Milan-Fiorentina, Pioli: "Ora servono i fatti. Camarda pronto a darci una mano"

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Pioli presenta la partita contro la Fiorentina "lanciando" il giovanissimo Camarda: "Il talento non ha età, se servisse è già pronto per darci una mano". Sui tanti infortuni: "Lavoriamo di continuo per cercare di abbassare il numero, è il mio cruccio". Emergenza attacco con Giroud squalificato e con Leao e Okafor ko: "Jovic? Ora sa come giochiamo e sa cosa mi aspetto da lui"

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"Mai come ora le parole servono a poco, servono i fatti e dobbiamo dimostrarlo domani". Pratico. Essenziale. Quanto mai crudo, Stefano Pioli. Contro la Fiorentina serve vincere. Cosa che il Milan in campionato non fa da tanto, troppo tempo: 7 ottobre scorso. 1 a 0 in casa del Genoa. Poi un periodo complicatissimo: pieno di infortuni e rimpianti. Adesso serve cambiare passo. "So benissimo cosa rappresenta il mio ruolo: tanti onori e tante critiche. Vado avanti con le mie idee, il mio club e la mia squadra". Milan Fiorentina dovrà essere la partita del rilancio. Ma intanto la vigilia è tutta per Francesco Camarda. 15 anni 8 mesi e 15 giorni. Sara il vice Jovic, per la prima volta tra i convocati. Pioli lo coccola come un padre ma lo lancia come si fa con un predestinato. "Il talento non ha età. Lui ne ha tanto. Il destino ti crea a volte certe occasioni. Sono sicuro che avrà un grande futuro". Camarda partirà dalla panchina. Davanti Chuku, Jovic e Pulisic. RLC è recuperato ma verrà utilizzato a gara in corso. Servono 3 punti per tornare a sorridere. Serve un Milan entusiasta, determinato, sereno. Come un adolescente che accarezza i suoi sogni. Senza paura. Di seguito la conferenza stampa completa di Stefano Pioli alla vigilia della sfida alla Fiorentina.

Si chiude qui la conferenza stampa di Pioli.

L'allenatore rossonero ha confermato che Camarda potrebbe fare il suo esordio in caso di bisogno, parlato degli infortuni che "tormentano" la squadra ma anche del possibile futuro di Ibrahimovic al Milan

Come si allena la forza mentale di una squadra?

"Preparandola a tutte le situazioni che possono capitare. Ieri è venuto a trovarci Julio Velasco e ha detto: Il calcio è molto semplice a detta di tutti, e lo è, ma in realtà giocare a certi livelli è difficile perché le situazioni cambiano in un attimo e devi essere bravo ad anticiparle"


Che desiderio esprimerebbe se vedesse una stella cadente?

"Che la mia squadra tornasse a giocare per le qualità che le appartengono"

Non manca un giocatore che sappia rallentare o accelerare le partite, una "mente pensante"?

"Il nostro leader è il nostro spirito, il nostro modo di giocare. E' quello che dobbiamo seguire e che ci porta avanti"

Camarda potrebbe giocare?

"Se è convocato, è disponibile anche per entrare. Dipende da come va la partita. Ha lavorato bene in questi giorni. Partecipare comunque a questa esperienza, anche se non dovesse giocare, sarà una cosa molto formativa per lui. E avrà di certo un grande futuro"

Sapeva che Maldini aveva provato a portare Messi al Milan?

"Non ne sapevo nulla. Comunque non credo che domani Messi possa essere convocato..."

Partite decisive domani e contro il Dortmund?

"Il mio futuro è incerto come lo è quello di tutti gli allenatori, del domani non c'è certezza"

Ha sentito Ibrahimovic?

"Non direttamente. So che sta parlando con la proprietà, in prima persona con Cardinale. Se lui ha visto qualcosa di eccezionale in Zlatan non si è sbagliato perché lo è. Se tornerà a lavorare nel Milan sarà sicuramente una risorsa, ma non so con che ruolo"

Qual è l'errore più ricorrente che avete fatto?

"Per la prima volta da quando alleno il Milan, per 4 volte i secondi tempi sono così penalizzanti rispetto ai primi tempi. L'errore è far calare l'attenzione e la determinazione e non continuare col piano gara che aveva garantito un buon inizio. E se anche subisci un gol, si continua a giocare. Ci facciamo condizionare troppo da episodi negativi. E' un problema di qualità: tecnica, di attenzione, di determinazione. Abbiamo subito situazioni che squadre di un certo livello devono affrontare diversamente"

Come va con Jovic? Gli ha parlato durante la sosta?

"Ci parlo tutti i giorni. Sa cosa mi aspetto da lui e qual è il suo ruolo. Ora conosce anche il nostro modo di giocare e ha tutto chiaro per poter dare il suo contributo"


Come sta Bennacer?

"Sta recuperando senza intoppi, sta bruciando le tappe. Farà un'altra settimana con noi e poi magari tornerà a disposizione del tutto, sarà un recupero importante"

Esiste ancora lo spirito positivo nel Milan, quello di quando si cantava "Pioli is on fire?"

"La squadra lavora ma può fare meglio. Ci sono stati tanti demeriti nostri. Lo spirito esiste ancora. Non è che non posso essere criticato perché 2 o 3 anni fa ho fatto questo o quello..."

Chiamerà il Ct della Svizzera per lamentarsi di tutte le partite che ha fatto Okafor?

"I Ct non li ho mai chiamati perché ho rispetto del loro lavoro. Il problema sono i calendari che non sono corretti e vanno diluiti"

Si potevano evitare tutti quei problemi a livello di infortuni?

"L'unico cruccio che ho è quello che in questi anni di Milan non siamo riusciti ad abbassare il numero medio di infortunati. E ogni volta che ce n'è uno soffriamo a Milanello. Lavoriamo sui dati, analizziamo tutto, poi ogni infortunio ha la sua storia e le nazionali non ci danno una mano. Non  capita solo a noi, ma il nostro numero è negativo. Tutti noi, io, il mio staff e MilanLab stiamo lavorando per cercare di diminuire questo numero in futuro. Per domani recuperiamo Calabria, Pulisic e Loftus-Cheek"

Rimpianti per le scelte fatte in estate?

"I rimpianti sono di chi non prova a fare. Il club mi ha messo una  disposizione una rosa competitiva, ora siamo in emergenza per colpa  degli infortuni e delle squalifiche. Sono sicuro che i numeri sugli  infortuni miglioreranno in futuro"

E' uno scontro Champions quello con la Fiorentina?

"Da quando c'è Italiano gioca un calcio molto offensivo, avversario sempre difficile da affrontare. Corsa Champions? Ci sono ancora troppe partite per poter dire che sarà decisiva per un obiettivo o per l'altro"

Vi sentite ancora in lotta per lo scudetto?

"Con 26 partite ancora da giocare e quasi 80 punti a disposizione, tante squadre possono sentirsi ancora in lotta. Ora l'obiettivo è tornare a vincere dopo 4 partite senza successi, poi vedremo"

Senza Giroud e Leao: siete in emergenza?

"La squadra ha le capacità per dimostare di essere competitiva. I momenti di emergenza si affrontano con compattezza e decisione"


Dopo gli ultimi risultati, crede ancora che sia il gruppo migliore che ha mai allenato?

"Esistono due categorie in queste situazioni. C'è chi cerca di costruire ancora qualcosa di positivo e chi cerca di rovinare tutto. Io sono nella prima categoria, sono ancora convinto della mia squadra. Nelle prime 8 giornate siamo stati primi in classifica per merito"

Come ha vissuto gli ultimi 15 giorni personalmente?

"Io lavoro e devo sempre restare concentrato. Non devo cercare un colpevole ma soluzioni, quello che ho fatto durante la sosta. So benissimo cosa rappresenta il mio ruolo: oneri e onori, elogi ma anche critiche"