuovo stadio fuori città, nella vicina Campi Bisenzio. "A Firenze discutono di stadio da 15 anni e con la burocrazia di ora ne servirebbero altri 5 o 10 tra autorizzazioni e altro. Nessun investitore ha la pazienza di aspettare così a lungo, guardate che succede a Roma dove Pallotta aspetta l'approvazione da 6 anni e magari il club è in vendita per questo" ricorda Commisso. Con un esempio su tutti: "Pensate a Milano. San Siro, la cattedrale del calcio, può essere raso al suolo mentre del Franchi non si possono buttare giù nemmeno le curve. Così l'impianto finirà di rovinarsi nel tempo diventando un dolore per la città e andrà comunque abbattuto, quindi sarebbe meglio farlo adesso".

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