Roma, Mourinho: "Giocatori offesi dopo il mio sfogo? Sono tutte bugie"

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L'allenatore giallorosso ha risposto alle voci su una presunta rottura con i giocatori dopo la sconfitta in Coppa Italia contro l'Inter: "Tutte bugie. Quello che succede nello spogliatoio rimane lì e non dico di cosa abbiamo parlato, ma i giocatori mi hanno detto che a loro piace il modo in cui lavoro". Idee chiare sul Sassuolo, prossimo avversario in campionato: "Fantastici nella costruzione dal basso, hanno qualità tecniche superiori a noi"

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José Mourinho non ci sta. Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della prossima partita di campionato contro il Sassuolo, l'allenatore della Roma ha reagito con forza alle voci su una presunta rottura con i suoi giocatori dopo la sconfitta nei quarti di finale di Coppa Italia contro l'Inter: "Avremmo meritato di più - ha detto lo Special One -, ma la frustrazione più grande è che inizialmente, nei primi dodici minuti, abbiamo fatto veramente male, abbiamo subito un gol e potevamo subirne anche due o tre. Poi, dopo il 12', siamo stai noi la squadra che avrebbe potuto fare tre gol. È difficile giocare come abbiamo fatto noi: il sentimento è negativo perché abbiamo fatto dodici minuti orribili, ma anche positivo per come abbiamo reagito. Lo sfogo che è stato riportato? Ho un principio da sempre, quello che si dice nello spogliatoio rimane nello spogliatoio. Per questo non dico quello che ci siamo detti. Ma posso dire che non è assolutamente vero che qualcuno si è offeso. Sono circolate alcune storie secondo cui pensavate che ci eravamo presi a pugni e questa è una grande bugia. I giocatori mi hanno detto che a loro piace tanto il modo in cui lavoro. Con me non ci sono segreti, io dico le cose in faccia e concedo ai giocatori la possibilità di avere un dialogo. Tutti mi hanno detto che non vogliono che io cambi, io ho risposto che non cambierei nemmeno se me lo chiedessero. Pensate che non debba chiedere a Ibanez, a Karsdorp o a Mancini cosa hanno sbagliato in occasione dei gol? Io devo allenare e i miei giocatori mi hanno detto: "Bravo mister, è così che ti vogliamo". Potrei usare qualche parola che avevo utilizzato in passato in una conferenza ai tempi dell'Inter, ma non voglio farlo dopo 12 anni. Dico solo che sono tutte bugie. Abbiamo perso una partita, abbiamo analizzato le cose che non abbiamo fatto bene e questo si chiama lavorare. Tutte le storie che vengono raccontate dopo si riassumono in una parola che inizia per 'c' e finisce per 'a'".

"Non ci saranno esclusioni punitive"

Non ci saranno esclusioni come accaduto dopo la pesante sconfitta dello scorso ottobre in Conference League contro il Bodo Glimt: "Per domani sono tutti convocati tranne Zaniolo, che però è stato escluso dall'arbitro e non da me - ha proseguito Mourinho -. Abraham? Sta bene. E anche Pellegrini sta bene, ha bisogno di trovare un po' di ritmo".

"Sassuolo tecnicamente superiore a noi"

Idee chiarissime sul Sassuolo: "Dionisi ha parlato di differenze tecniche? Non sono d'accordo, io ad esempio non posso costruire dal basso come fa lui con Maxime Lopez e Ferrari. Loro hanno una qualità tecnica superiore. Li abbiamo studiati bene e sappiamo che è molto difficile giocarci contro. Sono fantastici nella costruzione dal basso e Dionisi è un grande allenatore, ma anche chi c'era prima prediligeva queste situazioni di gioco. Di sicuro non dico chi gioca e nemmeno che modulo useremo, è una domanda alla quale non voglio rispondere. Ovviamente ci sarà qualcuno al posto di Zaniolo, oppure giocheremo con tre attaccanti, con Abraham centravanti e altri due sulle fasce. Ma come squadra ci siamo allenati soltanto oggi: chi ha giocato a San Siro in questi giorni ha lavorato per ritrovare la condizione, oggi abbiamo fatto una seduta tattica, ma legata più alla didattica che all'intensità".

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"Dzeko? Non mi interessa cosa ha detto"

In chiusura Mou ha parlato dell'importanza delle prossime partite per la stagione della Roma: "In questo momento non posso dire di essere contento, ma sono tante le cose da valutare. Le prossime partite saranno tutte utili, per me finire decimo è diverso da finire nono, così come lo è arrivare quinto o sesto o avere 40 o 41 punti. Ogni partita ti può spingere in alto o mandare giù. Ci sono delle cose impossibili da migliorare perché strettamente legate alla qualità dei giocatori, mentre ce ne sono altre sulle quali si può lavorare come squadra. Non sono contento e mi aspetto di più. La Conference League come vero obiettivo? È un torneo molto più competitivo di quanto si pensi. Non parliamo certamente di Champions, ma ci sono buone squadre e la differenza tra la Conference e l'Europa League è davvero minima. Se sbagliamo qualche partita, come è già successo, possiamo anche rimanere fuori da questa competizione". Infine nessun commento sulle parole di Dzeko, che ha rilasciato un'intervista nella quale ha dichiarato che non pensava di lasciare la Roma dopo l'arrivo di Mourinho: "Non ho letto cosa ha detto e non mi interessa sapere di cosa si tratta - ha chiosato lo Special One -, Dzeko è un giocatore dell'Inter e non so se ha detto una bugia o la verità".