Alexis Sanchez: gol, carriera e curiosità sul nuovo acquisto dell'Inter
Un vero e proprio mito in Cile, per non parlare della sua città natale. Il nuovo acquisto dell'Inter torna in Serie A pronto a far sognare i tifosi in coppia con l'amico Lukaku
L’intesa con Lukaku, il “vero” soprannome, una via dedicata, la passione per la recitazione. Ecco 10 curiosità per sapere tutto, ma proprio tutto, su Alexis Sanchez
NINO MARAVILLA? NO, SCOIATTOLO. Il suo soprannome “ufficiale”, “El Niño Maravilla”, affibbiatogli quando da giovanissimo iniziò a mettere in mostra il suo talento, non è in realtà il nomignolo con cui era conosciuto dalla gente della sua città. A Tocopilla, in Cile, era infatti noto come “ardilla” o “dilla”, cioè “lo scoiattolo”, vista la sua propensione ad arrampicarsi sempre sugli alberi, sui tetti delle case o a correre nei giardini sopra e sotto le recinzioni
UNA VIA CON IL SUO NOME. All’anagrafe della sua città natale è registrato come Alexis Alejandro Sanchez Sanchez (il padre e la madre Martina hanno lo stesso cognome); sulla maglia da calcio però ha solo il nome, “Alexis”. A Tocopilla, poi, ha dato lui il nome a una via, ribattezzata “Calle Alexis Sanchez” in suo onore. A deciderlo gli stessi abitanti della città (in cui sorge anche una sua statua), che votarono e scelsero di chiamare così la vecchia strada nota come “Cuarta Poniente”, in cui si trova il campo di calcio di Cancha Lazareto, in cui tirò i primi calci al pallone
LE SCARPE DEL SINDACO. Il copione della favola non è nuovo: da bambino Sanchez non poteva permettersi nemmeno un paio di scarpe da calcio, per cui era solito giocare a piedi nudi. Il primo paio gli venne regalato dal sindaco di Tocopilla, tifoso della squadra in cui giocava il piccolo Alexis scalzo, l’Arauco. Ripensando ad allora, Sanchez ha affermato che il suo stile di gioco, e in particolare quella sua caratteristica “corsa fatta di piccoli saltelli”, possa essere un’eredità dei tempi in cui giocava senza scarpe e correva così per cercare di evitare i sassi
IL GIGANTE E IL FOLLETTO: L’INTESA CON LUKAKU. Conte si ritrova in casa una coppia di attaccanti già collaudata al Manchester United. Con i Red Devils, Sanchez ha messo a segno solo 5 gol, ma le coincidenze sono strabilianti. Arrivato allo United a fine gennaio 2018, Sanchez segna il suo primo gol nella partita contro l’Huddersfield: un 2-0 firmato proprio da lui e da Lukaku, entrambi in gol nel giro di 13’. Il secondo gol di Sanchez arriva invece contro lo Swansea, altro 2-0 e sempre Lukaku-Sanchez i marcatori, questa volta nel giro di 15’. E nell’occasione il primo gol del gigante belga arriva su assist del folletto cileno
GOL IN OGNI MODO. Destro, sinistro, di rapina, dalla distanza e anche su punizione. In carriera Sanchez ha dimostrato di saper segnare proprio in tutti i modi. Anche di testa, nonostante non raggiunga il metro-e-settanta. Curioso, in questo senso, che 2 dei suoi 5 gol con lo United siano arrivati proprio di testa: una media di 0.4 addirittura doppia rispetto a quella di Lukaku (0.19, il belga ne ha segnati così 8, anche se su 42 totali)
QUEL VECCHIO SONDAGGIO DELLA FIFA… Anno 2011, il 23enne Alexis Sanchez viene indicato dalla Fifa come il miglior prospetto del calcio mondiale. Vince un sondaggio precedendo Gareth Bale del Tottenham, di un anno più giovane (poi Sahin e Pastore). I due si erano già incrociati nel 2008, in un Udinese-Tottenham (2-0) di Coppa Uefa, partita del girone poi vinto dai bianconeri proprio davanti agli Spurs. Si rivedranno, ormai campioni affermati, nella stagione di Liga 2013-2014, l’ultima di Sanchez con la maglia del Barcellona e la prima del gallese al Real Madrid. Vittoria di Sanchez in entrambi i “Clasicos” di campionato (2-1, 4-3; cileno in gol nel primo), successo di Bale nella finale di Copa del Re (2-1, con rete decisiva proprio del gallese)
IL PICCOLO AIUTANTE DI BABBO NATALE. Il suo legame con la città di Tocopilla è confermato dalla sua abitudine, ogni volta che gli è possibile, di farvi ritorno, specie nel periodo natalizio, in cui insieme ad alcuni amici distribuisce regali ai bambini
MITO CILENO. Inutile dire quale sia il suo posto nella storia del Cile e della sua nazionale. Qualche numero può aiutare a capire meglio: 130 presenze con la maglia della Roja (primo davanti all’ex interista Medel), 43 gol (altro record, davanti a Edu Vargas e staccando miti come Salas, a 37, e Zamorano, 34). Nel 2015 il suo rigore decisivo regala la Copa America al Cile (che giocava in casa), vinta dal dischetto contro l’Argentina. Bis l’anno dopo, nella Copa America Centenario (ancora vittoria ai rigori contro l’Argentina), in cui è nominato miglior giocatore del torneo
PRIMO E TERZO SUL PODIO. Numeri da record anche per quel che riguarda i trasferimenti che l’hanno coinvolto. Pagato dall’Udinese al Cobreloa 3 milioni di euro (con il Manchester United che pochi giorni dopo l’affare ne offrì ai friulani 20, ottenendo un ‘no’ come risposta), nel 2011 fu rivenduto al Barcellona per 37,5 milioni (26 più 11,5 di bonus). Ma è il suo passaggio all’Arsenal per 48 milioni a rappresentare il record per un giocatore cileno. Primo e terzo, mentre sul secondo gradino del podio c’è Vidal (dalla Juventus al Bayern Monaco per 40 milioni)
DETECTIVE ALEXIS. Cosa farà Sanchez dopo il calcio? Il cileno non ha mai nascosto di sognare un futuro da attore, motivo per cui afferma di impegnarsi sempre molto negli spot pubblicitari che lo vedono protagonista. Intanto è riuscito a ottenere una parte nel film cileno "Mi amigo Alexis", in cui interpreta se stesso, aiutando un bambino appassionato di calcio a sfondare; ma il ruolo che gli piacerebbe maggiormente interpretare è... il detective
