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Joao Felix e la 7 di Griezmann: le storie degli altri eredi di numeri "pesanti"
La stellina dell'Atletico sostituirà Griezmann anche nel numero di maglia. Dalla mitica 7 dello United ad altri numeri che hanno fatto la storia di calciatori e club. Come sono andati gli altri eredi di maglie entrate nel mito?
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ATLETICO, COLPO JOAO FELIX - GLI ACQUISTI PIÙ CARI DELLA STORIA
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Via Griezmann, dentro Joao Felix. L'Atletico saluta un campione e ne accoglie uno proiettato nel futuro. Il portoghese eredita dal francese anche il numero di maglia. 7 come furono quelle leggendarie dello United. Passando per altri numeri che hanno scritto la storia: come sono andati i relativi ereditieri?
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Il futuro di Grizou non è ancora stato scritto, o almeno non completamente. L'unica certezza sarà l'addio all'Atletico Madrid. Col 7 sulla schiena ha vinto un'Europa League e una Supercoppa. E anche il Mondiale con la Francia.
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Il nuovo 7 è invece già negli store di Madrid.
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Un numero da sempre pesante e ricco di fascino. Ne sanno qualcosa allo United. Best fu il primo a dargli magia.
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7 che poi finirà sulla maglietta di Cantona. Ovviamente col colletto alzato.
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Subito dopo fu il turno di David Beckham, che vincerà lo storico treble di fine secolo. Una tradizione più che mai vincente come per i suoi predecessori. Tutti amati alla follia dalle parti di Old Trafford.
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Cristiano Ronaldo, a sua volta, ne sarà il degno successore. Iniziando a creare il suo ormai famosissimo marchio. Dopo di loro la quadrupla eredità non sarà mai più onorata: Owen, Valencia, Di Maria, Depay e Sanchez i successori.
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CR7 saluterà poi Manchester per andare a Madrid, concedendosi per un anno il cambio di soprannome in CR9. Il 7 era sulla maglietta del capitano Raul.
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Poi ecco il numero tanto atteso. Altra eredità, pesantissima, raccolta e onorata come Ronaldo meglio non avrebbe potuto fare.
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Da un capitano all'altro. Il 4 la costante. Hierro col Real vincerà, tra gli altri titoli, cinque volte la Liga e tre la Champions League.
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Ne raccoglierà il peso del numero (e della fascia) Sergio Ramos, con un campionato in meno in bacheca e una Champions in più rispetto a Hierro (quattro in entrambi i casi).
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Altre volte ci sono quei giocatori, e quei numeri, con un'eredità troppo pesante.
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Il primo successore della 7 di Shevchenko in rossonero fu la meteora Ricardo Oliveira. Poi Pato, che vinse uno scudetto ma non replicò mai le gesta dell'ucraino.
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E la 9 di Inzaghi? Dopo tutti i flop più recenti, al Milan hanno pensato di far indossare a Piatek la 19. "La 9 va conquistata" disse Leonardo il giorno della presentazione del polacco. Quando si dice maglia pesante…
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Difficile indossarlo, in qualsiasi squadra è il 10 il numero più ambito (e temuto). Del Piero lo usò per più di vent'anni. A sua volta raccogliendo l'eredità di fuoriclasse come Platini e Baggio.
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L'immediato successore sarà Carlos Tevez, che sventolerà la sua nuova maglia il giorno della presentazione. L'argentino vincerà due campionati in bianconero tra tante magie in campo.
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Non è invece ancora ufficiale il numero di maglia che indosserà Godin in nerazzurro. Sarà ancora il 2 indossato in questi anni nell'Atletico?
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Anche per l'uruguaiano si tratterebbe di un'eredità legata al ruolo, col 2 numero indossato in passato da altri grandi della difesa nerazzurra. Bergomi su tutti, ma anche Burgnich e Cordoba.
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Tornando all'estero, e in Spagna, come dimenticare lo storico 8 di Iniesta? Il giorno del suo addio al Barça quel numero venne steso in orizzontale, simbolo dell'infinito. Come la sua classe e il suo amore per i colori blaugrana.
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Dopo di lui è toccato al brasiliano Arthur. Prima stagione da titolare e Liga vinta. Anche se l'Illusionista è ancora molto lontano.
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Poi ci sono loro due. Il suo primo gol di sempre in carriera, Messi lo segnò nel lontano 2005 proprio su assist di Ronaldinho. Poi il brasiliano lo prese sulle spalle per portarlo in trionfo. Al tempo la Pulce giocava col 30.
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Il naturale erede di quel numero non poteva che essere lui. Cinque Palloni d'Oro e un'eredità molto più che degnamente ricompensata.
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Tra i numeri più iconici della storia del calcio anche quello di Henry all'Arsenal. Un 14 un po' anonimo (o almeno in Inghilterra) trasformato in mito dalle sue prodezze.
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Ora quella maglia la indossa Aubameyang. Tanti gol e tante giocate, ma per raggiungere la leggenda la strada è ancora molto lunga.