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Calciomercato, Cristiano Ronaldo e la Juve: numeri sì, numeri no

Calciomercato

Luca Marchetti

Cristiano Ronaldo (foto getty)

L’affare Cristiano Ronaldo è un'operazione complessiva da circa 400 milioni di euro, di cui circa 90 milioni all’anno fra ingaggio al lordo e ammortamento del cartellino. Proviamo a capire se la Juventus può davvero sostenere questa spesa

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La suggestione Cristiano Ronaldo gira tutta intorno alla realizzazione economica. Il vulnus è tutto qui. Come se fosse poco. E’ praticamente quello intorno a cui tutto gira l’eventuale operazione CR7 in bianconero. E’ vero, prima ci sono da incastrare altre due o tre situazioni, che in altre circostanze sarebbero vitali. Tipo: se veramente il Real ha intenzione di privarsi di CR7 (visto che ha il contratto fino al 2021), qual è il prezzo del giocatore (la clausola da un miliardo non può essere presa in considerazione, ma pare neanche l’ultimo accordo verbale fra il portoghese e Florentino Perez), chi prenderebbe il Real al suo posto, visto che se vendi l’icona del madridismo non puoi non avere la nuova carta vincente in mano. Ma al netto di tutto questo, il concetto rimane uno solo: può la Juventus sostenere la spesa di Cristiano Ronaldo? Dando per scontato che la questione cartellino (comunque superiore ai 100 milioni di euro) potrebbe addirittura essere il problema meno importante. Proviamo a dare i numeri: l’operazione CR7 è un’operazione complessiva da circa 400 milioni di euro. Circa 90 milioni di euro all’anno (fra ingaggio al lordo e ammortamento del cartellino).

I numeri della Juve

La Juventus, nel bilancio dello scorso anno (fonte: KPMG – Football Benchmark), ha fatto registrare ricavi operativi per 412 milioni di euro (+21% rispetto alla passata stagione). Suddivisi così: 29% dal commercial, 14% dal botteghino, 57% dalle tv. Questo significa che la spesa complessiva per CR7 sarebbe praticamente pari ai ricavi operativi della squadra di una sola stagione. La Juventus, al lordo, sempre nel 2016/17 ha speso 262 milioni di euro, con un impatto del 64% sui ricavi (la Uefa indica il 70% come soglia massima). Con l’acquisto di CR7 la quota stipendi (se non ci fossero cessioni eccellenti) salirebbe oltre i 320 con impatto al 78%, sempre se i ricavi dovessero rimanere gli stessi. Ma è evidente che proprio sull’aumento dei ricavi, la Juventus – eventualmente – farebbe leva. Giusto per dare un’idea di come sono strutturate le altre big in Europa: al Real Madrid i ricavi commerciali pesano per il 42% del totale, allo United addirittura per il 47%. E parliamo delle due società più ricche del mondo, di cui una senza CR7. La Juventus ad oggi dal commerciale riesce a ricavare circa 180 milioni di euro: per coprire tutte le spese per CR7 dovrebbe riuscire a fare un enorme balzo in avanti, approfittando di ogni opportunità.

I numeri di Cristiano

La fama e la notorietà di Cristiano Ronaldo possono sicuramente indurre la Juventus a fare delle riflessioni sulla fattibilità dell’operazione. Primo dato da prendere in considerazione: la maglia del Real Madrid vale 140 milioni di euro all’anno (fra sponsor tecnico e sponsor sulla maglia), quella della Juve vale 40 milioni: come a dire il margine c’è… Cristiano Ronaldo è il personaggio più seguito nel mondo, a livello social. In questo momento i social, secondo KPMG, sono uno dei migliori indicatori che possono far capire a livello intuitivo il valore commerciale di un giocatore. CR7 ha 311 milioni di follower in tutte le sue piattaforme (dati aprile 2018). Il secondo è Justin Bieber (283 milioni). Volete degli altri riferimenti? LeBron James a 201 milioni di followe, Trump 83 milioni, Dybala il primo giocatore della Juventus 19 milioni. Il Real Madrid 212, la Juventus 50… Cristiano Ronaldo può essere un boost incredibile per far accelerare il processo di crescita della Juventus. Per farla definitivamente entrare nel gotha: bisogna essere bravi a sfruttare qualsiasi tipo di opportunità. Comunque accollandosi un rischio: quanto calcolato lo diranno le riflessioni bianconere.

La differenza con Neymar e la concorrenza

La vera differenza con Neymar è la partecipazione di quello che c’è intorno alla società. Il Qatar ha partecipato (eccome) al trasferimento del secolo. Aveva interesse a creare interesse, a creare un testimonial per i Mondiali. Gli imprenditori europei, e nello specifico la famiglia Agnelli/Elkann, hanno un modo di condurre gli affari in maniera completamente diversa. Pensare a delle “collaborazioni” è lecito ma meno scontato. Come è assolutamente lecito pensare alla concorrenza. Perché questi conti probabilmente li stanno facendo anche in altre zone d’Europa: a Manchester (sponda Red Devils) e Parigi, per esempio. E potrebbero essere tanto attrattivi quanto la Juve. A noi non rimane che aspettare e raccontare. Una suggestione che fa parlare tutti di sé stessa. La forza di CR7, la forza del mercato.