Ferrari e Mercedes, l'attacco al potere Red Bull riparte dal Bahrain

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Mara Sangiorgio

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Manca pochissimo al primo gran premio della nuova stagione e le gerarchie sembrano già essere delineate. Davanti a tutti c'è la Red Bull, che ha migliorato la vettura già vincente della passata stagione. Seguono Ferrari e Mercedes, che dopo una tre giorni di test non pienamente convincenti sperano di riuscire a riprendersi e battere la scuderia austriaca

GP BAHRAIN, LA DIRETTA DELLA GARA

Per poco, ma è ancora il momento delle grandi speranze e dei sogni. Perché all’inizio di ogni stagione è giusto che sia così, e perché ci penseranno poi i primi crono e gap a dare una fotografia più veritiera del valore di queste nuove monoposto e di chi lotterà con chi. Ma in attesa delle prime macchine in pista e dei primi verdetti, nel paddock del Bahrain c’è un'unica grande certezza: la Red Bull rimane la monoposto da battere, per ora, figuriamoci se guidata da uno che la scorsa stagione ha vinto 15 gare, il suo secondo titolo, e quest’anno ha già per le mani una macchina che va sui binari ed è migliore in ogni area. Parola sua. Max Verstappen non si nasconde di certo, non lo ha mai fatto. Si è presentato ai blocchi di partenza di questo nuovo anno rilassatissimo, riposato e consapevole che l’unica vera minaccia per sé e la sua squadra possono essere loro stessi. Come dire, se non sbagliamo, provate a prenderci. Strafottente forse, ma anche la Ferrari sa che Max Verstappen non sta giocando con le parole

Charles Leclerc ha dato un bell’otto alla sua preparazione invernale ma anche al livello sella sua nuova Rossa in questo momento. La SF-23 è più veloce in rettilineo ma soffre ancora in curva: è un compromesso cercato durante l’inverno a Maranello ma sul quale bisognerà lavorare con la messa a punto. Dodici mesi fa qui il monegasco partiva per vincere, ora la certezza è che i favoriti in queste primi passi di stagione sono altri, ma l’obiettivo finale fissato rimane lo stesso, cioè il mondiale. C’è del lavoro da fare, come c’è da rimboccarsi le maniche in casa Mercedes. Il risveglio è stato meno brusco del 2022 ma è lo stesso Lewis Hamilton ad ammettere che non si aspettava certo di partire in questo modo. Sconfortato no, ma realista sì. L’attacco al potere Red Bull riparte per tutti da qui.