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Marley Aké, chi è il giocatore al debutto con la Juventus in Coppa Italia

IL PERSONAGGIO

Negli ottavi di finale di Coppa Italia contro la Sampdoria l'esterno francese ha fatto il suo esordio in prima squadra avendo un impatto devastante sulla partita: buone giocate e il rigore del definitivo 4-1 conquistato. Scartato dal Montpellier, ha esordito in Ligue 1 e in Champions con il Marsiglia e adesso spera di avere la sua occasione con la Juve: ecco la sua storia

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Chi segue la Serie C, probabilmente, lo conosceva già bene. Ma negli ottavi di finale di Coppa Italia tutti hanno avuto la possibilità di rendersi conto di ciò che può fare Marley Aké. Poco più di un quarto d'ora a disposizione in Juventus-Sampdoria, abbastanza per dare prova di tutto il suo talento abbinato a una personalità non da poco per un ragazzo sulla cui carta d'identità, alla voce "anno di nascita", si legge 2001. Arrivato in bianconero nella scorsa sessione di gennaio dall'Olympique Marsiglia dopo uno scambio con un altro giovane, Franco Tongya, l'esterno francese ha dovuto attendere un anno prima di fare il suo esordio con i grandi. Ma quando Allegri - o meglio Landucci, essendo Max squalificato - ha deciso di mandarlo in campo al posto di Cuadrado, Aké ha sfruttato l'occasione mettendo anche mezza firma sulla rete del 4-1 che ha chiuso definitivamente i conti: prima una serie di giocate, poi uno scatto bruciante contro il povero Augello, che non ha potuto fare altro che atterrarlo in area di rigore. Dal dischetto si è presentato Morata, ma il sorriso di Marley lasciava intendere una soddisfazione non da poco.

Dalla bocciatura al Montpellier al sogno bianconero, la storia di Aké

Una storia destinata a durare quella di Aké, che dopo i primi mesi di apprendistato culminati in qualche convocazione da parte di Pirlo nello scorso campionato e un inizio di stagione convincente in Serie C con la Juventus Under23 quest'anno, può finalmente spiccare il volo anche con la prima squadra, complice anche l'infortunio di Federico Chiesa che lascia uno spazio vuoto sulle fasce. 177 cm di estro e velocità, il classe 2001 è infatti un esterno di piede destro che preferisce giocare sulla sinistra per sfruttare la capacità di dribbling e la possibilità di accentrarsi per calciare in porta. La rete la vede eccome, visto che in questa prima parte di stagione ha già messo a segno 4 gol (servendo anche 4 assist) nel girone A di Serie C, dato ancora più confortante se si considera il fatto che in alcune circostanze è anche stato impiegato da esterno basso. Un vero e proprio jolly il francese, che ha anche la nazionalità ivoriana per via delle origini familiari. Nato a Beziers, vicino Montpellier, ha iniziato a muovere i primi passi proprio con questo club che però non ha mai creduto in lui. Più attenti gli scout dell'Olympique Marsiglia, la squadra per la quale Aké ha sempre tifato: "Da piccolo vedevo le partite al Velodrome con mio padre e mio zio - disse un emozionato Marley quando venne prelevato dall'OM - e non avrei mai pensato di poter giocare lì un giorno". Ci ha giocato, invece, con il sogno di emulare l'idolo di sempre, Didier Drogba. Dopo un inizio convincente nella squadra B in National 2, la quarta divisione francese, ecco anche l'esordio in prima squadra: lanciato da Villas-Boas, ha collezionato ben 9 presenze nel 2019/20, più altre 9 nella prima parte della stagione 2020/21 e addirittura 4 spezzoni anche in Champions League. Nessun gol, ma tanta qualità e sfrontatezza, come quella messa in mostra anche in Coppa Italia con la maglia della Juventus. Che adesso spera di godersi a lungo il suo nuovo gioiellino.

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Umiltà e riconoscenza, il personaggio Aké

Giovane con le idee chiare e la mente rivolta soltanto verso il suo grande obiettivo, sfondare, Aké fa dell'umiltà e della riconoscenza alcune tra le sue doti umane principali. Lo si intende anche dal suo profilo Instagram, nel quale non c'è spazio per nient'altro che non sia il calcio. Dopo l'esordio con la prima squadra della Juventus ha postato un'immagine della partita: "La prima - la didascalia scelta -, grazie Signore". Pochi fronzoli, come quando rimase con i piedi per terra dopo una grande prestazione in amichevole contro il Bayern Monaco ai tempi del Marsiglia. Proprio lì, all'OM, diede ancora dimostrazione della capacità di mantenere un profilo basso arrivando giornalmente al centro di allenamento con una minicar elettrica di colore rosso: "I miei compagni mi prendono in giro per il rumore che fa - disse all'epoca Aké -, la chiamano 'lavatrice' o 'trattore'. Ma io credo che sia utile e quindi va bene così". La Juventus lo ha esaltato sui propri profili social, e anche Landucci - il vice di Allegri - ha usato parole di elogio nei suoi confronti: "Aké è un ragazzo interessante, deve imparare un po' a passare il pallone ma quando ti punta è difficile da prendere perché è velocissimo. Sono contento per lui, si è meritato questo esordio". Adesso Marley spera di avere nuove occasioni: la strada è quella giusta.

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