In occasione del lancio della nuova app sul fitness "Buddy Fit", Zlatan Ibrahimovic si è raccontato a Sky Sport 24, parlando davvero di tutto. Ma in particolare di futuro, del suo e anche di quello della panchina del Milan
E' uno Zlatan Ibrahimovic a tutto tondo quello che si è concesso in esclusiva a Sky Sport per parlare di sé, del Milan e del futuro. L'attaccante svedese affronta diversi temi a livello personale e ampliando il discorso alla società, ribadendo il suo punto di vista su Rangnick.
L'infortunio? Ho forzato troppo perché stavo bene
Lo stop che ha fermato Ibra a ridosso del rientro dal lockdown ha tenuto parecchio sulle spine il Milan: Zlatan avrebbe comunque dovuto saltare per squalifica la semifinale di ritorno di Coppa Italia con la Juve, ma quello che non era in preventivo era che tornasse in campo soltanto il 1° luglio (a partita in corso, per gli ultimi 30' contro la Spal). L'attaccante rossonero ha spiegato: "Dopo 20 anni conosco il mio fisico. Sono fanatico dell'allenamento. Mi sento vivo, mi sento meglio. Tutti dicono che sono sempre "inca**ato. Non è vero, io sto bene. Forse ho forzato troppo perché stavo molto bene e mi sono fatto male. Sono tornato ma non ancora al top sento che posso arrivare ancora al 100%, il segreto è dare il massimo".
"Non sono una mascotte"
Che Ibra voglia far parte del Milan da protagonista è stato chiaro fin dal giorno della sua presentazione per la sua seconda avventura in rossonero. Zlatan ha chiarito a Sky: "Continuo a giocare solo se posso portare risultati. Non sono una mascotte. Continuo solo se posso fare la differenza. Giocare tanto per giocare non mi serve, quello posso farlo con i miei figli"
Il futuro di Ibra
"Prossimo anno? Vediamo, ho ancora 3 settimane di contratto. Nessuno ha iniziato a parlare da parte mia o dal Milan. Al Milan non si sa nulla del futuro adesso. Giochiamo e finiamo meglio possibile poi vediamo".
"Così forte come Ibra... non c'è nessuno forte come Ibra. Dipende dal club, non solo da me. Il mio obiettivo non è arrivare sesto o settimo. In questa situazione volevo andare al Milan per aiutare. Mi hanno detto che ero l'unico che poteva farlo ed eccomi qui. Sto facendo quello che posso, per il prossimo anno vediamo".
"Se resto l'anno prossimo vinciamo lo scudetto"
Ibra ha affrontato anche il discorso relativo al futuro del club rossonero, senza dare certezze, per poi andare a solleticare i tifosi in caso di una sua permanenza: "Rangnick? Non lo conosco e non so se arriva. A noi non hanno detto nulla. Non so se è ufficiale. Se ero qui dal primo giorno vincevamo lo scudetto. Se mi tengono lo vinciamo il prossimo anno. Non è una promessa, non c'è garanzia. Per quello devi parlare con Mino".