Serie A, Guerra (Oms): "Protocollo Covid da aggiornare, serve flessibilità"

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Il vicedirettore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha parlato a La Gazzetta dello Sport dell’aumento dei contagi da Covid-19 nel mondo del calcio: "Non ci si può sorprendere, i calciatori sono parte di una comunità e vivono come tutti. Proporremo una quarantena di 10 giorni"

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I contagiati dal Covid-19 continuano a crescere in Italia e nel mondo e anche il calcio si scopre vulnerabile. Dal focolaio in casa Genoa ai positivi nel gruppo squadra del Napoli, passando per gli indisponibili di Inter e Milan in vista del derby di Milano e non solo: sono tante le squadre che stanno facendo i conti con dei positivi al coronavirus in rosa. Dell'andamento dell'epidemia ha parlato Ranieri Guerra, esponente del Comitato Tecnico Scientifico in Italia e vicedirettore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. "Rispetto alla prima ripartenza di giugno è aumentata la circolazione del virus nel Paese - ha detto in un'intervista a La Gazzetta dello Sport -, di conseguenza è naturale che anche nel calcio vi siano dei positivi. Il calcio è uno sport di contatto, in campo non si può rispettare il distanziamento. Si è provato a mitigare il rischio di contagio con una diagnostica frequente e si è pensato di sottoporre i componenti delle rose a tamponi ogni 48 ore per la necessità di non infettare altri giocatori. La raccomandazione è sempre quella di massima cautela per evitare dei focolai. Se i viaggi per le Nazionali possono aumentare il rischio di contagi? Sarebbe opportuno conoscere la situazione di ogni Paese. Un conto è giocare in Francia dove attualmente ci sono 20mila contagi al giorno, un conto è giocare in Italia dove ce ne sono 5 mila. Sarebbe auspicabile che la Fifa studiasse un protocollo comune".

Quarantena di 10 giorni

Circa il periodo di quarantena e isolamento, Guerra ha precisato come l'Oms sia in procinto di proporre una dimunuzione dei canonici 14 giorni. "Quella dei 14 giorni rimane la regola d’oro - ha proseguito -, ma l'Oms sta proponendo al Governo italiano di ridurre il tempo a 10 giorni, con un tampone al termine di questo periodo di quarantena. Circa l'isolamento, la proposta è quella di 'liberare' il soggetto non con il doppio tampone, ma con 10 giorni di isolamento e 3 di completa asintomatologia". E sul derby di Milano: "Se c’è una soglia da non superare per rischiare un focolaio? La risposta non rientra nel mio lavoro, sono le ASL che decidono".

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La bolla e il protocollo

In chiusura il vicepresidente dell'Oms ha parlato dell'ipotesi di una 'bolla' in stile Nba e del protocollo attualmente in vigore. "Al momento della prima ripresa si parlò della 'bolla', ma si disse che non tutte le squadre avevano a disposizione una struttura per realizzarla. Dico che il protocollo va aggiornato man mano che i numeri cambiano. Bisogna essere flessibili e applicare tutte le indicazioni che saranno suggerite dalla situazione epidemiologica. Siamo in attesa di proposte dal parte della FIGC: il calcio non è un mondo a parte, vive nella società e purtroppo questo virus è in forte crescita".