L’attaccante svedese, dopo il rinnovo del contratto con i Los Angeles Galaxy, è tornato a parlare della sua avventura americana, smentendo tutte le voci di mercato circolate sul suo conto: “Non sono venuto qui in vacanza, voglio vincere. E non sono uno che se ne va senza aver alzato un trofeo, perché l’ho fatto ovunque abbia giocato. La prima stagione è stata solo un riscaldamento”
Ha chiuso la sua prima stagione americana con 22 gol e sette assist in 27 partite. In poche parole, in ogni partita giocata dai Los Angeles Galaxy c’è stato lo zampino dello svedese. Che, però, non è servito a portare la squadra ai playoff. Da qui tutte le voci di mercato che lo hanno visto protagonista, poi di fatto confermate dai diretti interessati. Ovvero da Leonardo, Gattuso e da tutta la dirigenza del Milan, che più di qualche pensierino su un ritorno dell’attaccante lo ha fatto eccome. Infine la conferma: “Ibra non torna, rimane in Mls”. E nelle ultime ore è arrivata anche l’ufficialità del rinnovo del contratto che lega Zlatan al club di Los Angeles. Un accordo valido per un’altra stagione.
“Voglio vincere, non sono qui in vacanza”
E dopo la firma sono arrivate anche le prime parole di Ibrahimovic, rilasciate direttamente ai microfoni del sito ufficiale del club: “Ci sono state molte voci, molte cose, molte chiacchiere sulla questione – ha esordito così lo svedese - ma non ho mai pensato di lasciare i LA. La mia intenzione è sempre stata quella di restare qui e come detto non ho ancora finito con la Mls. Ho fatto bene, ma non sono ancora soddisfatto dei risultati. Ho ancora molto da fare, perché considero la prima stagione solo come un riscaldamento”. Già, Re Zlatan non ne vuole sapere di partecipare e basta. Vuole i trofei, vuole le vittorie: “Il secondo anno sarà diverso – ha continuato - con il club ho parlato solo di futuro, per capire cosa serve per cambiare e per fare meglio. Migliorare significa vincere, non essere uno dei tanti. Non sono qui in vacanza, l’ho detto fin dal primo giorno in cui sono arrivato. Sono venuto qui per lasciare un segno, per rendere vincente la mia squadra. Non sono riuscito a farlo il primo anno, ma io non sono uno che se ne va senza vincere, perché ovunque sia stato ho vinto”. Parole forti, parole da leader. Parole di chi ha la vittoria come unico pensiero.