Formula1, GP Abu Dhabi: l'analisi tecnica della gara

Formula 1

Cristiano Sponton

Bottas GP Abu Dhabi 2017 (Sutton)
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L’ultima gara della stagione non è stata avvincente ma i contenuti tecnici non sono mancati. La Ferrari ha differenziato i pacchetti aerodinamici in vista del 2018, ma ha sofferto problemi di consumo. Cerchiamo di approfondire il tema in vista della prossima stagione. E ancora: Hamilton ha commesso qualche errore? E la Red Bull? Ecco le risposte

VIDEO: IL MEGLIO DELLA STAGIONE 2017

LA CRONACA DEL GP DI ABU DHABI - TEMPI - CLASSIFICA FINALE

La stagione 2017 si è conclusa con una gara poco spettacolare che non rispecchia l’andamento di questa annata che, in molte occasioni, ci ha regalato delle corse molto avvincenti con tanto spettacolo in pista. Il nuovo regolamento tecnico, abbinato alle gomme Pirelli con poco degrado, ci hanno mostrato meno sorpassi rispetto alle scorse annate ma quelli visti sono stati sicuramenti più “veri” e non frutto esclusivamente del DRS o di gomme ormai a fine vita.
La corsa è stata vinta da Bottas che è riuscito, grazie ad una buona partenza, a tenere a bada Hamilton. I due piloti hanno viaggiato ad un ritmo piuttosto simile e il quattro volte campione del mondo si è accontentato della seconda piazza senza mai mettere troppa pressione al pilota finlandese. Terza posto per Vettel che, in gara, ha raccolto il massimo risultato possibile visto che, la SF70H, in questo tracciato non aveva un livello di competitività tale da poter lottare contro la Mercedes. Quarto si è classificato Raikkonen che ha preceduto Verstappen con una RB13 irriconoscibile dopo la vittoria ottenuta in Messico.

Passo simile tra i due Mercedes con i rivali molto staccati

Se andiamo ad analizzare il ritmo dei singoli stint emerge chiaramente il dominio Mercedes. Bottas ed Hamilton, sia con le gomme US Ultra Soft che con le SS Super Soft, hanno girato su un passo molto simile staccando la Ferrari e la Red Bull di diversi decimi. La Rossa, nella prima fase di gara, è stata più lenta di circa 3 decimi con Vettel e di ben 8 con Raikkonen. Nella seconda parte di corsa il gap è aumentato a 4 decimi con Vettel e 9 decimi con Raikkonen. Ancora peggio ha fatto la Red Bull di Verstappen che ha pagato 9 decimi in entrambi gli stint.

Ferrari ancora una volta ha differenziato il pacchetto aerodinamico

Così come era avvenuto da Austin in poi, i due piloti Ferrari hanno girato con due SF70H diverse per comparare i dati e raccogliere informazioni utili per il 2018. Se nelle gare precedenti i nuovi sviluppi erano stati destinati a Vettel, qui ad Abu Dhabi, invece, sono stati montati sulla vettura di Raikkonen.
La vettura di Vettel, per tutto il fine settimana, ha utilizzato una versione di fondo leggermente diversa rispetto alla precedente, come potete osservare dall’immagine confronto in basso. Obiettivo degli aerodinamici, grazie a questa modifica, è quello di portare un flusso d’aria maggiore nella zona centrale del diffusore per generare maggior carico aerodinamico.

Problema Power Unit Ferrari in ottica 2018?

Con l’introduzione del motore endotermico specifica 4 che doveva sottostare ai vincoli di consumo dell’olio (0,9l/100 km) imposti dalla Federazione a partire da Monza per la Ferrari sono iniziati i problemi, inizialmente di affidabilità e successivamente di consumo carburante che in alcune occasioni (Malesia, Austin, Abu Dhabi) hanno costretto i piloti a fare fuel saving fin dalle prime fasi di gara.
I lubrificanti su queste Power Unit, oltre a fungere da veri e propri antidetonanti "calorici" da bruciare nell'unità termica, permettono anche di raffreddare maggiormente la camera di combustione, con la possibilità di utilizzare miscele molto più magre (da qui i minor consumi). La Ferrari sulla sua Power Unit EVO 4 può ancora utilizzare il lubrificante con queste funzioni “speciali”, ma in maniera molto meno spinta, avendo a disposizione il 30% in meno di olio, pena compromettere l’affidabilità del propulsore (per problemi di lubrificazione).
Vettel, soprattutto nella seconda parte di gara, è stato costretto ad alternare giri veloci a giri meno rapidi per poter risparmiare il carburante necessario a completare la gara. Se osserviamo il grafico in basso, relativo al secondo stint di gara, possiamo osservare l’alternanza dei tempi del pilota tedesco che è stato costretto a fare “lift and coast” (alzare il piede) e non ha potuto spingere al massimo dall’inizio alla fine della gara. 

Su questa area, durante l’inverno, a Maranello dovranno lavorare molto duramente visto che, dal prossimo anno, il consumo dell’olio sarà ancora inferiore rispetto a quanto fatto in queste ultime gare del 2017. Un problema che la Mercedes sembra non avere. I propulsori tedeschi oltre ad avere un vantaggio a livello di potenza, sono anche molto efficienti rispetto a tutti gli altri concorrenti.

I perchè del dominio Mercedes

Abu Dhabi, nell’era Power Unit, è sempre stato un tracciato che ha esaltato le caratteristiche telaistiche, aerodinamiche e di motore della Mercedes. Analizzando i singoli settori, sia in qualifica che in gara, ci si rende conto che la W08 è stata la vettura più rapida sia nei tratti rettilinei che in quelli lenti. Soprattutto nel terzo settore il merito maggiore va dato alla potenza della Power Unit che ha permesso agli ingegneri anglo-tedeschi di utilizzare ali piuttosto cariche per avere il giusto carico aerodinamico per essere veloci nelle tante curve lente presenti in questo tratto di pista.

Hamilton ha perso la gara prima delle qualifiche?

La risposta a questa domanda è SI perché, dopo le FP3, Hamilton ha richiesto delle modifiche di setup al proprio ingegnere per avere una vettura che si adattasse in modo migliore alle temperature calanti visto che le qualifiche e la gara vengono disputate al tramonto. Queste novità non hanno dato i risultati sperati ed hanno addirittura peggiorato il feeling del pilota che, soprattutto nel terzo settore, non è più riuscito ad essere veloce come accadeva durante le FP2e le FP3. Questo intervento ha fatto perdere la pole position al quattro volte campione del mondo e di conseguenza ha compromesso ogni possibilità di vittoria.

Red Bull la vera delusione?

Dopo il vincente GP del Messico la Red Bull non è più stata capace di ripetere le prestazioni viste sul tracciato intitolato ai fratelli Rodriguez. Abu Dhabi, secondo il Team Principal Horner, non si adattava molto bene al pacchetto Red Bull-Renault a causa dei lunghissimi rettifili che poco si sposavano con la mancanza di cavalli dell’unità francese. Per cercare di limitare i danni, specialmente nel settore 2, gli ingegneri di Milton Keynes, sono stati costretti ad utilizzare assetti piuttosto scarichi che hanno fatto perdere decimi preziosi nel settore 3 ed hanno creato grossi problemi di sfruttamento degli pneumatici, visto che entrambi i piloti specialmente in qualifica hanno faticato a raggiungere la giusta finestra di funzionamento.