Formula 1, GP Usa. L'analisi tecnica della gara

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Cristiano Sponton

©Getty

Ad Austin la Mercedes ha centrato una doppietta, con Bottas, primo, ed Hamilton, secondo, campione. Vediamo come la casa anglo-tedesca ha dominato gli avversari

Il GP di Austin ha consacrato Lewis Hamilton che, grazie al secondo posto, ha raggiunto il suo sesto titolo di campione del mondo. E’ stata una giornata davvero trionfale per la Mercedes, che ha ottenuto la vittoria con Bottas, capace di avere la meglio sul compagno di squadra grazie ad una differente strategia. Sul gradino più basso del podio si è issato Max Verstappen che, per tutta la gara, non è sembrato avere il ritmo per insidiare le due Mercedes. Il pilota olandese, a causa di un contatto nelle prime curve, ha disputato l’intera corsa con l’ala anteriore e il fondo danneggiato e questi fattori hanno sicuramente influito sui tempi sul giro e nella gestione degli pneumatici.

Solo quarta la prima Ferrari di Leclerc, ma il distacco rimediato è stato veramente tanto. Il pilota finlandese è riuscito a precedere Albon con la seconda Red Bull. Vettel è stato costretto al ritiro nelle prime fasi di corsa quando, improvvisamente, è ceduto il triangolo superiore della sospensione posteriore destra. Daniel Ricciardo si è aggiudicato il “GP degli altri” grazie al sesto davanti alle due McLaren di Norris e Sainz.  La zona punti è completata da Nico Hulkenberg, nono, davanti a Perez che era scattato dalla pitlane.

Perché Mercedes ha differenziato la strategia?

Prima della gara, Pirelli indicava come strategia più veloce quella a singola sosta con partenza con le medie e successivamente la hard fino alla bandiera a scacchi. La corsa ha stravolto questi piani anche perché l’usura degli pneumatici è stata più elevata rispetto alla previsioni. Questo è stato dovuto anche dall’orario di partenza che è stato anticipato rispetto alle libere e alle qualifiche. La temperatura dell’asfalto era più elevata rispetto alla sessioni precedenti e questo ha creato qualche grattacapo in più agli strateghi dei vari team.

La scelta di Mercedes di portare su doppia sosta la gara di Bottas è stata dovuta alla decisione della Red Bull di anticipare la sosta di Verstappen per cercare l’undercut sul pilota finlandese e per alleviare la pressione che Hamilton stava mettendo nei confronti dell’olandese. Verstappen era abbastanza vicino a Bottas e la scelta del undercut, nel caso Mercedes non avesse risposto immediatamente, poteva funzionare. Per questo il team anglo-tedesco ha richiamato immediatamente ai box Bottas e così, seppur con un margine molto ridotto, hanno confermato la posizione.

Per Hamilton le possibilità di vittoria erano molto ridotte a causa della pessima qualifica fatta dal sei volte campione del mondo. L’unica chance di cercare la vittoria era quella di impostare la corsa ad una sosta cercando di far durare il più a lungo possibile le medie e arrivare al traguardo con le hard. Il team anglo-tedesco ha rischiato questa strategia anche perché, alle loro spalle, la pressione della Ferrari era praticamente inesistente vista la mancanza di passo di Leclerc.

L’unica sosta, alla fine, non ha pagato ai fine del successo della gara ma è stata decisiva per arrivare al secondo posto davanti alla Red Bull di Verstappen. Hamilton, nel secondo stint, ha gestito gli pneumatici in modo ottimo ma non è riuscito, sul finire, a tenere alle sue spalle Bottas con pneumatici molto più freschi dei suoi.  

Come è stato il fine settimana della Ferrari?

Per la Ferrari la trasferta americana è stata un autentico disastro. In qualifica la velocità è stata abbastanza buona, ma in gara Leclerc, non è mai riuscito a girare su tempi similari a Mercedes e Red Bull. Il weekend americano si era già complicato durante le FP3, quando, un problema tecnico al motore endotermico della vettura di Leclerc aveva costretto i meccanici a montare la specifica 2, che, rispetto alla 3 è meno potente. In gara le cose sono andate ancora peggio visto che Vettel è stato costretto al ritiro per un cedimento della sospensione e, Leclerc, è arrivato al traguardo con 52'' di distacco dal vincitore. Difficile dire cosa non abbia funzionato anche se, osservando la SF90 in pista, sembrava avere dei chiari problemi di assetto e una grossa difficoltà nel portare in temperatura le gomme anteriori. 

Il primo stint di Leclerc, con gomme medie, è stato veramente pessimo visto che, dati alla mano, ha girato con un passo superiore ai 3 di testa di oltre un secondo. Anche Leclerc è sembrato essere molto sorpreso da questa mancanza di ritmo:” Non capisco cosa sia successo nel primo stint. Dobbiamo capire perché mi mancava il grip all’anteriore sinistra. Ho faticato molto come in Ungheria. La situazione, però, è stata di differente perché lì ho sofferto dal primo all’ultimo giro, mentre qui non capisco perché il primo stint sia stato così negativo”.

Con gli altri set di gomme le cose sono migliorate, infatti, con le hard è riuscito, come si osserva dal grafico in basso, a girare sugli stessi tempi di Bottas e Verstappen.

Sul finire di gara, per cercare di ottenere il punto del giro veloce, la scuderia di Maranello ha optato per le soft girando con un passo di 2 decimi migliore rispetto a Verstappen e Bottas.