Calciomercato: Cristiano Ronaldo-Real Madrid, storia di una rottura

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Sono diversi i motivi che hanno spinto l'attaccante portoghese ad allontanarsi progressivamente dai Blancos. Ripercorriamo le tappe della vicenda che potrebbero spingerlo presto a un addio da Madrid

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Cristiano Ronaldo alla Juve. Sogno o realtà? Sarà il tempo a dirlo. Al momento ciò che pare innegabile è la voglia del portoghese di lasciare Madrid. Un desiderio uscito fuori non all'improvviso, ma maturato nel corso dei mesi a seguito di una serie di episodi che hanno progressivamente deteriorato i rapporti tra il giocatore e la dirigenza del Real. Il motivo? Il distacco. Ronaldo infatti si è sentito abbandonato dal suo club, come testimoniano alcune sue dichiarazioni di qualche mese fa, in cui affermava di sentirsi indifeso: "Se passa un mese senza io che io segni il pubblico del Bernabeu comincia a fischiarmi - diceva -. E la società pensa subito a dei possibili successori". Un malessere apparentemente andato via quando CR7 era tornato a brillare, come a Torino (la sua futura casa?), dove aveva ricevuto gli applausi dello Stadium dopo una straordinaria doppietta che aveva ipotecato il passaggio del turno dei suoi e ridotto al minimo le speranze di qualificazione della Juventus. Quel malessere però non era andato via, era stato temporanemente coperto. Un po' come mettere la polvere sotto il tappeto. Si può far finta di nulla, ma prima uscirà fuori. E così era stato al termine della finale di Champions, la quinta vinta personalmente dal fuoriclasse lusitano, quando aveva parlato del Real al passato, annunciando implicitamente al mondo intero la fine di un'era. Il club spagnolo aveva dato poco peso a quelle dichiarazioni, considerandole come l'ennesimo capriccio di un giocatore alla ricerca di un ritocco dell'ingaggio. Una richiesta che Florentino Perez non era disposto ad accettare, soprattutto per via di quella suggestione - quasi un'ossessione - chiamata Neymar.

Il dualismo con O'Ney e la mancata assegnazione del trono

Cristiano ritiene che il Real Madrid lo abbia progressivamente trascurato per spingere a chiudere anzitempo l'esperienza con la camiseta blanca e permettere alla società di trovare il suo successore. Nonostante il portoghese abbia continuato a mettere in bacheca Champions e Palloni d'Oro, l'obiettivo di Florentino Perez è rimasto quello di portare nella capitale spagnola Neymar. Il patron del Real ha infatti messo in stand by la questione rinnovo con CR7, ritenuta non necessaria, non smettendo al contempo di avanzare proposte all'asso brasiliano. "Hai il giocatore più forte del mondo e punti su un altro?" si chiedeva quasi incredulo Ronaldo mentre il suo presidente, durante la consegna del Pallone d'Oro a Parigi, strizzava l'occhio all'esterno del Psg convincendolo che l'unica strada per vincere il trofeo più importante a livello individuale era quello di farlo con la maglia dei campioni d'Europa in carica. Quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, ma i problemi tra le parti erano già iniziati tempo prima. Dopo la doppietta rifilata alla Juventus nella finale di Cardiff, che aveva consegnato nelle mani dei Blancos la seconda Champions di fila, l'attaccante aveva ricevuto la chiamata di Perez che gli prometteva un aumento d'ingaggio. Aumento però che, nelle settimane successive, non si era mai materializzato. Nel frattempo Cristiano, insieme con il suo staff, aveva ideato un piano atletico per partire forte durante i primi mesi del campionato, risparmiarsi e ricaricare le batterie dopo il Mondiale per Club e tornare più forte che mai per la fase conclusiva della stagione. E in effetti, nella Supercoppa spagnola giocata contro il Barcellona, CR7 aveva cominciato alla grande, salvo poi farsi espellere e ricevere una squalifica di cinque giornate per una spinta all'arbitro. Una decisione ritenuta ingiusta dal portoghese, ma non dal club che aveva fatto sì ricorso, ma senza alzare la voce e protestare per quel provvedimento. L'unico che si era schierato a sua difesa era stato Zidane e il successivo addio dell'allenatore si è rivelata un ulteriore motivazione per staccarsi definitivamente dal Real.

La questione col Fisco

La mancata protezione da parte della società era un comportamento che Ronaldo aveva già accusato quando erano iniziati i problemi con il Fisco, risolti recentemente con un patteggiamento per una multa da 18.8 milioni di euro. Lo scandalo era scoppiato il 25 maggio 2016 e 20 giorni dopo il Real si era dichiarato completamente estraneo alla vicenda, lasciando solo il portoghese. Un atteggiamento differente rispetto a quello mostrato dal Barça con Messi dopo che la Pulce era stato coinvolto in una situazione simile. Un comportamento che aveva infastidito l'attaccante di Maidera e inasprito per la prima volta i rapporti tra lui e Perez. Quello era solo il primo passo di una rottura che adesso pare insanabile e potrebbe mettere fine dopo 9 anni a un'epoca d'oro. Quella di Cristiano Ronaldo e il Real, i dominatori del mondo.

Marca: "CR7 sta cercando casa a Torino"

Secondo quanto scritto da gli spagnoli di Marca Ronaldo starebbe "cercando da due settimane la nuova casa a Torino". Ovviamente non lui, impegnato fino a pochi giorni fa in Russia per il Mondiale, ma attraverso il suo entourage che starebbe cercando la zona giusta, visto che scrive il quotidiano "Madrid e Torino sono molto diverse, anche da un punto di vista climatico