
Antonio Conte compie 50 anni: la carriera dell'allenatore dell'Inter tra titoli e grinta
Due promozioni, titoli e tante sfide da vincere. Il tutto con un marchio di fabbrica: la grinta e il fuoco dentro dopo ogni gol, la storia in panchina dell'allenatore nerazzurro. All'ennesima sfida professionale dopo la Juve, la Nazionale e il titolo di ennesimo re italiano d'Inghilterra

Dalla Juve all'Inter, passando per la Nazionale e per il titolo di ennesimo re italiano d'Inghilterra. Gli inizi come vice di De Canio e le due promozioni. Le frasi e il credo tattico. La grinta e il fuoco dentro dopo ogni gol: la storia in panchina dell'allenatore nerazzurro che oggi compie 50 anni

CALCIATORE. L'Antonio Conte della panchina parte inevitabilmente dall'Antonio Conte giocatore. In carriera solo due squadre: quel Lecce dove è nato e cresciuto, e il bianconero. Tredici le stagioni, più di quattrocento le partite giocate. Tredici i trofei conquistati tra cui cinque scudetti e la Champions League del 1996

Chiuso col pallone proprio contro il suo futuro - in un Inter-Juve del 2004 - Conte ripartirà immediatamente dalla panchina al Siena, come vice di De Canio. Al primo anno sarà salvezza al 17° posto.

ESORDIO. La prima di sempre da primo allenatore sarà però sulla panchina dell'Arezzo. L'esonero arriva dopo cinque pari e quattro ko nelle prime nove giornate di Serie B. Verrà richiamato nel girone di ritorno ma non eviterà la retrocessione in Lega Pro, complice una penalizzazione

La tappa successiva è allora a Bari, nonostante i suoi lunghi trascorsi, anagrafici e calcistici, nel Lecce. Molto più avanti, alla guida della Juve, lo stesso Conte sarà molto diretto: "Nel calcio noi allenatori siamo dei professionisti. Ribadisco il concetto: io sono tifoso della Juve e sono l'allenatore della Juve, ma se dovessi allenare l'Inter o il Milan, allora diventerei primo tifoso dell'Inter o del Milan, o di Roma e Lazio"

Proprio col Bari arriverà per Conte la prima gioia. Nel 2008-09 è trionfo in Serie B: la squadra conquista la promozione in A dopo otto anni, e con ben quattro turni di anticipo.

NERAZZURRO. Nonostante il rinnovo di contratto col Bari, la sua prima stagione di Serie A da capo allenatore sarà su un'altra panchina, quella dell'Atalanta. L'avventura terminerà con le sue dimissioni nel gennaio del 2010, dopo 13 punti conquistati in tredici partite

Il riscatto è però subito dietro l'angolo: nel 2010 Conte torna al Siena e ottiene la sua seconda promozione in carriera. Questa volta con tre giornate di anticipo

CON…TE. Il salto, nel 2011, sarà quello enorme. Antonio Conte firma con la squadra a cui ha legato la sua gloria calcistica da giocatore. Ex capitano e bandiera, diventa allenatore, e i tifosi ripongono in lui grandi speranze dopo due settimi posti consecutivi in campionato

Insieme a Conte debutta anche il nuovo Stadium. La sua Juve gioca a un ritmo tambureggiante. Pirlo è il direttore d'orchestra di una squadra che viaggia sempre di più sull'entusiasmo proveniente dalla panchina. La prima vittoria di spessore è proprio a Torino contro il Milan campione d'Italia

Ad ogni gol è un'esplosione incontenibile: rabbia, gioia, urla, trasporto, passione

MARCIA. Mentre la Juve continua a non perdere, il testa a testa contro il Milan in campionato diventa sempre più teso. Con il successo esterno sul Lecce dell'8 gennaio 2012, Conte entra nella storia della Juve eguagliando il record storico della stagione 1949-50 con diciassette risultati utili consecutivi dalla prima di campionato

A fine anno sarà tricolore, senza mai conoscere la sconfitta. Ventitré le vittorie, quindici i pari. Eguagliata l'imbattibilità stagionale del Milan 1991-92 e del Perugia (che però non vinse lo scudetto) 1978-79

METODO CONTE. Nel suo primo anno con una big, si delinea ulteriormente il suo credo calcistico. La difesa a tre, da lui studiata, sarà la base degli otto scudetti consecutivi della Juve

DICONO DI LUI. "Era duttile e intelligente. Una forza della natura nella fase difensiva e in quella offensiva: non è un caso che sia diventato allenatore. Giocando in mezzo capisci meglio le dinamiche di tutti i reparti. Antonio è uno dei miei figliocci. Ne ho avuti parecchi, ma, se devo indicarne alcuni, lui lo metto sicuro" (Giovanni Trapattoni)

"È un grandissimo allenatore. Io ne ho avuti tanti, ma nessuno così meticoloso nel lavoro e bravo a spiegare le cose. È un talento della panchina. Quando parla, i concetti ti aggrediscono, entrano, spesso con violenza. Si intrufolano dentro di te, sfondano la porta" (Andrea Pirlo)

EUROPA. Dopo aver rivinto il campionato nella sua seconda stagione, Conte subisce nella sua terza annata un brusco stop con l'eliminazione beffa dai gironi di Champions per mano del Galatasaray. La corsa in Europa League finirà invece in semifinale col Benfica. Saranno quelli i primi malumori con la Juve

A maggio 2014 arriverà comunque il terzo tricolore, di fila. E con due record niente male: 102 punti in campionato (primato storico italiano) e totale imbattibilità casalinga con 57 punti conquistati su altrettanti disponibili. Nel frattempo vince per due volte anche la Supercoppa Italiana

ADDIO. Poi, il 15 luglio successivo e con il ritiro estivo già iniziato, ecco la separazione. Un fulmine a ciel sereno per tantissimi tifosi: Conte risolve il proprio contratto con la Juve. Il maggio precedente, circa il malumore europeo, aveva dichiarato: "Non puoi sederti a un ristorante da cento euro e pensare di mangiare con dieci euro"

Il nuovo capitolo della carriera di Conte è altrettanto prestigioso: si chiama Nazionale

Dopo aver centrato la qualificazione all'Europeo del 2016 e superato i gironi, l'impresa arriva contro la Spagna negli ottavi

L'eliminazione, sofferta, sarà ai quarti con la Germania, soltanto ai calci di rigore. Sarà quello l'epilogo del Conte Ct

CONTE-PREMIER. Il 2 luglio l'eliminazione dall'Europeo. Il 14 luglio la firma: Conte diventa il nuovo allenatore del Chelsea, ereditando una squadra finita decima nel campionato precedente. In Inghilterra i tabloid iniziano a chiamarlo "fire Ant". Anche oltremanica, Conte è indemoniato dopo ogni gol

A volta, lanciandosi letteralmente tra i tifosi...

In Inghilterra il modulo prescelto è il 343. Alonso e Moses spingono sugli esterni. Hazard e Pedro inventano per Diego Costa. In mezzo, a correre per due, ci pensa Kanté. A fine anno Conte diventa il quarto italiano a conquistare il titolo inglese dopo Carlo Ancelotti, Roberto Mancini e Claudio Ranieri

Ancora una volta risollevando e ricostruendo la squadra

FA CUP. La seconda stagione di Conte in Blues non sarà altrettanto fortunata. La corsa in Champions si chiude agli ottavi, mentre in campionato arriva un quinto posto sinonimo di quell'Europa League da poco vinta da Maurizio Sarri. L'epilogo della sua avventura è nella finale di Coppa d'Inghilterra, contro il "nemico" Mourinho con cui ha avuto ben più di uno screzio

La coppa andrà a Conte, grazie al rigore decisivo di Hazard

Ora il nuovo capitolo della sua storia con l'Inter