Tutto sembra fermo, ma è apparenza. Come da tradizione nel Principato è iniziato il valzer di un mercato piloti destinato a rimanere in stand-by. Almeno per ora…
Monte Carlo, domenica sera. Nel paddock l'attività è frenetica, il sottofondo è quello dei 'cicalini' di retromarcia dei carrelli elevatori che hanno iniziato a smontare i motorhome delle squadre. Sky Spy, come da tradizione, ama tirar tardi per raccogliere confidenze tra gli addetti ai lavori reduci dai briefing post-gara, e gli argomenti di discussione dopo poche ore dopo la bandiera a scacchi del Gran Premio di Monaco non mancano. Ma, almeno in apparenza, l'edizione 2019 del weekend nel Principato non ha visto scattare le prime trattative di mercato, come è tradizione da queste parti.
Il motivo principale sono i legami a lungo termine che blindano fino al termine del 2020 i piloti di vertice, ovvero Lewis Hamilton, Sebastian Vettel, Max Verstappen e Charles Leclerc. Ma… la storia della Formula 1 insegna che non bisogna mai dare tutto per scontato, ed è per questo che in tutte le scrivanie dei team principal ci sono sempre dei 'piani B'. Come nelle strategie militari, le squadre di vertice non possono permettersi di farsi trovare impreparate su nessun fronte, ed ovviamente il mercato piloti non fa eccezione. Ogni anno ci sono trattative che arrivano ad un accordo di massima, piani che restando in stand-by, ma pronti a diventare operativi qualora si verificassero degli imprevisti. Si tratta di contratti segretissimi, che solo raramente (e dopo un certo tempo) emergono da qualche crepa che inevitabilmente si crea nel muro del silenzio.
I precedenti in Ferrari e Mercedes
Un esempio è stato il primo accordo tra la Ferrari e Kimi Raikkonen, siglato nel 2005. A Maranello non era ancora chiaro se nel 2006 Michael Schumacher si sarebbe o meno ritirato, e per non rischiare di trovarsi scoperti i vertici della Ferrari opzionarono Kimi. Il Kaiser decise poi di prolungare di un'altra stagione la sua permanenza in rosso, e Kimi poi altri dodici mesi in silente attesa in McLaren per indossare la tuta del Cavallino ad inizio 2007. Più recentemente anche la Mercedes ha dovuto fare i conti con l'improvvisa decisione di Nico Rosberg, che all'indomani della conquista del titolo Mondiale nel 2016 comunicò al team che si sarebbe ritirato. Wolff fu fortunato ad avere in squadra il punto fermo Lewis Hamilton, e l'imprevisto fu tamponato con l'arrivo in extremis di Bottas. Un'esperienza che ha scottato il manager della Mercedes, e non c'è da sorprendersi se da quel momento in poi ha sempre voluto mettersi al riparo da sorprese.
Piani B in azione
Ma quali sono i "piani B" in corso d'opera? Secondo un manager di grande esperienza basta una sola situazione in dubbio a costringere anche gli altri top-team ad avere un progetto alternativo. "Nel 2014 la frattura che si creò tra Ferrari e Fernando Alonso, nonostante avessero anche un anno di contratto, impattò con un effetto domino anche su Red Bull che perse Vettel - ci spiega - mettiamo per esempio che Hamilton o Sebastian decidano di fermarsi, è decisamente poco probabile, ma possiamo ritenere che sia del tutto impossibile? Una squadra come Ferrari o Mercedes deve avere un piano pronto per qualsiasi scenario, sarebbe clamoroso se si facessero trovare impreparati. Per questo abbiamo sentito dei rumors di un ‘pour parler’ tra Verstappen e Mercedes, così come di un colloquio esplorativo tra Daniel Ricciardo e la Ferrari, un collegamento, quest’ultimo, già molto attivo in passato".
Idea Hulkenberg
A questo punto la domanda è d'obbligo: "Scusi, ma se la Red Bull si ritrovasse senza Verstappen?". "Questo weekend, proprio qui a Monaco, mi risulta che si siano sentiti con Nico Hulkenberg, ma in effetti sarebbe una botta terribile per la squadra perdere Max. Non mi sembrano convinti al 100% di Kvyat, e probabilmente reputano corretto per la crescita di Albon disputare una seconda stagione in Toro Rosso. Sondare Hulkenberg, che a fine stagione sarà svincolato, ha un senso. Sta reggendo bene il confronto con Ricciardo, e in Red Bull conoscono bene il valore di Daniel…".