Ibrahimovic presenta il suo libro 'Adrenalina': "Per me vuol dire tutto, anche scudetto"

il libro di ibra

L'attaccante del Milan ha presentato il libro che racconta la sua storia: "L'adrenalina arriva con gli obiettivi che mi pongo. Scudetto? Dipende da come mi alleno e gioco, per me ogni giorno è come una finale. Pallone d'Oro? Non mi serve per pensare che sono il migliore". Hanno partecipato all'evento anche Galliani, Pioli, Berlusconi e Capello, che hanno raccontato alcuni aneddoti sullo svedese

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Serata di presentazione per Zlatan Ibrahimovic, che alla Triennale di Milano ha parlato di "Adrenalina - My Untold Stories", il nuovo libro che racconta la vita dello svedese. E Ibra ha subito mandato un messaggio alle avversarie in campionato, spiegando il suo significato della parola adrenalina: "Ogni giorno mi sveglio con dei dolori, ma è l'adrenalina che mi fa andare avanti. Mi arriva con gli obiettivi che mi pongo. Adrenalina è il fatto di non aver vinto con l'Udinese e mi brucia, è la forza che mi fa andare avanti. Adrenalina significa anche scudetto? Sicuro. Dipende da come mi alleno e gioco le partite, per me ogni giorno è una finale. Arriva Ibra e mette pressione, ho fatto così anche quando sono arrivato al Milan. Ho cominciato a martellare, a qualcuno è andata bene, ad altri no".

"Pallone d'Oro? Non mi serve per pensare che sono il migliore"

Ibra ha proseguito, parlando dei suoi propositi per questo finale di carriera e per quello che succederà dopo: "Dopo l'infortunio che mi ha fatto stare fuori per un anno ho capito che per me il calcio è tutto. Ho paura di smettere perchè non so cosa mi aspetta dopo, ma sto dimostrando che con la mentalità giusta posso fare ancora la differenza. La mia mentalità è chiedermi il perchè io debba essere normale, quando posso essere il migliore. Futuro? Finchè sono attivo penso solo al calcio e poi il ruolo dell'allenatore è difficile, devi trasmettere le tue idee a 25 giocatori". E se a Ibra si chiede il perchè non abbia mai vinto il Pallone d'Oro, la risposta arriva secca: "Non ne ho bisogno per pensare che sono il migliore". Infine, una battuta rivolta ad Amadeus (che ha presentato l'evento) in ottica di una sua nuova partecipazione al Festival di Sanremo: "Per essere venuto qui, sicuramente vuole qualcosa in cambio. Vediamo...".

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Galliani: "Non ho mai visto nessuno con la forza mentale di Ibra"

Sul palco per la presentazione del libro di Zlatan Ibrahimovic anche Adriano Galliani, che nell'estate del 2010 portò proprio lo svedese per la prima volta al Milan. L'ex amministratore delegato rossonero (che oggi ricopre lo stesso ruolo al Monza) ha parlato così di Ibra: "Lui è un boss, ha l'adrenalina dentro. Non accetta che qualcuno non dia il massimo e chi non lo fa viene appeso al muro nel vero senso della parola. In 31 anni di Milan ho avuto la fortuna di vedere 8 palloni d'oro, di vincere qualunque cosa, è passato di tutto da Milanello. Tecnicamente Van Basten per me è come la Madonna, quando lo vedo mi inginocchio, ma non ho mai visto nessuno con la forza mentale di Ibrahimovic".

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Ibra scherza con Berlusconi: "Voleva che mi tagliassi i capelli"

In collegamento telefonico per l'evento anche l'ex presidente di quel Milan che ingaggiò Ibrahimovic nel 2010, Silvio Berlusconi: "Zlatan non è solo un campione nello sport, ma anche nella vita. 40 anni vissuti sempre con la voglia di dare il massimo e ricordo ancora con commozione quando ha vestito la maglia rossonera per la prima volta. Quest'estate ci siamo incontrati in Sardegna e abbiamo parlato degli obiettivi che ancora vuole raggiungere e che sono sicuro che raggiungerà". Quasi commosso Ibra dalle parole di Berlusconi: "Quando arrivano queste parole dal presidente più vincente della storia del calcio devo essere onorato. Anche se voleva sempre che mi tagliassi i capelli, ma la mia forza sta lì (ride, ndr).

Capello: "Ibra non accetta che qualcuno non si alleni al massimo"

Presente alla serata anche Fabio Capello, che ha allenato Ibrahimovic nelle sue prime due stagioni in Italia, tra il 2004 e il 2006 alla Juventus: "All'inizio giocava per fare i numeri come al circo, poi ha capito che per vincere bisogna fare gol. Alla Juve ho avuto la fortuna di incontrarlo nel pre campionato e andai subito da Moggi e Giraudo a dirgli di prenderlo. Gli dicevo che aveva i piedi di legno, Raiola mi disse di stare attento perchè Ibra avrebbe rotto le mani ai portieri, io gli rispondevo che per il momento aveva solo rotto i vetri delle finestre. Aveva grande competitività, ha visto il livello alto della squadra e ha capito che doveva diventare migliore degli altri e ci è riuscito. In allenamento lottava, erano partite vere, non accettava che gli altri non si allenassero al massimo".

Pioli: "Se fosse stato di più in area ieri avremmo vinto..."

Collegato telefonicamente anche Stefano Pioli, con il quale Ibra ha scherzato sul pareggio del Milan sul campo dell'Udinese: "Purtroppo non abbiamo vinto, se avessi fatto due gol ce l'avremmo fatta", dice lo svedese. "Se nel primo tempo fossi stato di più in area avremmo vinto", risponde prontamente Pioli. L'allenatore rossonero ha poi raccontato il suo primo incontro a Milanello con lo svedese: "Ho capito subito chi avevo di fronte e ci siamo parlati in modo semplice. Ibra mi ha detto che io ero il boss che lui si sarebbe messo a disposizione per il bene della squadra. Il suo arrivo ci ha migliorato".

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