
Chicharito Hernandez ai Galaxy per il dopo Ibrahimovic: tutti gli altri big andati in MLS
Da Beckham a Ibra, e ora anche il Chicharito Hernandez, diventato il nuovo uomo copertina dei Galaxy dopo il ritorno dello svedese al Milan. Dall'avvento della superstar per eccellenza - Becks - tanti campioni del calcio europeo hanno cercato (ulteriori) fortune in America dopo le pagine scritte nel vecchio continente. Ma ci sono davvero riusciti?

JAVIER HERNANDEZ - L'ultimo colpo in ordine di tempo. Dieci anni esatti fa aveva attraversato l'oceano per il calcio europeo, passando dal suo Guadalajara in Messico al Manchester United di Ferguson. Poi il grande Real Madrid, la Bundes e di nuovo la Premier. Prima della penultima parentesi al Siviglia, chiusa in appena sei mesi.
TUTTI GLI ACQUISTI DI GENNAIO DELLA SERIE A
Sette trofei nella sua personale bacheca, tra cui due Premier e un Mondiale per Club coi blancos. Nel 2020 il (nuovo) viaggio sull'Atlantico lo fa per firmare coi Galaxy, che hanno già un nuovo uomo copertina dopo Ibrahimovic.
MERCATO ESTERO: TUTTE LE NEWS
ZLATAN IBRAHIMOVIC - Veni, vidi, vici. Come scritto su Instagram dopo l'addio a Los Angeles. In America nessun trofeo per lo svedese, ma il tutt'altro che banale titolo di uomo copertina dell'intera MLS. Dal super gol all'esordio alle parole fuori dal campo. Zlatan e gli Usa si sono incontrati a meraviglia nella parentesi di due anni, prima del ritorno in rossonero.
IBRA DIXIT, TUTTE LE FRASI CELEBRI DI ZLATAN
DAVID BECKHAM - Ma il titolo di apripista della MLS moderna non può che spettare a Becks. Anno 2007: la vera rivoluzione del campionato americano parte con l'introduzione della Designated Player Rule, la "regola del giocatore designato", poi anche ribattezzata "regola Beckham".

In sostanza? Una deroga all'osservanza del tetto salariale, che consentì - da quel momento - ad ogni franchigia della MLS di ingaggiare fino a tre calciatori oltre il limite del salary cap (proprio Becks fu il primo a beneficiarne). Ancora più in sintesi: un benvenuto alle superstar del calcio europeo. A differenza di Ibra, Beckham vincerà ben due volte il campionato. E, dal suo avvento, tanti altri campioni - fino a Ibra e il Chicharito - vivranno l'american dream del pallone. Ripercorriamo i migliori.

FREDRIK LJUNGBERG - Dall'Arsenal degli invincibili fino in America. Uno dei pionieri del dopo Beckham. Tre stagioni a Seattle dal 2008, poi l'ultima parentesi a Chicago. Nessun titolo, una sessantina di partite e quattro gol.

THIERRY HENRY - Dici Arsenal e dici Titì, leggenda vivente da quelle parti. Nel 2010 anche lui prende un biglietto per l'America e per il New Jersey. Coi New York Red Bulls vincerà una MLS Supporters' Shield, ovvero il titolo (del tutto fittizio) di chi trionfa nella stagione regolare (prima di addentrarsi nei playoff che decidono il vero campione d'America). E poi gol, come sempre: 52 in 135 partite.

ROBBIE KEANE - Non c'è classifica stilata dai media statunitensi che non lo veda tra i migliori giocatori della storia della lega. Dal 2011 al 2016 nei Galaxy: tre campionati in bacheca (due vinti con Beckham), quattro presenze nella squadra dell'anno e un premio di MVP della stagione.

MARCO DI VAIO - Italiano d'America. Anzi, del Canada. Dopo gli ultimi anni da calciatore in A, passa tre stagioni nei Montreal Impact. Pur essendo una franchigia MLS, il club compete anche nella Canadian Championship, la coppa nazionale canadese. Che Di Vaio vince due volte, viaggiando a una media di un gol ogni due partite.

ALESSANDRO NESTA - Stessa squadra di Marco Di Vaio, condivisa per due anni nel 2012 e nel 2013. Eleganza esportata anche oltreoceano. E anche per lui due coppe del Canada in bacheca.

CARLO CUDICINI - Ennesimo big della storia dei Galaxy. Ennesima superstar sbarcata nella città - per eccellenza - delle superstar. Tra i pali di LA soltanto una stagione, nel 2013.

JUNINHO PERNAMBUCANO - Il re delle punizioni. Mai nessuno come lui - e i suoi 77 centri da fermo - nella storia del gioco. In America (soli sei mesi e quindici match nei New York Red Bulls) la conta dei gol rimarrà, però, a zero.

DAVID VILLA - Sempre New York, ma nel City poi anche di Pirlo. Quattro anni per lo spagnolo e il bottino da vero bomber di 80 gol in 125 presenze. In bacheca zero titoli col collettivo, ma il premio di MVP della stagione 2016.

ANDREA PIRLO - Maestro anche negli Usa. Dopo gli anni in Italia ecco il City di New York: tre stagioni e un solo gol (su punizione) per lui.

FRANK LAMPARD - Squadra niente male quel City, soprattutto a centrocampo. Per l'ex bandiera - e ora manager - dei Blues due anni nella MLS, anche se con solo 31 partite giocate.

STEVEN GERRARD - Un altro tra i migliori centrocampisti che il calcio ricordi. Pirlo, Lampard, Gerrard: tre campioni assoluti che negli Usa hanno insegnato calcio. Due anni per l'ex Liverpool ai Galaxy. E anche per lui nessun titolo in bacheca.

KAKÁ - Sfidò Gerrard - entrambi da uomini copertina delle rispettive squadre - nelle finali di Champions 2005 e 2007. Il brasiliano gioca in Florida, a Orlando, per due anni. Collezionando 79 presenze e 26 gol.

SEBASTIAN GIOVINCO - La sua parentesi in Canada - a Toronto - si è chiusa da pochissimo. Tre coppe nazionali canadesi, una MLS, il titolo di esordiente dell'anno nel 2015 e quello di MVP. In più, tantissime magie.

DIDIER DROGBA - L'uomo da trecento gol in carriera non si è fatto smentire nemmeno oltreoceano. A Montreal viaggia con una media di un gol ogni due partite. Poi, nell'ultima parentesi della sua carriera, sfiora il titolo con Phoenix nella seconda divisione americana, alle spalle della MLS.

ASHLEY COLE - Altro ex della Premier, e del Chelsea. E ovviamente anche dei Galaxy, dove veste la fascia da capitano. Tre stagioni per lui negli Usa, dal 2016 al 2018.

BASTIAN SCHWEINSTEIGER - Due anni per lui nei Chicago Fire al termine di una carriera da ventisette trofei. Ma nessuno in terra americana.

WAYNE ROONEY - Due anni nei D.C. United, nessun titolo ma, in compenso, due giocate memorabili. Una rete da centrocampo e un recupero monstre di quaranta metri (con la propria porta vuota) seguito dall'assist per la vittoria a tempo scaduto.
Ora tocca al Chicharito. E quale sarà il prossimo big a finire nella MLS?