Milan, il talento DOC di Adli per dimenticare quei precedenti con il Bordeaux
Tra i volti nuovi del Milan, è convincente l'inizio di stagione di Adli, acquistato dal Bordeaux. Un club che ai milanisti con buona memoria non evoca grandi ricordi: un paio di acquisti francesi poco fortunati e un'eliminazione dalla Coppa Uefa nel '96 firmata da un franco-algerino proprio come Adli
- Il tempo dirà se il suo talento sarà DOC, denominazione d’origine controllata, come il vino che rende famoso nel mondo Bordeaux, la città e la squadra da dove è arrivato Yacine Adli
- I primi test amichevoli stanno dando già buone risposte. Il suo nuovo allenatore Pioli, dopo i primi allenamenti a Milanello, l’ha definito “interessante”. Il connazionale Giroud, dopo il 2-1 sul Colonia, ha detto d’essere rimasto impressionato dal centrocampista di 21 anni
- Maldini e Massara l’hanno scovato e comprato un anno fa, per poi lasciarlo ancora una stagione in prestito in Francia, dove ha giocato 36 partite in campionato segnando 1 gol e collezionando 7 assist, in un annata però conclusa con la retrocessione del Bordeaux
- Ed ecco, la curiosità: perché il club di provenienza di Adli -cioè proprio il Bordeaux- evocherà ai milanisti meno giovani pessimi ricordi, e per più di una ragione
- “Spiegami perché mi tormento, perché non ha più senso quello che ho, com’è che ancora rischio l’infarto se vedo un Y10 Bordeaux” cantava Daniele Silvestri proprio nel 1995, la stagione in cui dopo anni epici, di Coppe Campioni e Champions conquistate, il Milan tornò a giocare in Coppa Uefa. E sulla sua strada, ai quarti di finale, trovò sulla sua strada proprio i "Girondins"
- Era un Milan che puntava a vincere quell’edizione della Coppa Uefa, l’unico trofeo mai conquistato dal club. E si sentiva sicuro anche grazie a una campagna acquisti che aveva portato a Milano il pallone d’Oro 1993 Roberto Baggio e quello che sarà premiato nel 1995, cioè George Weah
- La stagione, l’ultima del primo ciclo vincente di Capello, si concluderà con la vittoria dello scudetto ma con una grande delusione europea maturata proprio contro il Bordeaux
- Eppure nella gara d’andata giocata a San Siro, il risultato maturato era davvero rassicurante in vista del ritorno: 2-0 con gol di Stefano Eranio e Roberto Baggio
- Niente di più diverso: nella gara di ritorno, al Parc Lescure di Bordeaux, la squadra subì una clamorosa rimonta. Dopo il gol di Tholot, risultò decisiva la doppietta di Christophe Dugarry, che quella sera eliminò il Milan e lo convinse anche ad acquistarlo
- Nonostante abbia poi vinto un Mondiale con la Francia, il rendimento in Serie A di Dugarry non fu esaltante
- L’anno successivo fece poco e male nel Milan: 21 presenze e 5 gol in campionato
- Ma, soprattutto, in quella serata balorda a Bordeaux puntare su Dugarry non si rivelò l'unico abbaglio. Fu un errore non tesserare subito un altro francese in campo, l’autore dei due assist e di altre giocate spettacolari
- Come si chiamava? Zinedine Zidane, naturalmente. E da quel momento in poi non ha più avuto bisogno di presentazioni: quella stagione porterà il Bordeaux alla finale di Uefa, persa contro il Bayern Monaco
- E nell’estate del 1996, ad assicurarselo fu la Juventus. Il resto è storia. Storia del calcio
- Ma Dugarry non fu l’unico francese che il Milan portò in Italia in quegli anni dal Bordeaux. La stagione dopo l’eliminazione dalla Uefa, a San Siro i tifosi impararono a riconoscere la capigliatura bionda di Ibrahim Ba
- Un altro francese arrivato da Bordeaux con ottime referenze ma deludente alla prova del campo. Immaginate come sarebbe cambiata la storia se quella sera del 1996 il Milan avesse puntato su Zidane?
- Un francese di origini algerine, Zizou. Proprio come Adli, che nella prima intervista da milanista ha confessato di aver guardato tanto le giocate di Zidane e lo ha eletto suo idolo fin da quando era bambino
- Maldini, che era in campo quando si rivelò per la prima volta al grande pubblico il talento di Zidane, forse avrà ripensato a quella serataccia di Bordeaux, quando un anno fa ha preso Adli dalla stessa squadra
- Yacine è ovviamente è un giocatore totalmente differente e non è minimamente paragonabile a Zidane: gli va dato il tempo di crescere e ambientarsi. Ma con lui il Milan ha la possibilità di dissipare tanti cattivi ricordi legati a Bordeaux. Per dimenticare, senza nemmeno bere