Sei vittorie a Silverstone, a casa sua, e un ennesimo successo ottenuto con grande determinazione. Ma non solo: Lewis è stato accompagnato anche da un pizzico di fortuna per l'ingresso della safety car. Il GP è stato reso ancora più bello dal duello tra Verstappen e Leclerc. Il monegasco magico nel sorpasso su Gasly. In Ferrari, però, c'è tanto su cui riflettere
Sei vittorie a Silverstone. Nessuno come Lewis Hamilton ha vinto e si esalta come lui a casa sua. Non è stata una passeggiata questo suo ultimo successo: per la prima volta qui non partiva dalla pole e Valtteri Bottas nei primi giri è stato un mastino a difendersi. Ci si è messa anche un pizzico di fortuna, con l’ingresso della safety car che ha favorito in strategia Hamilton sul finlandese, riconsegnando a gomme fresche al cinque volte campione del mondo la testa della gara che non ha più lasciato. Lewis Hamilton è indubbiamente il re d’Inghilterra, osannato da più di 350 mila persone venute a Silverstone forse quasi esclusivamente per tifare lui, ma che hanno assistito a una gara pazzesca in cui lo spettacolo lo hanno fatto in tanti ma soprattutto Max Verstappen e Charles Leclerc. E’ stata un po’ la seconda emozionante puntata di quanto già visto in Austria: due giovani sicuramente futuri campioni che si sono sfidati liberamente e lealmente in pista con due monoposto che in questo momento sono a tratti dello stesso livello, più forte la Ferrari in qualifica e la Red Bull in gara. Giovinazzi fuori e la safety car ci hanno poi messo lo zampino, riconsegnando anche a Sebastian Vettel un ruolo da protagonista, in positivo ma soprattutto in negativo. Al momento di esaltazione di Leclerc fa da contraltare infatti quello opaco e indecifrabile del tedesco che ha persino sbagliato clamorosamente nella lotta contro Verstappen. Sul podio alla fine ci è salito meritatamente il monegasco, ma in Ferrari c’è tanto su cui riflettere, dalle prestazioni della monoposto a quelle del suo campione.