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Milan, Ibrahimovic in conferenza: "Fonseca nuovo allenatore. Ora facciamo la storia"

MILAN

"Abbiamo scelto Fonseca perché volevamo un gioco dominante e offensivo: con tutto il rispetto per Pioli, dopo questi anni serviva qualcosa di nuovo. Paulo è l'uomo giusto, siamo molto fiduciosi". Con queste parole Ibrahimovic ha annunciato il nuovo allenatore del Milan, nella sua prima conferenza da dirigente. Fonseca: "Insieme vogliamo eccellere e scrivere un nuovo capitolo di successi"

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Fonseca: "Lavorerò per onorare la storia del Milan"

Queste le prime parole di Fonseca da nuovo allenatore del Milan: "Sono orgoglioso di essere il nuovo allenatore del Milan e lavorerò per onorare questo club e la sua grande storia. Insieme vogliamo eccellere e scrivere un nuovo capitolo di successi che speriamo di celebrare con i nostri straordinari tifosi. Forza Milan!"

Fonseca

Finisce qui la conferenza stampa di Zlatan Ibrahimovic

Un pensiero alla tua Svezia dopo il loro omaggio?

Con la Svezia abbiamo fatto cose straordinarie: ho aperto le porte alle nuove generazioni. Quando ho iniziato io non era semplice, ho fatto la lotta contro tutti. Sono molto grato per quanto hanno fatto per me"

Come stai seguendo Camarda? E cosa significa per il Milan?

"A questa età è molto talentuoso, è il futuro del Milan e non deve avere troppe responsabilità su di sé. Lo vogliamo proteggere. Lui ha tanto fame, vuole migliorare. Dobbiamo fare passo per passo, è arrivato dalle giovanili ed è affacciato alla prima squadra. Un club come il Milan deve avere un'academy di profili che possano arrivare in prima squadra. Per me esce troppo poco per le possibilità che abbiamo: ecco spiegato il progetto dell'U23. Il gap dalla Primavera alla prima squadra è troppo grande: Camarda deve ancora crescere fisicamente, è normale. L'U23 permette di entrare gradualmente nel mondo adulto. Camarda non ha ancora iniziato: il nostro compito sarà portarlo in prima squadra come tanti altri"

Un messaggio ai tifosi più scettici?

"Il futuro è luminoso finché io sarò qua"

Quanto è lontano il tuo Milan dai top club?

"Vogliamo una squadra competitiva e migliorare ulteriormente ma coi profili giusti"

Arriveranno anche giocatori di esperienza?

"La squadra dell'anno prossimo sarà ancora più giovane e Fonseca è il profilo giusto per lavorare coi giovani. Ecco perché il suo ruolo sarà importante"

Cosa vuoi dire ai tifosi sulla scelta di Fonseca?

"Per noi è stata la scelta migliore. A loro posso dire che arriva qualcosa di nuovo, con tutto il rispetto di Pioli. Arriva un calcio dominante, ma anche con l'equilibrio di difendere. Sarà un'altra energia. E anche una faccia diversa in panchina, sempre con eleganza..."

Il budget per un acquisto è condiviso con la dirigenza o puoi spingere per alzarlo?

"Tutto quello che va in positivo si investe nella prima squadra, vogliamo migliorarla il più possibile. Al Milan collaboriamo tra tutte le parti e insieme decidiamo per il meglio del club"

Come spieghi ad una proprietà americana l'urgenza di vincere subito?

"Sono due mondi diversi, ho visto coi miei occhi come si lavora negli Stati Uniti. Ma dopo prendono esperienza e capiscono: il calcio italiano gestisce le cose in modo differente. C'è un mix tra americani e noi che lavoriamo a Milano tutti i giorni"

Perché non hai parlato fino ad oggi?

"Questo non è un talk show e non faccio promesse che non posso mantenere. Si comunica quando c'è qualcosa da dire e poi si lavora. Sono appena entrato, abbiamo scelto di non entrare nelle comunicazioni: prima dovevo osservare e iniziare a imparare. L'importante è che siamo uniti e lavoriamo dalla stessa parte per migliorare. Non siamo soddisfatti come i tifosi. Quando abbiamo vinto lo scudetto erano stati riaperti gli stadi dopo la chiusura: loro danno una forza extra alla squadra, abbiamo bisogno di loro"

La tua personalità può diventare un problema?

"Non sono un dipendente del Milan, ma faccio parte della proprietà. Io ho ricominciato da zero, ho molto da imparare. Tutti coloro che hanno un ruolo cercano di farlo al meglio, ecco perché rispetto i ruoli degli altri"

Su Zirkzee non farete 'beneficenza'...

"Un club come il Milan non punta un solo giocatore. E in ogni caso bisogna parlarci faccia a faccia. E anche San Siro ha il suo peso. Ci sono tanti fattori che devono essere considerati positivamente"

In questi mesi sarai pronto a parlare con investitori che possono interessarsi al Milan?

"Ad ora non l'ho fatto, in futuro dipenderà dalla volontà di Cardinale. RedBird non ha paura delle sfide, questo posso garantirlo"

Quale è la strada per vincere da dirigente?

"Abbiamo una strategia e un progetto da seguire, ma siamo già a livello top. Ora a fare la differenza sono i dettagli. Un esempio? In Formula 1 da veloce puoi andare fuori pista, ma col controllo non succede. Facciamo le cose con intelligenza senza andare in difficoltà"

Theo e Maignan sono in scadenza nel 2026: le loro richieste sono compatibili per un rinnovo a breve termine?

"Nelle loro situazioni tutto è possibile. Le richieste si fanno internamente. Da quando è entrato RedBird c'è la possibilità di fare tutto individualmente. Vogliamo rinforzare il Milan, c'è il progetto dell'Under 23. Si può fare tutto. Se uno viene a dirmi 'non voglio più stare qua', è un problema. Non è il loro caso: Theo e Maignan devono continuare a fare la storia"

Non hai mai vinto la Champions: è il tuo sogno da dirigente?

"Voglio vincere il più possibile. Al Milan hai la possibilità di vincere tutto, ma questa non vuole essere una rivincita per me. Voglio fare la differenza entrando in una piazza dove ho la possibilità di vincere con le mie idee, la mia visione, insieme al club. Ricomincio da zero, non conta essere stato un calciatore. Lavoriamo per fare la storia"

Cosa pensi della questione commissione-agenti in fase di trattativa?

"Quando si parla di trattative e situazioni ognuno crea una situazione per sfruttarla. Deve essere ok per il club, bisogna lavorare in modo intelligente"

Perché non avete scelto un allenatore italiano? E perché in squadra ce ne sono pochi?

"Avevamo criteri per i quali il nome di Conte non era presente. Dipende che materiale hai: si deve tenere tutto in considerazione, ma il match migliore per la nostra squadra era Fonseca. Volevamo dare un'identità, era importante un allenatore che andasse bene per questo Milan e potesse migliorarlo. Importante anche l'Under 23, ma il focus è sulla prima squadra. Italiani? Abbiamo sia giocatori internazionali che italiani, ce ne sono abbastanza anche se purtroppo non in Nazionale. Gabbia lo avrebbe meritato, è totalmente diverso da quando è tornato dalla Spagna"

Quanto è importante il tuo ruolo nelle trattative?

"Ho scelto di non parlare coi procuratori, perché ancora sono bianco o nero. Moncada e Furlani hanno il grigio, hanno più pazienza... Io arrivo dalla vecchia scuola con Raiola e Galliani. Poi, in sede di trattative possiamo parlare: ognuno dice la sua"