Fernando Torres si ritira: che fine hanno fatto gli altri numeri 9 del Milan?

GONZALO HIGUAIN - Piazza Duomo gremita di tifosi. Il lancio della maglietta e i primi gol, fin dall'amichevole contro il Real Madrid. La '9' sembrava finalmente aver trovato un legittimo proprietario dalle parti di Milanello. Invece l'avventura finirà dopo sei mesi.

E ora? Anche al Chelsea non è andata benissimo, e i Blues potrebbero non esercitare l'opzione per la permanenza dell'argentino a Londra. Ritornerà a Torino dal maestro Sarri?

ANDRÉ SILVA - Chi invece farà ritorno, ma a Milano, è il portoghese, che non è stato riscattato dal Siviglia dopo il suo primo anno flop col Milan.

In Spagna super avvio di campionato per lui: tripletta all'esordio in Liga e otto gol nelle prime dodici partite, con tanto di doppietta al Real Madrid. Poi una sola rete in tutto il resto della stagione. Incognita per Giampaolo: può tornare sul mercato o diventare jolly in attacco.

GIANLUCA LAPADULA - Pochi minuti e qualche gol, 8 in 29 partite. Col '9' sulla schiena ma tutt'altro che da titolare.

Dopo la sua parentesi rossonera la partenza per il Genoa, dove, nell'ultima stagione, ha raggiunto con grande sofferenza la salvezza insieme ai suoi compagni.

LUIZ ADRIANO - Pollice alto perché trovò il primo gol in rossonero solo alla sua seconda partita ufficiale. Poi? Un flop, viste le soli sei reti messe a referto.

Ora gioca in Russia, nello Spartak Mosca. Nell'ultimo anno? Sette gol in trenta partite.

FERNANDO TORRES - Ecco il Niño, che in rossonero giocò col '9' dieci volte, segnando un solo gol contro l'Empoli.

Dopo il grande ritorno nell'Atletico e l'esperienza in Giappone nei Sagan Tosu, ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato.

MATTIA DESTRO - Famosa è l'immagine di Galliani che citofona alla sua porta per convincerlo a scegliere il Milan. Vestirà anche lui quella numero 9, ma deludendo: tre gol in quindici partite.

Oggi gioca nel Bologna, e ha contribuito all'ultimo scatto salvezza guidato da Mihajlovic, segnando quattro volte. Una contro il Milan, anche se inutile.

ALESSANDRO MATRI - Ancora peggio farà in rossonero l'ex juventino, che vestirà quella maglia nel 2013-14. Col Milan di reti ne segnerà soltanto una.

Anche lui, come ben noto, è ancora in attività e in Serie A, nel Sassuolo.

PATO - Velocità, dribbling, senso del gol. I tifosi rossoneri impazzirono per il talentino brasiliano che incantò tutti con la maglietta numero 7. Poi i tanti infortuni e l'inversione di tendenza, fino agli ultimi sei mesi rossoneri col numero 9 dove, per lo più, lo si ricorda per quel rigore tirato alle stelle contro la Fiorentina.

Dopo i tentativi di risorgere con Chelsea e Villarreal (falliti), e la parentesi in Cina, Pato è da poco tornato in Brasile, nel San Paolo.

FILIPPO INZAGHI - No, nel Milan "Super Pippo" non indossò la maglia numero 300; ma tanti furono i gol in carriera raggiunti proprio in rossonero, ovviamente col numero 9 sulla schiena.

Nella sua carriera da allenatore prima le giovanili rossonere, poi il salto in prima squadra. Dunque il Venezia e l'ultima avventura a Bologna conclusa con l'esonero lo scorso gennaio. E prima di lui? La storia racconta di tanti altri campioni con quella maglia.

GEORGE WEAH - In rossonero due scudetti, un Pallone d'Oro e gol su gol.

Poi la carriera politica, iniziata poco dopo lo stop col calcio giocato nel 2004. Grande impegno nella lotta contro i problemi della sua Liberia, di cui ne diventerà il 25° Presidente nel 2018.

PATRICK KLUIVERT - Non eccezionale il ricordo che lasciò in rossonero l'olandese nel 97-98, dopo aver battuto proprio il Milan in finale di Champions con l'Ajax segnando il gol partita nel 1995. Trentatré presenze e nove gol per lui, prima di partire per Barcellona.

Dopo il ritiro è stato opinionista tv, allenatore, vice, assistente e direttore tecnico, ruolo che ha ricoperto nel Psg. È attualmente tra gli ambasciatori per l'Europeo del 2020 e, soprattutto, vice allenatore di Seedorf nel Camerun.

DANIELE MASSARO - Tra i tanti ad aver indossato la numero 9 (senza contare chi la usò solo in rare occasioni come Baggio, Savicevic e Boban) c'è anche Massaro, eroe della finale del 1994 contro il Barcellona dove, però, giocò con l'11.

Ora le sue passioni sono il golf e il rally, come disse tempo fa a Tuttosport: "Per tre anni ho fatto il campionato quattro ruote motrici, ho vinto due rally in Italia, ho partecipato al Ferrari Challenge, al Porsche Super Car, alla Formula 3000 per poi tornare ai rally di Monza”. Massaro è anche uno dei brand ambassador del Milan.

MARCO SIMONE - Dal 1989 al 1997 in rossonero, dove segnò 75 gol e giocò più di 250 partite, vincendo tutto.

Dopo il calcio giocato fu presidente del Legnano, squadra con cui chiuse la carriera. Poi gli anni come dirigente nel Monaco e l'inizio in panchina: dal Losanna in Svizzera al Ratchaburi Mitr Phol FC, di cui è attualmente allenatore nella Thai Premier League, la massima divisione del campionato thailandese.

MARCO VAN BASTEN - Se nella storia del Milan esiste un "prima" e un "dopo" sul numero 9, a tracciarne il solco è l'olandese: all'unanimità uno dei migliori centravanti, e giocatori, della storia del calcio.

Chiuso col pallone il suo percorso da allenatore parte nelle giovanili dell'Ajax. Poi la guida della nazionale oranje, con la corsa che si ferma a ottavi e quarti nei Mondiali 2006 e negli Europei 2008. Nel 2016 entrerà a far parte della Fifa avanzando proposte per rinnovare il gioco del calcio: addio fuorigioco, tempo effettivo negli ultimi dieci minuti, no cartellini gialli ma espulsioni a tempo, cambi volanti, Shoot Out al posto dei rigori. Si dimetterà lo scorso ottobre. Ora è ambasciatore Uefa.

PIETRO PAOLO VIRDIS - Da Sassari con furore: in cinque anni di Milan segnerà la bellezza di 76 gol, condividendo il reparto con mostri sacri del calcio. Due reti al Napoli di Maradona il primo maggio '88 regolarono il primo storico scudetto dell'era Berlusconi.

Trent'anni dopo, e con solo una breve parentesi come allenatore, Pietro Paolo Virdis ha aperto un negozio di specialità enogastronomiche a Milano. Lo trovate in Via Piero della Francesca: tradizione sarda, ottimi vini e una chiacchierata con l'ex campione d'Europa sono i piatti forti de "Il gusto di Virdis", che sul web raccoglie solo recensioni a cinque stelle - (foto Facebook Il Gusto di Virdis)