
Messi lascia il Barcellona: la storia dei suoi 21 anni in blaugrana. FOTO
La storia d'amore tra il fenomeno argentino e il Barça si interrompe dopo 21 anni: da un rinnovo che sembrava ormai certo alla rottura per "motivi economici e strutturali" nonostante la volontà reciproca di proseguire. Un idillio cominciato nel 2000, quando Messi aveva appena 13 anni. Da allora Leo ha battuto ogni record, riscrivendo la storia del calcio. Riviviamo i suoi momenti più belli in blaugrana

Una favola lunga 21 anni si chiude a sorpresa per via del tetto salariale imposto dalla Liga. Con il Barcellona il fuoriclasse argentino ha conquistato 35 titoli: 10 campionati, 4 Champions, 3 Mondiali per club, 7 Coppe del Re, 3 Supercoppe europee e 8 Supercoppe spagnole cui vanno aggiunti i trofei individuali (6 Palloni d'Oro, 6 Scarpe d'Oro e 8 Pichichi), per un totale di 778 partite, 672 gol e 305 assist

Riavvolgiamo il nastro: il piccolo Leo diventa di fatto un giocatore del Barcellona il 14 dicembre del 2000, quando Carles Rexach, scout del Barça, convince il papà del giocatore a firmare il sul celebre tovagliolo in cui assicura alla famiglia che il club catalano provvederà anche alle terapie mediche per il 13enne argentino, affetto da una patologia che ne rallenta la crescita.

Horacio Gaggioli - uno degli agenti di Messi nel 2000 - ha fatto incorniciare il tovagliolo, ora depositato in una cassetta di sicurezza di Credit Andorrà. Questo il testo del contratto: "Io, Charly Rexach, in presenza di Horacio Gaggioli e Josep Maria Minguella, sono d'accordo all'assunzione di Lionel Messi alle condizioni concordate nonostante il disaccordo interno del club". (foto Infobae)

Messi crescerà, eccome. Dopo la trafila (e vagonate di gol) nella Cantera arriva l'ora del debutto, il 16 ottobre del 2004, alla settima di campionato: lanciato da Frank Rijkaard all'Olimpico de Montjuïc nel derby con l'Espanyol all'82' minuto. E da quell'istante esatto il calcio non sarà più come prima...

In realtà... Leo aveva già esordito con il Barça dei grandi, il 16 novembre 2003, quando il Porto inaugurò l'Estádio do Dragão e il Barcellona era stato invitato per un'amichevole di lusso. Il rosarino indossa la 14, senza il nome sulle spalle, gettato nella mischia da Rijkaard al posto di Fernando Navarro. Ah, l'allenatore dei portoghesi era un certo José Mourinho...

La prima magia del fenomeno blaugrana arriva il 1° maggio del 2005, contro Albacete al Camp Nou: entra all'88' e dopo appena un paio di minuti il numero 30 batte il portiere avversario con un dolcissimo pallonetto.

A 17 anni, 10 mesi e 7 giorni diventa il più giovane giocatore blaugrana a segnare un gol (poi superato nel 2007 da Bojan Krkic). L'assist è di Ronaldinho, da cui erediterà la 10 nel 2008, quando il brasiliano lascerà il Barça per trasferirsi al Milan.

Nel 2006 vince la sua prima Champions League, da comprimario (complice pure l'infortunio che lo costringe a chiudere la stagione in anticipo), collezionando comunque 25 presenze e 8 reti. Indossa la 19 e tra i suoi compagni c'è anche Gianluca Zambrotta.

Il 2007 passa alla storia per la sua tripletta al Real Madrid e la rete del 18 aprile nella semifinale di Coppa del Re contro il Getafe, che ricorda il "gol del secolo" realizzato all'Inghilterra ai Mondiali di Messico 1986 da Maradona, di cui è considerato subito l'erede.

Il primo vero, grande trionfo nella carriera firmato Messi giunge nella stagione 2008-09, la prima di Leo con il "10" sulle spalle: la squadra di Pep Guardiola conquista il Triplete, e Lionel segna di testa il definitivo 2-0 nella finale di Champions contro il Manchester United... di Cristiano Ronaldo.

Messi viene eletto migliore giocatore di quella Champions (di cui è anche capocannoniere, con 9 reti) e l'1 dicembre del 2009 si aggiudica anche il suo primo Pallone d'Oro, davanti al solito CR7, che l'aveva vinto l'anno precedente. L'inizio di una rivalità che dura ancora oggi...

Nel 2009-10 è decisivo per la vittoria della Liga e chiude la stagione a quota 47 gol, di cui 34 in campionato, eguagliando il primato di squadra stabilito da Ronaldo (il Fenomeno) nel 1996-1997, aggiudicandosi il titolo di Pichichi e la Scarpa d'oro.

Il 10 gennaio del 2011 vince il suo secondo Pallone d'oro superando la concorrenza dei due compagni di squadra Andrés Iniesta e Xavi.

Il 28 maggio del 2011 è il giorno della sua terza Champions, la quarta nella storia del Barcellona che batte il Manchester Utd per 3-1. L'argentino è autore della rete del momentaneo vantaggio per 2-1, il 12° gol stagionale nella competizione, di cui è capocannoniere per il terzo anno consecutivo. In totale 55 presenze e 53 gol.

Nel 2011 vince anche la Supercoppa spagnola contro il Real Madrid e la Supercoppa UEFA, ai danni del Porto, con un gol e un assist. E il 9 gennaio del 2012 viene premiato a Zurigo con il terzo Pallone d'oro FIFA davanti a CR7 e Iniesta.

Il 20 marzo 2012, grazie alla tripletta al Granada, diventa - alla 314^ presenza - il miglior marcatore della storia del Barcellona superando i 232 gol di César. Il 5 maggio, con il poker all'Espanyol tocca i 72 gol stagionali stabilendo il record mondiale di reti segnate in una singola stagione. Ancora capocannoniere della Champions, Pichichi della Liga con il record di 50 reti e Scarpa d'oro.

Chiude il 2012 con 91 reti realizzate (tra Barcellona e Argentina) e il 7 gennaio del 2013 riceve a Zurigo il suo quarto Pallone d'oro consecutivo (Ronaldo è secondo, terzo Ribery).

L'11 maggio del 2013 trascina il Barça del compianto Tito Vilanova alla sua sesta Liga, con 46 gol (che gli valgono un altro trofeo Pichichi davanti a Cristiano Ronaldo).

Il 22 novembre, in occasione del 5-1 al Siviglia, Messi sale a quota 253 reti nella Liga e supera Telmo Zarra, diventando il marcatore più prolifico nella storia della campionato spagnolo.

Dopo un'annata di di "transizione" (41 gol su 46 partite, ma "solo" una Supercoppa di Spagna con il Barça allenato dal Tata Martino), nel 2014-15, sotto la guida di Luis Henrique colleziona il suo secondo Triplete battendo in finale di Champions la Juventus per 3-1 a Berlino.

Vince anche la Supercoppa Europea, il Mondiale per Club (con gol in finale nel 3-0 al River Plate) e il suo quinto Pallone d'Oro, davanti a Ronaldo e Neymar.

Nel 2015-16 contribuisce con 41 gol (su 49 gare) alla conquista del Doblete Liga-Coppa di Spagna, "lasciando" al compagno e amico Luis Suarez i titoli di Pichichi e Scarpa d'Oro.

Il 23 aprile 2017, con la doppietta nel Clàsico contro il Real Madrid raggiunge i 500 gol segnati in blaugrana e la sua esultanza al Bernabeu diventerà iconica. Di nuovo Pichichi (37 gol) e per uno score complessivo in stagione di 54 reti in 52 partite e una Coppa di Spagna.

Il 24 giugno del 2017 compie 30 anni e una settimana più tardi sposa a Rosario la sua fidanzata storica Antonela Roccuzzo, mamma dei suoi 3 figli Thiago, Mateo e Ciro.

Nel 2018, il Barcellona - con Ernesto Valverde in panchina - torna alla vittoria della Liga (più Coppa e Supercoppa di Spagna) e Messi si riconferma capocannoniere del campionato con 34 gol, che gli valgono anche la sua quinta Scarpa d'oro. Con l'addio di Iniesta l'argentino è il nuovo capitano del Barça.

Nella stagione seguente è ancora campione di Spagna, Pichichi e Scarpa d'Oro con 36 gol. Il 1° maggio del 2019 raggiunge anche il traguardo delle 600 reti con la maglia del Barcellona grazie alla doppietta nella semifinale di Champions al Camp Nou contro il Liverpool, che poi rimonterà il 4-0 dell'andata, rievocando quella subita all'Olimpico dalla Roma nel 2018.
Messi ha detto al Barcellona che vuole andare via
Il 2 dicembre del 2019 è premiato a Milano con il sesto Pallone d'oro personale, record assoluto: a +1 sul rivale Cristiano Ronaldo, "fermo" a 5...

Ma in casa Barça regna il malcontento, già dalla sconfitta in Supercoppa spagnola. Proseguita con l'avvicendamento tra Valverde e Quique Setien, l'eliminazione in Coppa del Re e il diverbio a distanza tra il ds Eric Abidal e Messi. In più la questione degli stipendi durante il lookdown, le frizioni con il presidente Bartomeu e il contratto in scadenza della Pulce nel 2021...

Nonostante tutto Lionel si laurea capocannoniere del campionato spagnolo (25 centri) per la settima volta in carriera, superando il precedente record di Telmo Zarra. E il 30 giugno - con la rete all'Atletico Madrid - fa in tempo a realizzare il 700° gol in carriera tra Barça e Nazionale argentina.

Il 14 agosto 2020 i catalani subiscono un umiliante 8-2 dal Bayern Monaco nei quarti di Champions e confermano le paure di Messi, già alla vigilia del ritorno degli ottavi con il Napoli ("Se giochiamo così usciamo"). Nelle settimane successive l'argentino va al muro contro muro con il club: prima il burofax in cui annuncia alla società di volersi liberare a zero, poi la sua assenza ai test medici. Fino al botta e risposta con la Liga sulla clausola rescissoria

Venerdì 4 settembre 2020 ecco l'annuncio in esclusiva a Goal: "Resto, non avrei mai fatto causa al club della mia vita"

La stagione 2020-2021 non è esaltante per il Barcellona: Messi segna 30 gol nella Liga spagnola, laureandosi ancora Pichichi. Ma a festeggiare è l'Atletico dell'amico Luis Suarez, con i blaugrana in terza posizione, anche alle spalle dei rivali del Real

In Champions League il Barcellona esce subito agli ottavi, battuto dal travolgente PSG di Mbappé: 4-1 al Camp Nou per i parigini, poi 1-1 a Parigi

Messi si consola con la Coppa del Re, il suo 35esimo e ultimo trofeo con il Barcellona: in finale segna una doppietta contro l'Athletic Club

Messi regala un'altra gioia al neo presidente Joan Laporta: il rapporto tra i due è ottimo. Sembra l'inizio di un altro idillio: Leo parte per la Copa America, dove guida l'Argentina alla vittoria da svincolato di lusso. Sembra tutto fatto per il rinnovo, ma la Liga spagnola complica i piani...

Fino all'annuncio clamoroso di giovedì 5 agosto: il Barcellona fa sapere che le strade con Messi si separeranno per motivi "finanziari e strutturali". Il tetto salariale imposto dalla Liga, la decurtazione dello stipendio necessaria per proseguire: alla fine il giocatore e il club non hanno trovato la quadra e la società catalana ha ufficializzato l'addio