Juventus, Arrivabene: "De Ligt? Difficile trattenere un giocatore che vuole andare via"

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Il CEO della Juventus fa il punto sulla situazione del difensore olandese, obiettivo di mercato del Chelsea: "Oggi è impossibile trattenere un giocatore che se ne vuole andare. Ma è sempre una questione di numeri, non è che se uno vuole andare via gli rispondi: prego, accomodati". Su Pogba: "Le cose si stanno evolvendo molto, molto bene"

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"Oggi è impossibile trattenere un giocatore che se ne vuole andare. Ma è sempre una questione di numeri, non è che se uno vuole andare via gli rispondi: prego, accomodati". Nel corso di una lunga intervista concessa a Tuttosport, il CEO della Juventus Maurizio Arrivabene parla della vicenda di calciomercato riguardante Matthijs de Ligt, obiettivo del Chelsea per la difesa. "Torniamo a parlare di giocatori che seguono i consigli dei procuratori o dei colleghi invece che della società - spiega - è difficile trattenere un giocatore, però dal tavolo della trattativa bisogna alzarsi tutti e tre soddisfatti. E vale sempre l'articolo quinto: chi ha i soldi ha vinto".

"Pogba? Le cose si stanno evolvendo molto bene"

In attesa di chiarire la questione De Ligt, la Juve lavora per riportare a Torino Paul Pogba. "Gli stiamo parlando e le cose si stanno evolvendo molto, molto bene - ammette Arrivabene - la presenza di certi giocatori è importante sia dal punto di vista tecnico che commerciale. Il mio sogno sarebbe avere un giocatore italiano che venga riconosciuto a livello internazionale. Mi ha stupito Vlahovic: ha una voglia di vincere e dimostrare il suo valore pazzesca, è un guerriero". Il serbo ha preso in attacco il posto che fino a un'estate fa era di Cristiano Ronaldo: "Cristiano non è stato sfruttato fino in fondo per colpa del Covid. C'è un fatto di cui sono però fermamente convinto: la Juventus va sopra qualsiasi giocatore".

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"Con Dybala nessuna guerra. Bilancio dolorosissimo"

Arrivabene torna anche sull'addio con Paulo Dybala: "C'è stato un accordo per il rinnovo, poi c'è stato l'aumento di capitale - ricorda - ci siamo tutti presi una pausa, di cui i procuratori erano informati. Ci siamo rincontrati e abbiamo detto che i termini erano cambiati. Per cui da un contratto quadriennale a certe cifre siamo passati a un'altra strategia. Ma non c'è stata nessuna guerra tra noi e Dybala. Mi auguro che trovi la squadra e le soddisfazioni che merita". Il 30 giugno è giorno di chiusura dei bilanci: "Quello che chiudiamo è un esercizio ancora dolorosissimo - sottolinea Arrivabene - gli effetti della pandemia non sono ancora passati. La chiusura dello Stadium e del museo ha causato danni per 75/80 milioni di perdite su due esercizi. Il bilancio al 30 giugno 2022 sarà ancora lacrime e sangue, però vedo un miglioramento nel futuro".

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"Silenzio sul mercato? Sappiamo cosa vogliamo"

Il CEO della Juventus racconta anche la filosofia del club sul mercato: "Senza un protocollo preciso. Non c'è Arrivabene, Cherubini, Nedved o Allegri che determinano una strategia. C'è un tavolo intorno al quale ci si mette e innanzitutto si valutano i numeri, perché oggi hanno una certa importanza, e da lì, insieme, si decide. Il silenzio sul mercato è frutto del nostro stile,  ci muoviamo senza enfasi ma a partire dal presidente sappiamo esattamente cosa vogliamo e come ottenerlo". Con uno sguardo al futuro: "Stiamo progettando una Juventus che parta dal calcio, perché rimane il nostro cuore pulsante, ma che si allarghi in altre dimensioni - è la visione di Arrivabene - ovviamente tutto parte da una squadra vincente e competitiva ad alti livelli, senza di quella fai fatica. Ma abbiamo la fortuna di partire da un posizionamento in Italia e in Europa che ci consente di andare oltre il concetto di club di calcio e diventare una global company. Il calcio è un sistema molto complesso. Sono sincero: da fuori credevo fosse più semplice. Qui alla Juventus hai tante attività diverse: lo stadio che ha un suo business, la prima squadra, il settore giovanile e la squadra femminile".

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