Juve-Napoli, accolto il ricorso: la gara si gioca. Restituito punto di penalizzazione

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Dopo l'udienza al Coni tenuta nel pomeriggio, il Collegio di Garanzia si è pronunciato accogliendo il ricorso del Napoli in merito al 3-0 a tavolino (più il punto di penalizzazione) per la Juventus in seguito alla mancata presenza degli azzurri lo scorso 4 ottobre a Torino. Ripercorriamo tutte le tappe della vicenda. De Laurentiis: "Viviamo in un Paese dove chi rispetta le leggi non può essere condannato"

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Annullato senza rinvio. E' questa la formula con la quale il Collegio di Garanzia ha accolto il ricorso del Napoli contro la Figc e le sentenze che infliggevano lo 0-3 a tavolino e un punto di penalizzazione al club partenopeo per non essersi presentatoa Torino per la gara con la Juve dello scorso 4 ottobre. La decisione di fatto cancella il risultato a tavolino e il punto di penalizzazione alla squadra di Gattuso, che dunque sale a quota 24 punti raggiungendo la Roma al quarto posto. Come conseguenza, inoltre, la Juve perde i 3 punti della vittoria a tavolino, scivolando anche lei a 24 in attesa di recuperare la partita contro il Napoli.

Ricorso accolto, l'esultanza dei giocatori del Napoli

I giocatori del Napoli hanno appreso del successo del ricorso del club al collegio del Coni sul match con la Juventus mentre si trovavano allo stadio Maradona. I calciatori azzurri avevano finito da poco l'allenamento quando è stata comunicata la notizia dell'annullamento del punto di penalizzazione e la decisione di far giocare la sfida con i bianconeri: nello spogliatoio è partita un'esultanza di tutto il gruppo.

De Laurentiis: "Il Napoli segue sempre le regole"

Dopo la notizia del ricorso accolto, il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis ha pubblicato un messaggio su Twitter: "Siamo felici. Viviamo in un Paese dove chi rispetta le leggi non può essere condannato. E il Napoli segue sempre le regole".

Paratici: "Giocheremo quando dovremo"

Prima della gara contro la Fiorentina, l'ad della Juventus commenta la decisione del Collegio di Garanzia del Coni: "Siamo sempre stati estranei e indifferenti alla vicenda: quando ci diranno di giocare, lo faremo. Detto questo, c'eravamo anche ad ottobre". Sulla data del possibile recupero: "Non siamo ancora in contatto con le autorità. Non sappiamo ancora quando, ma andremo a giocare nella data e all'orario prestabilito. Non abbiamo preferenze, ci atteniamo a quanto ci viene detto: che sia febbraio, marzo o maggio o quando sarà possibile. Il calendario è già stato stilato e le partite sono state confermate per organizzazione e tutto il resto: quando sarà il momento giocheremo". Così invece ha risposto al commento di De Laurentiis sull’accoglimento ("Chi rispetta le leggi non viene condannato"): "Ha detto un'ovvietà, che rimane tale".

Pirlo: "Dispiace per chi ha giocato in condizioni difficili"

Anche l'allenatore della Juventus ha commentato la decisione del Collegio di Garanzia del Coni: "Noi non possiamo farci niente, non abbiamo problemi a rigiocare. Dispiace per le altre squadre che hanno viaggiato e perso punti senza dir niente, partendo e giocando senza chi aveva il Covid. Dispiace più per loro che per noi".

Serie A, la nuova classifica dopo la sentenza

  1. Milan 31
  2. Inter 30
  3. Napoli 24 (1 gara in meno)
  4. Juventus 24 (1 gara in meno)
  5. Roma 24
  6. Sassuolo 23
  7. Atalanta 21

La ricostruzione della vicenda

3 ottobre: il Napoli non parte dopo ordine Asl

È la vigilia della sfida valida per la 3^ giornata di Serie A, sabato che registra la mancata partenza del Napoli destinazione Torino. Per decisione dell’Azienda Sanitaria Locale del capoluogo campano, il viaggio degli azzurri viene bloccato dopo l’ordine di rimanere in "isolamento fiduciario per 14 giorni dopo la data dell'ultima esposizione con il caso positivo in oggetto (1 ottobre)" e di comunicare il domicilio presso il quale verrà effettuato l'isolamento. Tutto inizia dopo la notizia della positività di Elmas, di 24 ore successiva a quella di Zielinski e di un membro dello staff (riscontrate venerdì 2 ottobre). Secondo il parere dell’Asl di Napoli, è troppo pericoloso far spostare un così alto numero di potenziali positivi, entrati in stretto contatto coi primi due positivi del Napoli e a soli 6 giorni dalla partita contro il Genoa, che nei giorni seguenti al match del San Paolo aveva fatto registrare ben 22 casi di positività (19 giocatori e 3 dello staff). Assenza determinata quindi da un’autorità locale, ma per la Lega Serie A il match resta programmato per domenica 4 ottobre così come annunciato dalla Juventus attraverso un comunicato: il club bianconero anticipa che si presenterà allo stadio per scendere regolarmente in campo. Da ricordare come le norme pubblicate dalla Lega Serie A, il 2 ottobre precedente in un comunicato ufficiale, affermano che se una squadra ha almeno 13 giocatori negativi e dunque disponibili (compreso un portiere) e non si presenta, rimedierà una sconfitta a tavolino per 3-0.

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4 ottobre: la Juve in campo, il Napoli no

Come emerso alla vigilia, il Napoli non è presente all’Allianz Stadium a differenza della Juventus e della terna arbitrale guidata da Doveri oltre a steward, addetti ai lavori (giornalisti, fotografi e operatori) e qualche tifoso. I bianconeri arrivano poco dopo le 19.30, sotto la pioggia si presentano in campo anche Buffon e Bonucci. Non si giocherà e tutti abbandonano l’impianto. A Sky Sport 24 il presidente Andrea Agnelli espone la posizione del club: "Credo sia indispensabile fare chiarezza: una situazione di positività all'interno di un gruppo squadra era prevedibile e in questo caso si applica un Protocollo della Figc approvato dal CTS. C'è molta chiarezza, ed è quello che abbiamo fatto anche noi ieri dopo aver riscontrato due positività. Se il protocollo sarà perfezionato, ci atterremo di conseguenza". E sui contatti col Napoli: "De Laurentiis mi ha scritto un messaggio, ho risposto che la Juventus come sempre si attiene ai regolamenti. Ha chiesto il rinvio della partita? Sì. Noi però abbiamo delle norme che ci dicono come comportarci. A mio giudizio la Asl di Napoli non può intervenire se tutto il protocollo Figc che rimanda alla circolare governativa non è osservato in qualche punto. Altrimenti non interviene".

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14 ottobre: giudice sportivo, 3-0 a tavolino e -1 punto

Inizialmente "sub iudice", ovvero decisione rinviata, il giudice sportivo Gerardo Mastandrea si riserva un supplemento d’indagine per decidere sulla vicenda posticipando il verdetto alla settimana seguente. Intanto l’avvocato del Napoli, Mattia Grassani, fa sapere che il club "ha avuto un copioso carteggio con le autorità sanitarie locali di Napoli" e che "il Napoli non è indagato dalla Procura Federale". Il 14 ottobre ecco la decisione del giudice sportivo: 0-3 a tavolino per il Napoli e 1 punto di penalizzazione per il club campano. Nella motivazione si legge: "Gli atti delle Aziende sanitarie delineano un quadro che non appare al Giudice affatto incompatibile con l'applicazione delle norme specifiche dell'apposito Protocollo sanitario FIGC e quindi con la possibilità di disputare l'incontro di calcio programmato a Torino"" E ancora: il giudice ha deciso sulla mancata presenza del Napoli a Torino e sulle "cause di forza maggiore" rivendicate dal Napoli applicando l'articolo 10 della giustizia sportiva (giudicata assente la "fattispecie della forza maggiore"). Secondo Mastandrea, il carteggio tra il club e le Asl locali non impedivano la trasferta al Napoli: ciò era possibile il 4 ottobre, ma non il 2 e il 3 ottobre precedente. Non è tutto: secondo il giudice sportivo il Napoli avrebbe già rinunciato in precedenza alla partenza per Torino, prima ancora del chiarimento chiesto all’Asl. Il Napoli annuncia il ricorso alla Corte federale d'Appello, il secondo grado della giustizia sportiva, e poi eventualmente al Collegio di Garanzia del Coni. Qualora fosse necessario, una volta esauriti i tre gradi della giustizia sportiva, il club ricorrerebbe al Tar.

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17 ottobre: la rabbia di Gattuso

Il Napoli prepara il ricorso in Appello basato soprattutto sul carteggio con l'Asl 2 cittadina, che raccomandava l'isolamento fiduciario. Per dimostrare che la squadra stava organizzando la trasferta di Torino, verrà probabilmente allegato anche il video della rifinitura pre-Juve e altri documenti, come la prenotazione di test anti-Covid per domenica 4 ottobre a Torino. Intanto, dopo il 4-1 all’Atalanta, Rino Gattuso spiega: "Il Napoli voleva giocare, eravamo tutti d'accordo per partire, società compresa. Ma io sono il più incazz... di tutti. Rosico tanto, sono arrabbiato con chi non ci ha fatto andare a Torino perché sono convinto che avremmo tenuto testa alla Juve. Che rimane sempre la squadra da battere".

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10 novembre: respinto il ricorso del Napoli

Fissata per il 9 novembre, la sentenza della Corte d’Appello Federale (ovvero il secondo grado di giudizio) è preceduta dal collegamento in remoto di Aurelio De Laurentiis per spiegare la posizione del Napoli. Da registrare come la Juventus non aveva intenzione di opporsi alla decisione, qualunque essa fosse stata. Sentenza rinviata ma ufficiale il giorno seguente: respinto il ricorso del Napoli e confermato il 3-0 a tavolino per la Juve (con un punto di penalizzazione a carico degli azzurri). La motivazione: "Contrariamente a quanto sostenuto in ricorso, la Società ricorrente non si è trovata affatto nella impossibilità oggettiva di disputare il predetto incontro, avendo, invece, indirizzato, in modo volontario e preordinato, la propria condotta nei giorni antecedenti all’incontro nel senso di non disputare lo stesso, con palese violazione dei fondamentali principi sui quali si basa l’ordinamento sportivo, ovvero la lealtà, la correttezza e la probità". E ancora: "Il fine ultimo dell’ordinamento sportivo è quello di valorizzare il merito sportivo, la lealtà, la probità e il sano agonismo. Tale principio non risulta essere stato rispettato, nel caso di specie, dalla Società ricorrente (Napoli, ndr), il cui comportamento nei giorni antecedenti Juventus-Napoli, risulta teso a precostituirsi, per così dire, un 'alibi' per non giocare quella partita. La mancata disputa non è dipesa da una causa di forza maggiore bensì da una scelta volontaria, se non addirittura preordinata. Ne è prova il contenuto della documentazione, a iniziare dalla nota della ASL Napoli 1 inviata al Responsabile sanitario del Napoli il 2 ottobre 2020". Nel comunicato il presidente Sandulli conclude: "Ciò che emerge è la preordinata volontà del Napoli di non disputare la gara. Questa Corte non può esimersi dall’evidenziare che il comportamento tenuto dal Napoli non risulta neanche rispettoso delle altre società di Serie A, che in situazioni del tutto analoghe hanno, regolarmente, disputato gli incontri che le vedevano impegnate".

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10 novembre: la replica del Napoli

"La SSCN prende atto della decisione della Corte Sportiva d'Appello ed è già al lavoro per preparare il ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni. La SSCN non condivide in toto la sentenza che getta ombre inaccettabili sulla condotta della Società trascurando documenti chiarissimi a suo favore e delegittima l’operato delle autorità sanitarie regionali. La SSCN ha sempre perseguito valori quali la lealtà e il merito sportivo e anche in questo caso intraprenderà tutte le iniziative per rendere giustizia alla propria condotta orientata al rispetto della salute pubblica e per fare in modo che il campo sia l’unico giudice a decidere il risultato di una partita di calcio". Annunciato quindi il ricorso al Collegio di Garanzia del Coni.

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4 dicembre: il ricorso al Collegio di garanzia dello sport

Nella nota il Napoli chiede "di annullare la decisione della Corte Sportiva d’Appello Nazionale impugnata e di ordinare direttamente alla Lega Serie A ed alla Figc, per quanto di rispettiva competenza, la disputa della gara Juventus-Napoli, valida per il campionato di serie A 2020-2021, nonché la restituzione del punto di penalizzazione in classifica irrogato con la medesima sanzione". Nel ricorso si specifica inoltre di "verificare l’illegittimità del mancato riconoscimento del caso di forza maggiore costituito dalla preclusione alla trasferta da parte delle Autorità sanitarie; in ragione dell’esigenza di celerità dell’intero procedimento giustiziale sportivo, volto a garantire che la gara in questione, laddove ne sia sancita la disputa, possa essere giocata in tempi più rapidi possibili".

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