Le presentazioni più famose nella storia del calcio: Mbappé non supera Ronaldo
La presentazione di Kylian Mbappé al Real Madrid si è svolta davanti a 75mila persone, siamo vicinissimi ai numeri di Cristiano Ronaldo, quando al Bernabeu arrivarono 80mila presenze. Riviviamo le presentazioni più famose nella storia del calcio: dalla prima storica volta di Maradona al San Paolo ai bimbi in visibilio ad abbracciare Ronaldo il Fenomeno, le ballerine di samba per Ronaldinho al Milan, palloncini, maghi e balconi indimenticabili
- Il Real Madrid ha presentato il suo nuovo numero 9 davanti a 75mila spettatori: così Mbappé è stato accolto dal Bernabeu. "Questo per me era un sogno, finalmente si è realizzato, darò tutto per questa maglia", le prime parole del francese davanti al proprio pubblico
- Il dato di presenze di Mbappé non supera la presentazione record di Cristiano Ronaldo del 2009, quando ad assistere c'erano 80mila tifosi del Real Madrid (va detto che alcuni settori dello stadio sono rimasti chiusi durante la presentazione di Mbappé)
- Correva la super estate di mercato del 2009, colpi su colpi per rispondere al triplete del nuovo Barcellona di Guardiola. Perez compra tutti, e spende tantissimo. Il primo è Kakà, e sono in tantissimi ad accoglierlo. Ma poco dopo…
- A inizio luglio 2009 tocca a CR7, che nella sua prima stagione madrilena dovrà indossare la 9 (oggi di Mbappé) per non peccare di lesa maestà verso la leggenda Raul. I tifosi sono il doppio di quelli di Kaká
- Quello di Cristiano Ronaldo resta il record come numero di spettatori in una presentazione, dato che per Mbappé erano presenti allo stadio 75mila persone
- Colpo d'occhio niente male neanche per lui. Erano in 50mila per il belga, 55mila il colombiano, preso nell'estate del 2014, quella del Mondiale dove lui, con la sua Colombia, fece magie (ricordate quel gol al volo da fuori area?). Entusiasmo alle stelle, anche se nessuno dei due rispetterà le aspettative…
- Ma di presentazioni Real c'è anche questa. Era il gennaio del 2006, FantAntonio lasciava la Roma per passare a Madrid: accoglienza da Galactico, e una conferenza stampa indossando una collo di pelliccia entrato nella storia delle presentazioni.
- Quarantamila persone, a Milano, a luglio. Ronaldihno si presentava così a San Siro il 17 luglio del 2008. Ad attendere quel campione brasiliano - il cui motto era giocare a calcio con allegria - c'erano anche le ballerine di samba. San Siro colorato di verdeoro, di luce, di divertimento.
- 5 luglio 1984. Il più forte di tutti è a Napoli. La maglietta bianca, come le scarpe, i pantaloni in tuta azzurri: "Buonasera napolitani! Sono molto felice di essere con voi, forza Napoli!". Un pallone lanciato al cielo, simbolo di una grandezza che lì avrebbe spiccato il volo. Erano circa in settantamila, entrati alla cifra simbolica di mille lire per l'ingresso. Lo stadio una bolgia per un nuovo re.
- Lo chiamano Fenomeno, e un motivo c'è. Il 25 luglio arriva a Milano. Primo bagno di folla, quando si affaccia dal balcone di via Durini. Impazziscono tutti. Due giorni dopo tocca al grande abbraccio collettivo. Più di cinquantamila a San Siro. Milano, anche qui a fine luglio, il 27. Chi lo abbraccia per davvero sono dei piccoli tifosi. Un oh di stupore disegnato sulla bocca, i volti sognanti. Stanno ammirando un marziano del gioco sceso sul campo del Meazza.
- Puntuale, alle 21.21. Come il suo numero. Appuntamento al Colosseo quadrato nella zona dell'Eur, lì dove un tempo ci aveva girato un memorabile spot Francesco Totti. Poi i tifosi, in delirio, diecimila. Cori, striscioni e spettacoli di luci nel grande abbraccio alla Joya, una sorta di citazione dell'estate del 2000, quando davanti a una curva Sud rovente (e gremita nonostante il caldo) veniva presentato Gabriel Omar Batistuta. Il Re Leone che porterà lo scudetto
- È successo anche questo: uscirono entrambi dallo stesso tunnel, Crespo salutò sotto la Nord i suoi nuovi tifosi, Nesta fece lo stesso ma sotto la Sud. Presentati nello stesso momento due giocatori di Milan e Inter. L'occasione in un derby estivo amichevole di pre campionato. Primo settembre 2002: entrambi dalla Lazio, entrambi sul gong del mercato, entrambi alle milanesi.
- Telenovele del mercato. Fu soprattutto un derby quello per il centrocampista ex Monaco, poi flop in nerazzurro. Dal balcone di un hotel milanese fu accolto come una superstar. E lui? Ricambiò in pieno l'affetto. Sventolando la maglia, saltando, salendo con due piedi sul balcone e destando non poca preoccupazione tra chi gli stava intorno.
- Presentazioni al tempo dei social. Tanti, tantissimi, anche se virtuali. L'acquisto dell'attaccante brasiliano arrivò al termine di un'altra lunga telenovela di mercato fatta di tira e molla. Alla fine lo seguirono - nel giorno della sua prima apparizione da interista - circa 450mila persone. Sui social. Oltre due milioni le persone raggiunte in totale.
- Nel 2015, anche sponda Atletico, diedero vita a una folla oceanica. Motivo diverso: non era un nuovo super colpo piazzato sul mercato, ma un romantico ritorno, quello di Fernando Torres. Di nuovo nel club della sua vita. Quanti? quarantacinquemila.
- Quando il calcio va oltre il calcio, diventa istituzione, prestigio per un'intera città. E non una a caso: Los Angeles, terra di stelle. La superstar del pallone per eccellenza ci arriva nell'anno 2007. Per omaggiarlo c'è anche il sindaco della città Antonio Villaraigosa (ultimo a destra). Accanto a David, se notate bene, c'è anche la storica meteora della A Alexi Lalas, al tempo General manager del club.
- "Non credo che possano rimpiazzare la Tour Eiffel con una mia statua. Facciamo così: se lo fanno, prometto che resterò qui". Disse nel 2016. Non restò. Ma il giorno della sua presentazione, nel 2012, c'era anche la torre simbolo di Parigi a posare con lui. Due statue, due colossi, due icone.
- Tanti, tantissimi anche quella volta. Era il 2013, arrivava dal Santos e doveva ancora affermarsi. Lo farà. Al tempo "solo" un ragazzo ventunenne e una folla oceanica ad attenderlo
- Pagato una follia, 135 milioni nel 2017. Da podio dei trasferimenti più costosi della storia del calcio. Presentatosi, per di più, sbagliando i palleggi davanti al suo nuovo pubblico. Fortuna che quella volta c'erano "soltanto" diciottomila persone… Replicheranno il maldestro tentativo anche Paulinho e Braithwaite.
- Torniamo in Italia e torniamo ad un'altra presentazione vissuta con grande entusiasmo. Gli anni al Bayern, i gol, le Bundes e la Champions vinta portarono a Firenze quindicimila persone per Super Mario
- Sempre giugno, come quella volta con Batistuta. Ma era al Flaminio, oltre cinquemila persone e quella sciarpa. C'era un nuovo imperatore in città. Adriano con la Roma, in realtà, giocherà otto partite senza mai segnare. Ma quel giorno l'entusiasmo era alto. Ave imperatore. E lui disse: "Che emozione, sembra Rio"
- Coriandoli, un pallone gigante con la scritta Benvenuto Diego, il Boca e la Bombonera riabbracciavano il loro figlio più grande, a tredici anni dall'ultima volta. Anno 1995, Diego tornava a casa. Lo sguardo penetrato dall'emozione, palloncini pronti a volare nel cielo, il pizzetto e quella fiammata bionda sui capelli.
- A presentarsi, quel giorno, non fu un calciatore ma un'intera squadra. Un nuovo presidente. Era il 20 febbraio 1986, l'ouverture di un nuovo Milan. Silvio Berlusconi atterrò in elicottero sull'Arena Civica di Milano accompagnato dalla Cavalcata delle Valchirie di Wagner. La stessa che scelse Francis Ford Coppola per Apocalypse Now.