Formula 1, GP Ungheria: analisi tecnica della gara di Budapest 2020

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Cristiano Sponton

La Mercedes ha dimostrato la sua superiorità anche nel terzo GP della stagione 2020. Hamilton imprendibile, tra le due "Frecce Nere" si è piazzato Verstappen con la Red Bull. E la Ferrari? C'è molto da lavorare sulla SF1000. Il Mondiale torna il 2 agosto a Silverstone: diretta Sky Sport F1 (canale 207)

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Altra gara e altro dominio Mercedes. Hamilton ha ottenuto una vittoria piuttosto agevole ma, Bottas, a causa di una partenza disastrosa non è riuscito a portare la sua W11 al secondo posto ma ha dovuto accontentarsi del gradino più basso del podio. Con questa affermazione, Hamilton, si è portato in testa alla classifica del mondiale piloti staccando Bottas di 5 punti. Tra le due Mercedes si è collocato Max Verstappen che, dopo qualifiche piuttosto deludenti, è riuscito a regalare agli uomini di Milton Keynes il miglior risultato di questa stagione 2020. Le cose per Max si erano messe piuttosto male visto che aveva sbattuto contro le protezioni nel giro di schieramento. Grazie al lavoro del team è riuscito a partire ed è stato autore di una gara molto solida senza nessuna sbavatura.

Come è stata la gara della Ferrari?

Le prestazioni della Rossa sono state piuttosto deludenti visto il sesto posto di Vettel e l’undicesimo di Leclerc. Su una pista dove il motore era meno influente e dove era importante avere carico, la SF1000, è stata doppiata dalla Mercedes di Hamilton. Questo dimostra che su questa vettura c’è ben poco da salvare. Si potrà migliorare con il passare delle gara ma trasformare questa SF1000 in vettura competitiva sarà quasi impossibile. Oltre alla vettura è mancato anche il muretto che ha completamente sbagliato la strategia di gara. Leclerc è stato richiamato per il passaggi9o da intermedie alle slick nel momento giusto ma le gomme montate, le soft, sono state un grandissimo errore. Di questo ne avevamo parlato nell’analisi delle qualifiche e avevamo dimostrato, grafici alla mano, quanto questo compound soffrisse le temperature basse. Infatti, il pilota monegasco ha dovuto lottare con tantissimo graining che gli ha fatto perdere performance giro dopo giro (vedi grafico in basso). Per Vettel le cose sono andate meglio e qui bisogna riconoscere al pilota tedesco di aver fatto la scelta corretta perché non ha voluto le soft ma ha preteso che gli venissero montate le gomme medie. 

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Perché Mercedes ha mancato la doppietta?

La W11 è stata la vera dominatrice di questo fine settimana. In qualifica ha rifilato distacchi pesanti a tutti ma, in gara, non è riuscita a portare a casa una facile doppietta come ci si aspettava prima del via. La corsa per Bottas si è complicata in partenza quando ha perso diverse posizioni. Per evitare una partenza anticipata ha ripreso la frizione e questo gli ha fatto perdere tempo prezioso perché ha dovuto ricominciare tutta la proceduta di avvio. Il pilota finlandese è stato anche fortunato perché è riuscito ad evitare lo start anticipato e seppur muovendosi minimamente non ha attivato i sensori che vanno a rilevare i Jump start.  

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Tutto piuttosto facile per Lewis

A causa di questo inconveniente ha perso tantissimo tempo nei primi giri di gara (vedi grafico in alto) e questo gli ha impedito di arrivare alle spalle di Hamilton nonostante un ritmo di gara migliore rispetto a quello di Verstappen. Il muretto ci ha provato anche con la strategia fermando Bottas al giro 49 per metterlo in pista con gomme nuove e cercare di ripetere la strategia vincente usata con Hamilton nella scorsa stagione. Ma, Bottas è riuscito a riprendere Verstappen solo all’ultimo giro e non ha avuto il tempo di attaccarlo. Per Hamilton è stato tutto piuttosto facile. Nei pochissimi giri con intermedie ha costruito un buon gap su Stroll e Verstappen e, successivamente, con le slick lo ha aumentato girando con un passo migliore rispetto a Max di 2 decimi al giro. 

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Secondo stint

Nel secondo stint ha pensato soprattutto a gestire la macchine e le gomme ma nonostante questo è riuscito comunque ad allungare sul pilota della Red Bull. In questo modo è riuscito a costruirsi il gap per una sosta supplementare per montare la soft negli ultimi giri di gara e questo gli ha permesso di ottenere il punto aggiuntivo per il giro veloce. 

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Che problemi stanno incontrando in casa Red Bull?

Nonostante il secondo posto ottenuto da Verstappen in casa Red Bull c’è molta preoccupazione. La RB16 non sta dando i risultati che i tecnici si aspettavano e nemmeno gli ultimi sviluppi aerodinamici hanno convinto tanto da essere montati e smontati varie volte in questi tre fine settimana di gare. Il problema è di natura aerodinamica ma non è stato ancora ben definito. La vettura, improvvisamente, perde carico aerodinamico e questo si pensa che sia dovuto a qualche componente aerodinamica che provoca degli “stalli aerodinamici”. Questo particolare comportamento lo ha spiegato bene Max Verstappen: “La RB16 alterna sovrasterzo a sottosterzo. Quando ti avvicini al limite, perdi improvvisamente il posteriore o fatichi in inserimento. Sembra che improvvisamente manchi carico. Oltre a questo, non siamo particolarmente veloci sui rettilinei. Nel complesso, siamo semplicemente troppo lenti per competere con Mercedes”.

Cosa è stato rotto alla Red Bull di Verstappen?

Il pilota olandese ha commesso una leggerezza nei giri di che vengono effettuati prima di schierarsi sulla griglia. Con pista scivolosa ha perso il controllo della sua auto alla curva 12 ed ha sbattutto abbastanza violentemente contro le protezioni. Nonostante questo, è riuscito a portarla in griglia dove i meccanici hanno potuto controllare i danni fatti per cercare di sistemarli prima del via. Una scelta giusta quella di schierare la vettura in griglia perché, andando ai box, avrebbe rischiato di dover partire dalla pitlane nel caso gli interventi fossero andati per le lunghe.  Oltre all’ala anteriore, completamente distrutta, i meccanici hanno dovuto sostituire il tirante dello sterzo e quello dello pushrod. Fortunatamente i braccetti della sospensione erano integri. I lavori di sistemazione sono stati ultimati in circa 12 minuti facendo anche tutti i controlli con il sistema ad ultrasuoni per garantire la massima sicurezza a Verstappen.