L'attaccante bianconero al Telegraph: "Ho sempre pensato solo alla Juve. Ha il mio stesso DNA: non mollare mai, combattere sempre e fare sacrifici". Sul paragone con Ibrahimovic: "Non è giusto fare paragoni con chi ha segnato 400-500 gol e vinto 20-30 trofei"
Dal boom con la Fiorentina alla Juventus, passando per idoli, sensazioni e futuro: Dusan Vlahovic ha parlato di questo e altro in un'intervista al 'Telegraph'. Dopo aver segnato 17 gol nella prima parte di stagione con la Fiorentina, per l'attaccante serbo a gennaio c'era una lunga lista di pretendenti. Come però già affermato in altre occasioni, Vlahovic ha spiegato: "Forse il mio agente era a conoscenza di qualche altra offerta, ma io ho sempre e solo pensato alla Juventus. Sono onorato di indossare questa maglia - ha spiegato l'attaccante serbo - Mi identifico con il loro DNA. Combattere sempre, non arrendersi mai e fare sacrifici: la personalità del club bianconero è la stessa mia. Era quello che stavo cercando". Alla Juventus ha continuato a segnare, chiudendo il campionato di Serie A a quota 24 gol, dietro solo a Immobile. Una sensazione unica, così come definita dallo stesso Vlahovic: "Segnare è come volare. È qualcosa che mi riempie e quando non la provo mi sento vuoto. Crea dipendenza, perché quando la provi una volta poi vuoi provarla sempre. A maggior ragione quando ci sono i tifosi allo stadio, sentir pronunciare il tuo nome è bellissimo". A proposito di reti, però, è inevitabile parlare del paragone con Ibrahimovic: "Non è giusto fare paragoni con gente che ha segnato 400-500 gol e vinto 20-30 titoli. Non mi infastidisce, ma è anche vero che quando si fanno quei tipi di paragone e poi si fanno uno o due errori e le aspettative sono alte, allora si viene criticati. Tutti abbiamo il diritto di sbagliare, siamo tutti umani".
"Mi ispiro a Djokovic e Michael Jordan"
Non solo nel calcio, Dusan Vlahovic ha anche altre fonti d'ispirazione nel mondo dello sport: "Mi piace la mentalità di Michael Jordan, ma soprattutto quella di Novak Djokovic. Viene dalla Serbia ed è sicuramente il numero uno, quindi l'ho sempre ammirato. È un grande campione. Voglio saperne di più su come ha fatto certe cose. Ha una forza mentale incredibile, basta vedere come affronta certi problemi e come può giocare sette partite di fila e superare sette ostacoli complicati". Una mentalità che Vlahovic però sembra già avere: "Mi piace avere pressione. Non l'ho mai sofferta, forse solo quando ero più giovane, ma non adesso. Tra 10 anni sarà ancora meglio - ha spiegato Vlahovic - Non voglio mai riposarmi. Mi dedico al calcio 24 ore su 24 e sette giorni su sette. Quando torno a caso guardo le partite per divertirmi, ma anche per imparare e migliorare.