Roma, la conferenza di Ranieri LIVE
Il neo-allenatore giallorosso, dopo aver svolto ieri il primo allenamento, viene presentato alla stampa: "Il fato forse ha voluto che tornassi. Ringrazio Friedkin che mi ha lasciato a bocca aperta, ora tocca a me. Le decisioni si prenderanno insieme. Ai tifosi dico stateci vicino". Presente anche Ghisolfi: "Bisogna ritrovare le radici". L'esordio di Ranieri (e altre 5 partite fino al 15 dicembre) sarà in diretta su Sky: Napoli-Roma domenica 24 novembre alle 18 (Sky Sport Calcio, Sky Sport 4K, Sky Sport 251)
Il video integrale della conferenza
Giocherà Hummels?
Ranieri: "Mi sono visto un po' di partite. Ma perché non deve giocare sto ragazzo? Vediamo, pure lui ha una certa età. Io scelgo chi mi fa vincere, l'allenatore bravo è chi sbaglia di meno"
Ci sono stati dei no prima di chiudere col mister?
Ghisolfi: "Claudio è stata la nostra priorità"
Quando l'ha chiamata il presidente Friedkin? Questo ruolo dirigenziale era stata già proposta o lei ha avuto richieste specifiche?
Ranieri: "Florent mi ha chiamato lunedì mattina, è venuto a casa mia e poi siamo andati a Londra dal presidente. È stato deciso così, una persona vicina a Florent per fare tutto il meglio per la Roma"
Si è trattato il tema Dybala e in che misura?
Ranieri: "È la prima cosa che ho chiesto al presidente. Gli ho detto 'io faccio come mi pare, non voglio sapere se ha clausole o no'. Una volta il presidente mi ha detto 'se fai giocare questo giocatore vai a casa' e allora ho risposto: "Se questo sta nella rosa gioca chi voglio". E pensate che ha giocato o no? Ha giocato, e me ne sono andato a casa. Voi mi vedete sempre col sorriso, io mi incazzo e quando lo faccio parlo romano, alzo i tavoli. Ai miei presidenti parlo in faccia. Si vede che quando Dybala sta bene fa la differenza, magari potesse giocare sempre ma non potrà. Ma ancora devo parlare con lui"
L'ha sfiorata il pensiero di far tornare De Rossi in panchina con lei come dirigente? Può essere una prospettiva anche per il futuro?
Ranieri: "Adesso penso alla panchina, poi vediamo. Non è stato un pensiero trattato coi Friedkin"
Cosa ha chiesto ai giocatori, visto che eredita uno spogliatoio frustrato e in alcuni casi involuto?
Ranieri: "Più o meno quello che ho detto a voi: voglio il massimo da voi perché non è possibile vedere la Roma in quella posizione. Qui si viene a lavorare seriamente ma con il sorriso, io non accetto che si vada in un posto di lavoro con un viso preoccupato perché ci si annoia. Noi siamo persone super fortunate perché ci siamo scelti il mister, ci sono milioni di persone che non ce l'hanno e non possono sceglierlo. Per questo dobbiamo venire con un sorriso largo e lavorare con determinazione, così si ottengono i risultati. Ed essere ambiziosi"
Con quel comunicato non si guarda troppo al futuro e invece è centrale questa stagione?
Ranieri: "È super centrale. Io sono un allenatore, faccio l'allenatore e l'ho sempre fatto con visioni lungimiranti. Non è il primo presidente che mi ha chiesto questo, io non voglio parlare di soldi ma voglio dire quello che mi serve e quello che non mi serve. Che poi nei momenti di concentrazione massima si guarda tutto globalmente è un altro discorso"
Ghisolfi: "Rientra come parte centrale di un progetto: si è inserito adesso come mister e poi nella parte dirigenziale"
I Friedkin hanno ammesso i propri errori o si sono resi conto degli errori degli altri? Lei come dirigente rischia di ritrovarsi solo?
Ranieri: "Io voglio stare sempre solo perché per me conta lo spogliatoio. Meno gente vede meglio è. Io capisco che in Italia il presidente ci deve stare, questo gliel'ho detto, invece se ci fate caso all'estero le proprietà straniere parlano pochissimo. La figura del presidente esiste, ma solo per fine mese. Se mi ha chiamato si è reso conto, lui mi ha detto che vuole portare la Roma ad alti livello e per questo mi ha chiamato. Cosa mi deve dire in più una persona? Io una volta che ho i giocatori non ho bisogno di niente. Io capisco che non è facile riempire tutti i giorni le pagine dei giornali, avete la mia stima perché non è facile"
Ci promette che non vedremo più Angelino come difensore centrale? Soulé e Dybala possono giocare insieme?
Ranieri: "Lo prometto. Io credo che possano giocare bene. La squadra è composta da equilibri, io credo di sì ma non mi sento di prometterlo perché se non lo sento non faccio una cosa che non sento"
Da fuori e ora anche da dentro ha capito perché la Roma si trova in questa situazione?
Ranieri: "Ci sono mille perché e onestamente a me non interessa. Se vado a vedere ciò che è successo ieri non racapezzo più niente. Mi è stata data carta bianca e io devo fare il massimo con questi giocatori, da oggi in poi sono io il responsabile"
Il suo destino è legato a quello di De Rossi: arriva nel 2009 e lui è uno dei simboli di quella rimonta pazzesca sull'Inter, poi nel 2019 c'è l'addio. L'ha sentito in questi giorni? Si è sentita la sua mancanza nello spogliatoio?
Ranieri: "Ci siamo sentiti e ci sentiremo in questi giorni. Oltre a essere stato mio giocatore è una grande persona, per cui sicuramente ci parlerò. Per quanto riguarda lo spogliatoio, anche se è un quarto visto che ieri c'erano 6 giocatori e 3 si stavano facendo le cure, cambiare due allenatori a novembre non è facile per nessuno: uno vuole giocare in una maniera, uno in un'altra, per cui un po' di elettroshock c'è, è normale. Io cercherò di riportare tutti sulla giusta direzione"
Ranieri: "Non è che un giocatore giochi contro un allenatore. Non è vero: ci sono allenatori che riescono a trovare le chiavi di entrata di ogni singolo giocatore e questo dà il 120%, ci sono giocatori e allenatori che non riescono a trovare il feeling e magari dà l'80%. Alla Roma non basta: bisogna dare il 120%, se no vengono fuori dal campo. Io ho letto critiche a giocatori importanti che correvano come matti, forse male ma si impegnavano. Il cuore ce l'hanno messo sempre, io ne voglio di più naturalmente. Ma loro hanno dato il massimo, non fischiateli. A fine partita vengo io sotto la curva e mi fischiate, ma durante la partita non ci fischiate. Alla fine fate quello che volete"
Ha ricevuto qualche richiesta di mercato per gennaio?
Ranieri:"Rispondo io: no. Fatemi conoscere la squadra, la Roma ha preso tanti giovani e tutti validi, ma vanno inseriti in una squadra compatta. Qui si sono cambiati due allenatori, invece di proteggerli sono un po' allo sbaraglio. Quindi vediamo quelli che sono bravi da qui a gennaio, poi se ci sarà e ci sarà sicuramente l'opportunità di prendere qualcuno io sono sicuro che mi acconteranno"
Ghisolfi: "Confermo quello che ha detto. È appena arrivato, poi si parlerà del resto"
C'è la volontà in un futuro di riportare a casa un patrimonio come Totti?
Ranieri: "Io non sono chiuso a niente. Adesso la cosa principale è riportare la squadra in alto, poi magari si parlerà con Francesco. Perché no? Se ci può dare una mano, io non sono chiuso. Questo non vuol dire che tornerà, siate chiari vi prego. Gatta da pelare non l'avevo detto io... però siete bravi"
Cosa l'ha convinta di più a scegliere Ranieri?
Ghisolfi: "Una serie di fattori. È un uomo di grande umanità, conosce la Roma e sarà importante per l'intero progetto. È una visione che rientra all'interno del progetto"
Ci può spiegare i contorni dell'accordo? Cosa vuol dire fare il dirigente senior, di cosa si occuperà? Avete fissato anche un obiettivo specifico da allenatore?
Ranieri: "Obiettivo specifico no, cercare di fare il massimo. Oltre al contratto poi ho dei premi per raggiungimento obiettivi, quando ero all'estero ho messo anche vittoria del campionato per una squadra che si doveva salvare. Ho messo tutti gli obiettivi perché non voglio precludermi niente, so delle difficoltà ma sono una persona positiva sempre. Ero così anche da giocatore, potevo giocare bene o male ma dovevo dare tutto. Qui c'è gente che si fa delle trasferte incredibili: a Cagliari ho ritrovato 3 tifosi che venivano dal Belgio e dico ma che giro avete fatto? C'è gente che fa dei sacrifici enormi e quando andiamo in campo dobbiamo sentire questo. Io sono l'uomo vicino alla famiglia Friedkin, in modo che facciamo tutto insieme. Si parlerà e si cercherà di sbagliare il meno possibile. Solo chi fa sbaglia. C'è su un palazzo di Firenze scritto 'è più facile criticare che fare'. Noi saremo criticati ma cercando di fare le cose nel modo giusto. C'è bisogno di una persona conosciuta, che sa di calcio per far sì che sia sempre nelle prime posizioni. Il presidente vuole una società seria, di gente che lavora. Ha fatto molti cambiamenti, io Trigoria non lo riconoscevo. Stanno facendo cose belle, la squadra è la cosa più importante ed è il biglietto da visita. Vuole che Roma sia conosciuta bene anche dal punto di vista calcistico"
Qual è l'obiettivo che vi siete fissati per questa stagione?
Ghisolfi: "Di fare il meglio possibile. Siamo in una situazione difficile come ha detto il mister, principalmente l'obiettivo sarà risalire in classifica"
Tante volte lei ha dovuto rimarcare di non avere un modulo fisso di riferimento. Con il Cagliari ha giocato 17 volte su 38 con la difesa a 3, secondo lei qual è il sistema adatto a questa squadra?
"Credo che ormai non ci sia più un sistema base, se non per quegli allenatori che stanno lì da tanti anni. Lo stesso Gasperini non gioca più sempre a 3, gli allenatori cercano di apportare delle modifiche durante la partita per cercare di stravolgere i piani degli avversari. Per cui dire adesso come giocheremo non sarei onesto, io devo vedere intanto chi sta in buona forma per il mio modo di intendere il calcio e lì sceglierò. Non è questione di moduli, di giocatori che hanno voglia di sputare sangue sul campo, di non mollare mai. Anche se le cose vanno male voglio che non mollino di un giocatore. Io sono prima di tutto un tifoso, poi un allenatore. Stavo vincendo 3-0, ho perso 4-3, sono andati negli spogliatoi e ho detto arrivederci. Per cui dico ai tifosi stateci vicino, perché giocare a casa propria col pubblico che ti fischia è la cosa più difficile che ci possa essere. Tu vai sul campo avverso, i tuoi tifosi ti fischiano perché giustamente erano scontenti. Non perché mancasse l'impegno, ma i risultati non arrivavano. Sfortuna? Io credo nella fortuna se te la vai a sudare, perché se tu insisti la fortuna deve girare. Io voglio un pubblico coeso. Qui siamo tutti una famiglia, il mio primo discorso l'ho fatto a tutti i miei collaboratori: mi devono aiutare perché non ho tempo di fare errori. Qui già iniziamo e ci sono tre partite una più bella dell'altra, i tifosi se ne devono andare orgogliosi dal campo e dire 'oh almeno ci abbiamo provato'"
Ranieri: "Siamo abituati a vedere le cose in modo paramidale, mentre la famiglia Friedkin la vedono in maniera orizzontale, collegiale. Per cui le decisioni verrano prese con il beneplacito di tutti quanti, per portare la Roma dove merita. Io gliel'ho detto: "Lei ha speso un sacco di soldi, ma perché non lo dice?" e lui ha risposto: "Tempo al tempo". Immaginate mettere una barca di quattrini e poi non hai risultati. Qualcosa di storto ci è andato sicuramente, speriamo che adesso le cose vadano nel momento giusto. In primis come tifoso e poi come uomo che sta qui dentro, che deve aiutare Florent affinché le cose marcino nel modo giusto"
A me è arrivata l'informazione che sia stato lei a spingere per l'arrivo di Ranieri. È stata soprattutto una sua scelta?
Ghisolfi: "È stata una scelta molto importante, dunque presa con la collettività e insieme alla famiglia Friedkin"