Morosini, 10 anni fa la morte in campo: le iniziative e cosa è cambiato da quella tragedia
Il 14 aprile 2012 moriva a 25 anni Morosini, stroncato da una crisi cardiaca durante Pescara-Livorno di Serie B. Cosa è cambiato da allora nel mondo del calcio? L'importanza del primo soccorso è stata d'insegnamento come nel caso di Eriksen. Tante le iniziative nel ricordo di Piermario nel decennale della morte
- È il minuto 31 di Pescara-Livorno, 25^ giornata del campionato di Serie B. Un istante che ha cambiato non solo il calcio italiano. Piermario Morosini, 25 anni, cade a terra e si rialza, più volte. Un ricordo impossibile da dimenticare, tragedia che ha causato la morte di un ragazzo troppo giovane per andarsene. La causa fu una rara malattia ereditaria, la cardiomiopatia aritmogena, riscontrata durante l’autopsia
- Possiamo ricordare la disperazione dei compagni, in campo e nelle ore seguenti. I soccorsi agevolati da un giovanissimo Marco Verratti, l'ambulanza e il silenzio sullo stadio Adriatico. Portato in ospedale, Piermario si spense alle 16.45 di quel maledetto 14 aprile 2012. La Figc dispose il rinvio di tutte le partite dei campionati italiani
- Piermario aveva realizzato il suo sogno, quello di diventare professionista col calcio. Bergamasco cresciuto nell'Atalanta, trasferitosi all'Udinese dove debutta in Serie A e in Coppa Uefa. Morosini giocò anche in B in prestito con Bologna, Vicenza, Reggina, Padova e Livorno, la sua ultima squadra
- Fan di Ligabue e una enorme forza di volontà, dettata dalle difficoltà incontrate nella sua vita. Proprio il suo cantante preferito scrisse una lettera pubblica dopo quel 14 aprile: "Era iscritto al barMario, la foto del suo profilo lo mostra con uno splendido sorriso. A lui tutto l’affetto che merita accompagnandolo in un viaggio che, è l’augurio più sentito, possa almeno ricongiungerlo con la famiglia che aveva perso quaggiù"
- Lo storico responsabile delle giovanili dell’Atalanta lo ricordava così: "Aveva avuto una vita sfortunatissima e nonostante questo aveva una disponibilità totale nei confronti dei compagni". Da adolescente Piermario era rimasto orfano dei genitori, prima di perdere tragicamente un fratello con disabilità. Era rimasto solo con una sorella, anche lei disabile
- Tante, tantissime. Un anno dopo la scomparsa gli venne intitolata una gradinata dello stadio Picchi di Livorno. Gli amaranto e il Vicenza ritirarono la sua maglia numero 25, l'Atalanta gli dedicò la Curva Sud dello stadio così come adottato dal Pescara con il settore ospiti
- Dopo lo shock dei giorni seguenti e l’inchiesta sulle motivazioni della tragedia, la morte di Piermario ha insegnato quando sia fondamentale la sicurezza in campo dei giocatori. E in particolare il riferimento è all’utilizzo del defibrillatore, strumento di straordinaria importanza
- Dalla tragedia di Morosini le procedure di rianimazione con questo strumento sono state affinate e snellite. Un approccio diverso e consapevole: ecco perché oggi le possibilità di salvarsi in caso di arresto cardiaco in campo sono aumentate
- L'importanza del primo soccorso ha salvato vite come quella di Christian Eriksen, vittima di un arresto cardiaco durante Danimarca-Finlandia del 12 giugno 2021. L’ex giocatore dell’Inter, soccorso tempestivamente dallo staff sanitario, è tornato a giocare grazie a un defibrillatore cardiaco sottocutaneo. La tragedia di Piermario è stata di enorme insegnamento
- Fondata dopo la scomparsa di Piermario, si impegna a finanziare e supportare la ricerca medica oltre a diffondere nello sport, nelle scuole e nel sociale l'importanza della prevenzione contro i rischi generati da problemi cardiaci
- "Piermario vedeva il bello in ogni cosa: ogni anno lo ricordiamo in tanti con profondità, proprio come lui era. Un generatore di vita vissuto al 100%, lui così orgoglioso della maglia della Nazionale". Sul giorno della tragedia: "Non vidi la partita, la notizia arrivò mentre eravamo in viaggio. Quella scena poi l’ho rivista, con tanto dolore e fatica. Oggi cerco di non farlo: voglio che ci si ricordi di lui non per come cade in campo, ma per quanto è stata bella la sua vita. Siamo stati fortunati a incontrarlo"
- Nel weekend del calcio italiano saranno diverse le iniziative per omaggiare Morosini come quella di Live Onlus: Atalanta, Udinese, Bologna, Vicenza, Reggina, Padova e Livorno scenderanno in campo con una patch speciale (che riconduce al decimo anniversario), presente su tutte le maglie che Piermario ha indossato in carriera
- Alcune delle divise da gioco indossate dalle squadre verranno donate a Live con l’obiettivo di raccogliere fondi per il progetto sui defibrillatori. La Lega Serie B permetterà invece a tutti i club di indossare la speciale fascia da capitano #MORO10, in occasione del turno di lunedì 18 aprile
- Lo ricorda attraverso la maglia numero 5 indossata in occasione dell'Europeo Under 21 del 2009 disputato in Svezia. La sua divisa è conservata al Museo del Calcio accanto a quella di Davide Astori
- Inaugurata la mostra delle divise indossate da Piermario, evento organizzato dal Livorno che ha incontrato anche i familiari del ragazzo prima della messa commemorativa
- La Reggina ha deciso di donare la maglia numero otto, che indossava Piermario Morosini, al museo del calcio 'Andrea Fortunato' dove ha la propria sede la Fondazione Fioravante Polito che ricorda lo stesso "Moro"