Immobile a Calciomercato l'Originale: l'intervista sul go-kart con Gianluca Di Marzio

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A "Calciomercato L'Originale", Ciro Immobile si racconta, intervistato da Gianluca Di Marzio a bordo di un go-kart. Dal suo rapporto con il mercato al lavoro fatto con Sarri, fino alla Nazionale. E quell'aneddoto su Klopp: "Mi studiava da sei mesi"

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Dal mercato alla Nazionale, da Sarri a Zeman. Tra passato, presente e futuro, Ciro Immobile a “Calciomercato L’Originale” parla di tutto, e se ci aggiungete che lo fa… a bordo di un go-kart accanto a Gianluca Di Marzio, la cosa diventa ancor più curiosa. Di sicuro... "Originale".

Ciro e il calciomercato

Intercettato al Forte Village di Santa Margherita di Pula, ai microfoni di Sky l’attaccante della Lazio e della Nazionale – dopo un giro “di riscaldamento” in pista – ha innanzitutto raccontato il suo rapporto con il calciomercato in carriera: “Gli anni in cui ero appena uscito dalla Primavera della Juventus sono stati un po’ tormentati da prestiti e comproprietà, con tanti cambi di città e squadre con cui ho fatto esperienza, come giusto che sia, prima di fermarmi alla Lazio con un contratto praticamente a vita”.
Tra le varie esperienze, anche un paio all’estero (Borussia Dortmund e Siviglia), con l’incontro con Klopp al momento di firmare con il Dortmund: “Lo incontrai in sede e mi raccontò il motivo per cui mi aveva scelto, dicendomi che mi seguiva da 6 mesi e che aveva visto 50-60 mie partite. Cose che dimostrano la sua professionalità”.

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La scienza spiega Immobile

Se poi in studio con Alessandro Bonan e Fayna c’è Marco Malvaldi, scrittore autore anche di testi che spiegano il calcio dal punto di vista “matematico”, il discorso viene allargato al campo, con un’analisi che svela i “segreti” dell’Immobile-calciatore (e Ciro che, ridendo, chiede di non rivelare troppo). Immobile è un giocatore innanzitutto versatile, che ha una cosa più degli altri e a dimostrarlo sono i numeri. “Mentre la maggior parte degli attaccanti ha un modo prediletto di fare gol”, spiega Malvaldi, “lui ne ha almeno tre. Tre dinamiche di gioco in cui è superiore a tutti gli altri, che sono: il recupero sulla destra, il possesso lungo con accelerazione finale, la costruzione veloce sulla fascia destra”.

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Da Sarri a Zeman... al Mancio

E parlando di tattica, impossibile non fargli una domanda su Sarri. “Con lui il lavoro più duro è stato sulla difesa, il reparto che ha subìto uno scombussolamento dal punto di vista tattico e dove abbiamo avuto problemi all’inizio. Il mister cerca sempre la pressione e quindi a volte andavamo in difficoltà. Alla fine dei conti, peccato sia finito il campionato perché avevamo trovato la quadra…”.

Il possibile ritorno di Zeman a Pescara, invece, fa riaffiorare i ricordi, con quella magica stagione 2011/12 in cui – con il boemo alla guida degli abruzzesi – Immobile si esaltò (28 gol) assieme a Insigne e Verratti. “Una bella storia, mi fa piacere che torni lì dove abbiamo creato e fatto tanto per la città. Sono felice per lui e per il Pescara”, dice Immobile.
 

Ultimo capitolo, la Nazionale: “Ho sentito il Ct prima delle convocazioni (Immobile non è stato chiamato per un infortunio, ndr) e sono contento perché sta facendo un lavoro importante. Ho visto le tre partite dell’Italia e, a parte il secondo tempo contro l’Argentina, mi sono piaciuti. Questo calcio in verticale, poi, mi permette di sfruttare un po’ di più le mie caratteristiche”.

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