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Inter, Chivu: "La mia sarà un'Inter più ibrida e imprevedibile"

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Il nuovo allenatore dell'Inter presenta la stagione al via: "Abbiamo l'obbligo di mantenere il club ai vertici. Voglio un'Inter più ibrida e imprevedibile, lavoreremo su più moduli. Ma contano soprattutto i principi: essere verticali e aggressivi" 

LOOKMAN-INTER, GLI AGGIORNAMENTI LIVE

Si conclude qui la conferenza stampa di Chivu e di Marotta

Il "nuovo" richiede dei test...

"Se per nuovo intende l'allenatore, non è un ragazzino. Siamo una società che ha coraggio, se si sbaglia si sbaglia ma noi abbiamo coraggio di fare. Abbiamo scelto con consapevolezza"

Su Leoni? Resta sul taccuino?

"E' un giocatore del Parma, non abbiamo avviato nessuna trattativa. Farebbe comodo a tanti. La priorità adesso riguarda altri ruoli"

Lookman ha 28 anni, non è un profilo giovane

"Accanto al talento ci vuole l'esperienza. Non è un profilo di un giocatore rivendibile ma ci può dare qualità e poi può trasmettere qualcosa ai giovani"

Questa è la settimana decisiva per Lookman?

"Sì. Cerchiamo un giocatore che possa dare all'Inter imprevedibilità e Lookman è un profilo ma non l'unico. Se nei prossimi giorni non arriviamo a una conclusione ci sarà una scelta differente"

Ci aggiorna sul mercato e sulla situazione di Lookman?

"Il mercato è aperto ancora un mese. Ma già aver confermato i giocatori che ci hanno resi protagonisti è un tassello importante. Abbiamo all'interno valori oggettivi determinanti, campioni e giovani interessanti. Questa è stata la prima fase. La seconda è stata sviluppare un nuovo modello: abbassare l'età media e cercare profili giovani interessanti. Non nascondo che Lookman sia un elemento interessante. E' sul taccuino di tanti, ma ad oggi è dell'Atalanta. Con Percassi ho scambiato qualche parola, non abbiamo paura di richiedere i giocatori bravi. E' sul taccuino dell'allenatore, mio e di Ausilio, non lo nascondo"

Torna a parlare Marotta

Partire da non favoriti potrebbe essere un vantaggio?

"Non parlo di favoriti o meno, conosco solo una via: lavorare e dare il massimo. Poi raccogli quello che semini. Contano i fatti e per arrivare al dunque bisogna pedalare tanto"

Qualche ex compagno del Triplete le ha fatto gli auguri?

"Mi hanno già fatto questa domanda in America... I messaggi sono sempre gli stessi, li vado a vedere adesso, mi hanno operato alla testa e a volte dimentico le cose... Mi sono sempre vicini, ci sosteniamo a vicenda: ho rivisto Maicon in America, Pupi è sempre con noi, Materazzi anche"

Lei come inciderà?

"Spero con il buon senso, cattiveria, incazzatura, sorriso, preparazione per trasmettere ai giocatori quel che so sugli avversari. Cercherò di capirli, a volte ci si dimentica che si ha a che fare con persone, che a volte come tutti hanno dei problemi. Credo molto nella comunicazione, mi piace questo modo di lavorare e vivere. Non a caso ho fatto 6 anni di settore giovanile, perché non mi sentivo pronto a questo. Volevo abituarmi a essere empatico"

Potrebbe giocare anche con 3 punte?

"Non l'ho mai detto, ho parlato del centrocampo. I numeri sono solo numeri. La base di questa squadra è sempre stata 3-5-2 ma in tante partite la costruzione veniva fatta a 4. A volte il 3-5-2 diventa 3-2-5, 4-2-4, 4-4-2... bisogna saper interpretare la partita. Bisogna essere aggressivi, saper saltare anche l'uomo, accettare i duelli e vincerli. Sono cose importanti nel calcio, chi vince i duelli alla fine vince anche le partite. Alleneremo più moduli e cercheremo di essere pronti a cambiare dall'inizio o a partita in corso"

Qual è la situazione del centrocampo? Calhanoglu giocherà in una posizione diversa?

"Il centrocampo è numeroso. A volte giocheremo a 3 altre a 2 a centrocampo. Dipenderà dalle prestazioni, dagli avversari. Contento che Calhanoglu sia tornato sano e abbia lavorato molto in estate. Ha voglia di rifarsi, in America era deluso e dispiaciuto per non aver potuto dare una mano alla squadra. Ha lavorato sodo"

Per 4 anni l'Inter ha fatto un calcio molto riconoscibile: quanto ci vorrà a renderla l'Inter di Chivu?

"La differenza la fanno i giocatori. L'allenatore trasmette le idee e dà un'identità, ma poi contano i giocatori in campo. Mai visto un allenatore bravo senza giocatori forti"

Cosa ti sta piacendo di questa nuova avventura?

"La responsabilità che mi è stata data, me le sono sempre prese. Farò del mio meglio per essere all'altezza della società che mi ha dato fiducia. Nel mio cuore ci sarà sempre l'Inter e voglio ridare indietro qualcosa di importante"

Leoni e Pio Esposito: lei ci ha lavorato, come ce li descrive?

"A livello umano sono tanta roba entrambi, saranno il futuro del calcio italiano. Per molti anni rappresenteranno la Nazionale"

Siete consapevoli che esiste un percorso da fare?

"Questo fa parte della vita, non solo del calcio. Siamo consapevoli delle aspettative che ci sono. Negli ultimi anni siamo sempre stati ai vertici del calcio mondiale e vogliamo restarci"

Questo gruppo è già completo o serve ancora qualcosa?

"Siamo sempre in contatto con la società per stabilire le strategie del mercato, condividiamo le stesse idee e siamo aperti a delle opportunità che possono avvenire perché manca ancora un mese di mercato"

Cosa le è piaciuto di quello che ha visto al Mondiale per club?

"Il fatto che con poche energie e tanta amarezza ho visto una squadra che ha cercato sempre di dare il massimo"

Le scorie della finale di Champions verranno metabolizzate?

"Siamo un gruppo di adulti, maturi e con personalità. Abbiamo l'esperienza per gestire certi momenti e gestire anche le critiche o situazioni poco comode. Le aspettative erano altissime a maggio, le cose non sono andate come ci si aspettava e a livello mentale qualcosa subisci perché resta l'amarezza. Il bello del calcio è che arriva la stagione successiva"

Vedremo un'Inter che cambierà di più?

"E' un'Inter che vuole essere un po' più ibrida e imprevedibile"

Conte ha lanciato il suo slogan, tu che slogan ti senti di lanciare?

"Non ho l'obbligo di lanciare slogan, non ne abbiamo bisogno"

Cosa pretenderai dai tuoi a livello di spirito e cuore?

"Chiedo rispetto per i compagni, per se stessi e per la società per cui si gioca. Parte tutto da quello, dalla voglia di superare le difficoltà, le atrocità, i momenti di fatica. Bisogna saperli accettare e reagire"

Marotta ha detto che è mancato un centimetro per vincere il campionato. La priorità è vincere il campionato?

"Non guardiamo il passato e non dobbiamo prenderci rivincite. Guardiamo al futuro, abbiamo l'obbligo di mantenere l'Inter ai vertici"

Quali sono i principi del suo calcio? Come giocherà l'Inter di Chivu?

"Contano i principi: essere aggressivi, verticali, ma mantenendo l'equilibrio. Il resto sono numeri"

Il "caso Calhanoglu" è stato risolto dal gruppo, che si conferma compatto

"Quello che ha fatto questo gruppo in questi anni è dimostrato da quello che ha raggiunto, i titoli o le finali disputate. Gruppo solido e forte"

Con che spirito si riparte dopo questa estate?

"Con lo spirito giusto per rimanere una squadra competitiva. Le aspettative sono le stesse, mantenere lealtà, passione, competitività per raggiungere gli obiettivi"

Prende ora la parola Chivu che risponde alle domande dei giornalisti

Ancora Marotta: "Tornando ai temi sportivi: l'anno scorso siamo arrivati in fondo a tutte le competizioni. Abbiamo perso la finale di Champions e il campionato, per un centimetro. Arrivare fin lì è difficilissimo e ora penseremo a colmare quel centimetro. Noi vogliamo vincere, l'obiettivo è quello: se poi vinceranno altri saranno stati più bravi di noi. Ribadisco che Chivu non  è stato un ripiego. Siamo orgogliosi della scelta fatta. Abbiamo fatto delle operazioni e continueremo, il mercato è ancora aperto"

Prende la parola Beppe Marotta: "Siamo ai nastri di partenza di una nuova stagione anche se quella vecchia è appena terminata: il calcio moderno è così. Negli ultimi 5 anni siamo la società che ha vinto di più, 7 titoli, fatto più punti in A e partecipato con continuità alla Champions, cosa che alcuni nostri competitors non hanno fatto, raggiungendo due finali. Sono dati significativi di un percorso, di un lavoro: nell'ultimo anno abbiamo fatto 63 partite. Ringrazio la proprietà, presenza continua e lungimirante. La fase progettuale che stiamo progettando è ambiziosa, da grande club. Anche il centro di Appiano Gentile si sta rinnovando: teniamo molto allo sviluppo di questa azienda"

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