Pogacar, doppietta Giro-Tour de France e Mondiale: la carriera del campione sloveno
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C'è anche il quarto successo consecutivo nel Giro di Lombardia (raggiunto Coppi) nel 2024 della doppietta Giro-Tour per la prima volta dal 1998 di Pantani, del Mondiale conquistato con una fuga di 100 km e altre perle sparse come la Liegi Bastogne Liegi, Strade Bianche e Giro dell'Emilia. E' il primo ciclista nella storia a portare a casa nello stesso anno due Classiche Monumento, l'accoppiata Giro-Tour e la maglia iridata. Ripercorriamo storia e carriera di Pogacar
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- Già il nome del villaggio in cui è nato Pogacar è tutto un programma: Klanec, un villaggio vicino a Komenda che in sloveno significa "pendenza". Una specie di segno del destino per Tadej, nato il 21 settembre 1998
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- Un predestinato che, però, ha scoperto la bicicletta solo a 9 anni. Il primo amore di Pogacar, infatti, è per il calcio, praticato nella scuola calcio locale. Poi, però, nel 2007 inizia a praticare il ciclismo insieme al fratello maggiore Tilen, due anni più grande di Tadej, al club ciclistico Rog di Lubiana.
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- Tadej viene scoperto e cresciuto da un ex professionista sloveno, Andrej Hauptman, medaglia di bronzo ai Mondiali di Lisbona nel 2001 e quarto a Zolder l’anno successivo. Hauptman lo nota nel 2011 a una corsa, lo vede staccato rispetto a un gruppo di adolescenti più grandi di lui e chiede agli organizzatori della corsa di dargli una mano, ma scopre che non è il piccolo Tadej in difficoltà, sono gli altri che stanno per essere doppiati da lui.
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- Pogacar brucia velocemente le tappe e vince tutto nelle categorie juniores e Under 23. Il successo più importante prima del salto tra i professionisti arriva ad agosto 2018 quando trionfa al Tour de l'Avenir. Lo sloveno non vince tappe, ma conquista la classifica generale davanti a Thymen Arensman e il compianto Gino Mader.
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- Con le sue prestazioni Pogacar conquista i dirigenti della UAE Team Emirates, compreso Beppe Saronni, allora general manager della formazione emiratina. "Quando lo vidi la prima volta mi impressionò" raccontò l'ex campione del mondo dopo averlo visto da vicino al Giro del Friuli Under 23 insieme a Fabrizio Bontempi, ai tempi uno dei direttori sportivi della UAE. Tadej firma un contratto biennale e nel 2019 entra nel mondo dei professionisti.
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- L'ingresso nel professionismo è naturale per Pogacar che nella primavera 2019 prima vince la Volta ao Algave e poi il Tour of California, diventando il più giovane a vincere una gara a tappe UCI World Tour. Tadej, però, conquista tutti alla Vuelta dove vince tre tappe, tutte in salita. L'ultima sconvolge la classifica generale: lo sloveno attacca sulla salita verso Plataforma de Gredos, arriva primo e risale fino al terzo posto in classifica generale, dietro a Valverde e Roglic.
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- L'anno della meraviglia, della prova di forza al Tour de France contro Roglic. Da solo contro il dream team della Jumbo-Visma, Pogacar conquista la Grande Boucle e lo fa in rimonta, conquistando 2 tappe prima del capolavoro nella crono de La Planche des Belles Filles in cui ribalta il Tour, rifilando quasi 2 minuti al connazionale e strappandogli la maglia gialla.
- Pogacar vince maglia gialla, maglia a pois e maglia bianca in un colpo solo, come solo Merckx. Il tutto alla prima partecipazione, vittorioso al debutto come Fignon nel 1983.
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- Non soltanto grandi giri, ma anche classiche. Nel 2021 Pogacar vince la prima monumento, conquistando la Liegi-Bastogne-Liegi. Una volata vincente sul traguardo della Doyenne davanti a Julian Alaphilippe (allora campione del mondo in carica) e David Gaudu.
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- Pochi mesi dopo la prima monumento, Pogacar vince il secondo Tour de France. Stavolta, però, dominando. Vince la quinta tappa a cronometro a Laval, poi conquista la maglia gialla all'ottava frazione e da quel momento non la molla più. Un trionfo impreziosito dai successi sui Pirenei, prima al Col du Portet e poi a Luz Ardiden.
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- L'edizione 2022 del Tour de France, invece, è quello del duello con Jonas Vingegaard, capitano di una Jumbo-Visma stellare, con un Wout Van Aert gregario di eccezione. Quello tra Pogacar e il danese è un duello bellissimo, d’altri tempi e contemporaneo al tempo stesso, fatto di grande lealtà (come il gesto di Vingegaard che attese Tadej dopo la caduta nella discesa dal Col de Spandelles) ma di attacchi, di risposte. Alla fine vinse il danese, ma con l'onore di Pogacar: "Non posso perdere il Tour in un modo migliore".
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- Fresco della vittoria alla Parigi-Nizza (con tre successi di tappa), Pogacar conquista il Giro delle Fiandre alla seconda partecipazione. Nel 2022 venne beffato in volata, un anno dopo vince dominando. Decisivo l'attacco sul Kwaremont, la "spallata" decisiva nei confronti di Van Der Poel che consentì a Tadej di arrivare da solo braccia al cielo sul traguardo di Oudenaarde.
- Dopo lo spettacolo al Fiandre, Pogacar vince anche due prove del trittico delle Ardenne: Amstel Gold Race e Freccia Vallone
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- Nel 2024 la musica non cambia. Anzi, Pogacar entra sempre più nella leggenda. La prima prova di forza arriva alla Strade Bianche. All'esordio stagionale, lo sloveno vince sullo sterrato senese attaccando a 81 km dal traguardo. Un'azione d'altri tempi, chiusa sollevando la bicicletta in aria a Piazza del Campo e dando quasi 3 minuti di distacco a Tom Skujins, secondo al traguardo.
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- Sempre nel 2024 il secondo successo per lo sloveno nella classica monumento più antica al mondo, assoluto dominatore dell' edizione numero 110 della 'Doyenne', lunga 255 km con 11 salite. Decisivo l'attacco sulla mitica Redoute ai -34 dall'arrivo
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- Il 2024 è l'anno che porta Pogacar alla prima partecipazione al Giro d'Italia. Un'edizione che entra nella storia perché Tadej dimostra il suo strapotere: 6 tappe vinte, 9 podi complessivi, quasi 10 minuti di vantaggio in classifica generale sul secondo (9'56'' per la precisione), 20 tappe in maglia rosa e accoppiata maglia rosa-maglia azzurra. Tadej diventa così il cannibale.
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- Scalatore formidabile, discesista senza paura, cronoman di livello per i grandi giri, agile e a suo agio anche sul pavé e sulle strade delle classiche del nord e non solo. La grandezza sta proprio nella capacità di vincere in ogni situazione e di dare l’impressione di poter raggiungere i grandi miti del ciclismo come Eddy Merckx. Un paragone che non lo spaventa
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- Il bronzo a Glasgow nel 2023 non poteva bastargli. Dopo aver deciso di non partecipare all'Olimpiade di Parigi e di rinunciare a migliorare il bronzo di Tokyo (esausto dopo il Tour), si prepara per il Mondiale di Zurigo. Un'altra strabiliante prova di forza, con l'arrivo in solitaria a coronare una fuga di 100 km, di cui oltre 50 in solitaria
- Non sono solo le vittorie a incantare gli appassionati, è il suo approccio alle corse, lo stile aggressivo, il fascino dell'impresa che lo seduce sempre, al di là di ogni possibile calcolo strategico
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- Ha subito sfoggiato la maglia arcobaleno da campione del mondo al Giro dell'Emilia, vincendo come quasi sempre ha fatto nel 2024. L'Italia gli ha portato benissimo, se si considerano anche il Giro, Strade Bianche, le tappe italiane all'inizio del Tour e il podio alla Milano-Sanremo (terzo). Al Giro di Lombardia può chiudere l'opera
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- 3 Tour de France
- 1 Giro d'Italia
- 26 tappe nei Grandi Giri
- 1 Mondiale
- 4 Giro Lombardia
- 2 Liegi-Bastogne-Liegi
- 2 Strade Bianche
- 1 Giro delle Fiandre
- 2 Tirreno-Adriatico
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- Il ciclismo entra anche nella vita privata di Tadej. Pogacar, infatti, è fidanzato con la connazionale Urska Zigart, ciclista professionista classe 1996 che corre per il team Jayco AlUla. I due si sono conosciuti a un training camp in Istria nel 2017, quando correvano per la stessa squadra di Lubiana. Spesso i due si allenano insieme, anche quando sono in vacanza. "Tadej sa sempre cosa vuole ed è rimasto umile, nonostante i successi" ha raccontato Urska in un'intervista al Corriere della Sera