
LA FOTOGALLERY. Sono sei i piloti verdeoro ad aver vinto almento un GP di F1. In totale hanno conquistato ben otto titoli mondiali. Andiamo a conoscerli tutti

Ayrton Senna da Silva rivela in tutto il suo talento in una giornata di tempesta sulle stradine di Montecarlo del 1984. Guida una Toleman, certamente non una monoposto di alto livello, che riesce comunque a portare al secondo posto, alle spalle di Prost con la McLaren, dopo una furiosa rimonta interrotta dalla bandiera rossa del direttore di gara Jacky Ickx. Nel 1984 saranno addirittura tre i podi con la TG184 (foto Sutton) -
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Senna corre con la Lotus dal 1985 al 1987 ottenendo 6 vittorie e 16 pole con una serie di monoposto competitive ma non certamente al top (foto Sutton) -
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La prima vittoria di Senna all'Estoril nel 1985, alla sua seconda gara col team inglese. Nasce la leggenda del mago della pioggia (foto Sutton) -
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È con la McLaren che Senna costruisce il suo mito. Con le monoposto di Woking corre dal 1988 al 1993 conquistando 3 titoli mondiali (1988, 90, 91) grazie a 35 vittorie (delle 41 in carriera). Le battaglie con il compagno di team Alain Prost sono ancor oggi ricordate come la massima espressione della rivalità in pista (e non solo) tra piloti (foto Sutton) -
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Senna passa alla Williams nel 1994. Il corteggiamento tra il brasiliano e Frank Williams dura da tempo. "Magic" vuole correre con la monoposto migliore e i titoli di Mansell e Prost con la scuderia inglese hanno chiaramente spostato il baricentro della F1 da Woking, sede della McLaren di Ron Dennis, a Didcot, dove si trovava la factory Williams. (foto Sutton) -
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La stagione 1994 con la Williams si rivela difficile. Ayrton, contrariamente alla aspettative, fatica molto con una monoposto complicata da gestire e dall’abitacolo troppo stretto. Il terzo GP della stagione si corre ad Imola. Il week end si rivela drammatico sin dal venerdì col tremendo incidente di Barrichello. Il sabato alla curva Villeneuve perde la vita Roland Ratzemberger, una tragedia che scuote profondamente tutti, Ayrton in modo particolare. Il primo maggio 1994, domenica pomeriggio. Senna è in testa al GP. La curva del Tamburello, a causa della rottura del piantone dello sterzo, gli sarà fatale. (foto Sutton) -
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Capelli lunghi e basettoni, in perfetto stile anni ‘70. Emerson Fittipaldi è stato un'icona della Formula 1. Ha corso con le monoposto per 11 stagioni dal 1970 al 1980 conquistando 14 vittorie che gli sono valse 2 titoli mondiali, nel 1972 e nel 1974. (foto Sutton) -
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Con la Lotus di Colin Chapman, la stupenda type 72 nella livrea nera ed oro dello sponsor tabaccaio John Player Special, Fittipaldi conquista il suo primo titolo mondiale nel 1972. (foto Sutton) -
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Nel 1974 il passaggio alla McLaren permette a Fittipaldi di bissare il titolo conquistato in Lotus nel 1972. La M23, altra vettura iconica, con al volante Emerson non lascia spazio all’agguerrita concorrenza di Regazzoni, Scheckter, Lauda, Peterson, Reutemann. (foto Sutton) -
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Dopo le esperienze nei top team Lotus e McLaren, Fittipaldi decide di diventare costruttore dando vita alla monoposto che porta il suo cognome. Sarà un fallimento totale che metterà fine alla carriera in Formula 1 de “El Rato” che diventerà però grande protagonista nella formula Cart in Usa vincendo anche per due volte la 500 miglia di Indianapolis. (foto Sutton) -
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Nelson Piquet da Rio de Janeiro è stato uno dei piloti più popolari e vincenti nella Formula 1 degli anni ’80. Ha conquistato tre titoli da campione del mondo salendo 23 volte sul gradino più alto del podio. (foto Sutton) -
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Il primo titolo di Piquet arriva al volante della Brabham BT49C motorizzata Ford Cosworth nel 1981. (foto Sutton) -
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Piquet conquista il secondo titolo mondiale nel 1983 sempre con la Brabham, questa volta la BT52 spinta dal potentissimo quattro cilindri BMW turbo. La monoposto è figlia del genio di Gordon Murray e riconoscibilissima dalla particolare forma a freccia. (foto Sutton) -
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Il terzo titolo di Piquet arriva nel 1987 con la Williams Honda. Il brasiliano vince la sfida interna con il velocissimo compagno di squadra Nigel Mansell. (foto Sutton) -
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Rubens Barrichello, per tutti Rubinho, debutta in Formula 1 con la Jordan nel 1993 e passerà le quattro stagioni successive con la scuderia irlandese. L’anno dopo l’esordio termina col sesto posto nel mondiale piloti, ma il 1994 è ricordato per il tragico week end di Imola con i due drammatici incidenti di Ratzemberger e Senna. Barrichello stesso rischierà molto in un’uscita di pista durante le prove libere. (foto Sutton) -
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Barrichello ha corso con la Ferrari per ben sei stagioni, dal 2000 al 2005, come compagno di squadra di Michael Schumacher. In Rosso il pilota di San Paolo ha conquistato 9 vittorie, terminando al secondo posto nel mondiale piloti nel 2002 e 2004. (foto Sutton) -
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Nel 2009 Barrichello è al volante della Brawn GP, nata dalle ceneri del team Honda per il quale il brasiliano ha corso tra il 2006 ed il 2008. Con la scuderia di Ross Brawn conquista le ultime due vittorie in carriera, arrivando ad unici in totale. Barrichello lascia la F1 al termine della stagione 2011 dopo due stagioni in Williams e ben 326 GP in Formula 1, un record. (foto Sutton) -
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Un giovanissimo Felipe Massa debutta in Formula 1 grazie alla lungimiranza di Peter Sauber che gli affida una delle sue monoposto per la stagione 2002. (foto Sutton) -
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Con la Sauber Massa corre tre stagioni, dal 2002 al 2005, mettendosi in luce e meritandosi stabilmente un sedile della Rossa di Maranello. (foto Sutton) -
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Il legame tra Felipe Massa e la Ferrari è fortissimo. Il brasiliano è stato un pilota della casa di Maranello per otto stagioni, dal 2006 al 2013, conquistando 11 vittorie. Nel 2008 ha sfiorato, nel vero senso della parola, il titolo mondiale andato poi a Lewis Hamilton con la McLaren in un rocambolesco GP del Brasile. (foto Sutton) -
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Dopo la lunga esperienza in Ferrari, Felipe Massa passa alla Williams, scuderia con la quale rimarrà fino al termine della stagione 2016, la quattordicesima ed ultima in Formula 1. (foto Sutton) -
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Irruento, duro, veloce, Carlos Pace è stato certamente un buon pilota con le monoposto e forse addirittura ancora più competitivo con i prototipi. In sei anni di Formula 1 sale sei volte sul podio. Nel 1985 gli viene dedicata nella sua città, San Paolo, l’autodromo di Interlagos. (foto Sutton) -
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Carlos Pace, brasiliano di San Paolo, debutta in Formula 1 con la March di Frank Williams nel 1972. Si mette subito in luce, tanto che nel 1974 si assicura il volante della Brabham BT44 con cui combatte spesso per le posizioni di rilievo. Nel 1975 con la bellissima BT44B di Gordon Murray vince il GP del Brasile ad Interlagos. (foto Sutton) -
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Carlo Pace, qui al volante dell’indimenticabile BT45 della scuderia di Bernie Ecclestone nel 1977, scompare tragicamente in un incidente aereo mentre sorvola la foresta amazzonica. (foto Sutton) -
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