Hamilton, sabato da favola a Montreal: Senna lo ha "teleguidato"

Formula 1

Carlo Vanzini

Infografica da Twitter @F1
hamilton_grafica_f1

Il giro che gli ha permesso di ottenere la 65^ pole position in carriera ha un qualcosa di "metafisico". Lewis ha guidato come se ci fosse il suo idolo Ayrton a spingerlo. Stupenda la rivalità con Vettel, un duello che sta rendendo unico questo Mondiale

RIVIVI LE QUALIFICHE - TUTTI I TEMPI

LA GRIGLIA DI PARTENZA

LA GUIDA TV

Sono passati 10 anni e 1 giorno da quello che per la F1 era già un momento storico, la prima pole position di un pilota nero in 67 anni di Mondiale. 10 anni e 1 giorno dopo, stessa pista, stessa ora, quel ragazzino, diventato uomo, cercando sempre ispirazione nel suo idolo Ayrton Senna, si è preso la pole n. 65!!! Come Ayrton, con un giro alla Senna. Questo, signori, è Lewis Hamilton.

Certo i puristi andranno a vedere le percentuali, numero di pole/qualifiche: 40% Senna, 33% Hamilton, 22% Schumacher, ma davanti a tutti c'è Jim Clark, 33 pole su 72 gran premi, 45% prima di fermare la sua corsa e la sua vita, con l'incidente mortale in F2 in Germania.

Ma i numeri sono freddi e non raccontano l'emozione di un giro perfetto e la commozione nell'eguagliare l'idolo di una vita, ricevendo anche l'omaggio che non ti aspetti, il suo casco che la famiglia ha voluto regalargli. Hamilton ha fatto un giro ispirato come se da lassù ci fosse Ayrton a teleguidarlo.

È difficile per gli stessi piloti spiegare il feeling unico che li lega a certe piste. C'era uno striscione sulle tribune, benvenuti nel territorio di Lewis. 9 partecipazioni in gara e 10 qualifiche qui, 5 vittorie e 6 pole, come Schumacher sul giro secco, -2 rispetto a Schumy, sul gradino più alto del podio.

Ma che rivalità stupenda con Vettel, cercata da anni, trovata solo adesso. I due, ancora una volta, saranno lì insieme, in prima fila, ruota a ruota, con Ferrari che in gara ne ha indubbiamente di più, ma ribadendo che questo è il territorio di Lewis, sarà una battaglia epica. Hamilton costretto a vincere per non far scappare via Vettel nel mondiale, Vettel invece pronto a spiccare il volo ancora di più con il suo caccia rosso, macchina da "guerra" più sulla distanza che sul giro singolo. È la storia moderna che, passando per le memorie del passato, diventerà un ricordo indelebile nel futuro.